Le scadenze di contratto anticipate, le clausole di 90 giorni, i Wrestler tenuti a casa al minimo, i cambi di titoli con abbondante tempo. Tutte cose che la WWE fa frequentemente e per le quali ci si chiede come si possa essere, in molti casi, cosi meschini. In realtà dei motivi ci sono, motivi che hanno portato Vince McMahon a essere sempre più cinico, che hanno portato l’intera dirigenza a tutelarsi verso i possibili colpi di testa dei lottatori, alimentati, a loro volta, da possibili colpi di denaro di altre compagnie, soprattutto oggi e soprattutto allora.

E’ facile capire cosa significhi oggi, ed è facile capire che cosa significhi allora. La World Wrestling Entertainment è viva perché ha vinto una guerra, la WCW è morta perché chi quella guerra la combatteva decise di arrendersi. Nel corso delle varie battaglie però, i soldati hanno spesso e volentieri cambiato bando, infliggendo al “vecchio amico” colpi duri, e dando al “nuovo capo” grossi vantaggi.

Ne sono un esempio Lex Luger, Razor Ramon, Kavin Nash, ne è un esempio Alundra Blayze. Ne è un esempio anche, e forse più di tutti, Jeff Jarrett. Già, perché il buon vecchio Jeff, futuro creatore di diverse compagnie nonché figlio, nipote d’arte e in fine Producer della WWE stessa, era in quegl’anni belligeranti uno dei più attivi nei cambi di fronte.

In uno di questi cambi, sul finire del 1999, Jarrett era il campione intercontinentale della World Wrestling Federation. All’epoca la supremazia tendeva a tornare alla WWF, ma comunque i rischi non erano spariti e la World Championship Wrestling era sempre pronta a cogliere la palla al balzo e fare la beffa, recando il danno, ai rivali di una vita.

L’ingenuità della WWF, nella fattispecie, giocò un ruolo fondamentale in questa storia, perché proprio come successo oggi, almeno a quanto si dice, con Adam Cole, successe con Double J. Il suo contratto infatti stava per scadere, la cintura intercontinentale era ancora alla sua vita e la prima occasione utile per perderla era soltanto il giorno dopo la scadenza del suo contratto. Jeff Jarrett infatti, avrebbe dovuto affrontare Chyna a No Mercy, ma visto che il suo contratto sarebbe stato scaduto il giorno di quel Match, penso bene, anzi benissimo, di ricavare dei frutti dalla situazione.

Alcuni parlano di $200.000, altri di 300.000. Sta di fatto che le sue richieste, seppur a denti stretti, furono accettate. La WWF, nella persona di Vince McMahon, rivide davanti ai suoi occhi la cintura di campionessa femminile finire nel cestino della spazzatura della WCW e subito dopo, in un flash, vide quella intercontinentale seguirla. Staccò l’assegno e non penso troppo al denaro. Jeff Jarrett perse la cintura a No Mercy contro Chyna e vissero tutti felici e contenti, qualcuno però più ricco, qualcuno no.

La WWE, come accennato prima, è stata ingenua, o per lo meno disattenta. Il contratto di Jeff Jarrett non avrebbe dovuto scadere, o almeno quel titolo non avrebbe dovuto essere alla sua vita in quel momento. E’ anche vero però, che la dentro, in quelle stanza, alcune più lussuose, altre decisamente meno, succedono delle cose che non arriveranno mai alle nostre orecchie, o ai nostri occhi di lettori. Non sapremo mai la verità, ma possiamo ascoltare, questo si, tutte le voci.

E una di queste voci racconta di una WWE non solo ingenua. Parla di una WWE messa in mezzo, da Jeff Jarrett e da un complice. Un complice che, proprio come il campione intercontinentale, stava per lasciare la compagnia per accasarsi alla World Championship Wrestling. Quel complice, si dice, fosse Vince Russo.

Vince Russo era l’Head Booker di Raw, Vince Russo scriveva lo Script, Vince Russo scriveva le Storyline e, con tutta probabilità, la sua parola era importantissima, se non fondamentale, per sancire i Match e stabilire le loro date. Sembra che Jeff Jarrett avrebbe dovuto perdere prima la cintura contro Chyna, ma visto l’approssimarsi della scadenza del contratto di Jarrett, i due decisero bene di ritardare l’incontro, in silenzio e complici, oltre che fra di loro, della stupida dimenticanza della compagnia. Il gioco era fatto. Entrambi sarebbero andati nella WCW, Vince Russo ne avrebbe preso le redini e Jeff Jarrett ne sarebbe diventato, di li a poco, uno degli uomini di punta, oltre che uno dei protagonisti di uno dei più controversi Work Shoot della storia proprio insieme a Vince Russo. In WWE alla fine non ci persero poi cosi tanto. Il denaro, è vero, ma quella cintura storica non fu irrispettosamente maltrattata e il posto di Vince Russo  venne preso da Chris Kreski, grandioso Booker di Stamford.

Insomma forse alla fine davvero ne uscirono tutti bene, ma come tante, questa, è una storia che può farci capire che le regole che ci sono oggi, sono le conseguenze degli avvenimenti e degli errori di ieri. Ciò che si fa, giusto o sbagliato che sia, ha sempre un motivo e dal punto di vista della WWE, della WCW, della AEW o di qualsiasi altra compagnia, questo punto di vista è quasi sempre comprensibile.

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.