Fra poco più di due settimane andrà in scena AEW Revolution uno show che per certi versi sarà molto importante sia per la stessa AEW si per molti fan e non solo. Infatti durante il primo PPV dell’anno in casa AEW, si svolgerà il match valido per i titoli di coppia fra i campioni Darby Allin e Sting contro il team dei “nuovi” Young Bucks, Matthew e Nicholas Jackson. Questo incontro sarà l’ultimo match di Sting che a 64 anni ha deciso di “appendere gli stivali al chiodo” e ritirarsi.

Riferimento tutt’altro che casuale

Una faida che sta col passare delle settimane avendo sempre più riscontri positivi e che da entrambe le parti si sta rivelando interessante e ben sviluppata. Durante l’ultima puntata di Dynamite, Darby Allin ha tenuto un promo contro gli Young Bucks andando a citare anche il ruolo di EVP di Matthew e Nicholas, colpevoli di approfittarne un po’ troppo spesso. Nel suo promo Darby ha detto le seguenti parole: “Qui c’era un EVP con buon senso… e non sto parlando di Kenny Omega”. Ovviamente il riferimento è tutt’altro che casuale e Allin si riferiva a Cody Rhodes che ha ricoperto il ruolo di EVP dal 2019 fino al suo addio alla AEW. In una recente intervista Allin ha smesso di averlo detto di proposito ed è ciò che realmente pensa dato che deve molto a Cody, ecco le sue parole:

È facile, perché è lui il motivo per cui sono in AEW. Se si pensa al mio debutto, ho lottato contro di lui a Fighter Fest e abbiamo avuto un grande incontro di 20 minuti… Per lui, dare una possibilità a me così presto era importante… Ero ancora relativamente sconosciuto, non ero mai stato un vero e proprio big nella scena indipendente. Bisogna avere rispetto per quelli che lo meritano . Sono fermamente convinto di rendere omaggio, quando possibile, a come sono arrivato qui, perché, in realtà, non ho mai pensato di arrivarci. Ho implorato la gente per avere un lavoro, non facevo parte della piccola “crew californiana”. Ho dovuto assistere a tutte le conferenze stampa e a tutte quelle persone che non avevano alcun diritto di apparire sulla televisione nazionale, ma nel frattempo sapevo esattamente cosa ero in grado di fare se me ne fosse stata data l’opportunità. Il mio problema più grande è quando la gente cerca di ignorare la storia delle cose, come se qualcosa non fosse mai accaduto. Io dico: “Non siamo stupidi, andiamo”.