Il mio amato Dusty Rhodes Tag Team Classic (per gli amici, DRTTC) è giunto alla fine della sua settima edizione (non credevo fossimo già alla settima) e ha incoronato come campioni i Creed Brothers, che quindi avranno una chance titolata contro i campioni di coppia di NXT: l’Imperium.

Come è andato questo torneo? Direi bene . . . ma non benissimo.

Tanto per cominciare, il torneo è cominciato solo con otto coppie. Non è la prima volta, dato che in sette edizioni si contano quattro tornei con otto coppie partecipanti e tre tornei con sedici coppie. Personalmente preferisco i tornei più lunghi, ma comprendo che quest’anno mettere assieme sedici coppie sarebbe risultato difficoltoso, visto anche l’esorbitante numero di licenziamenti occorsi nel 2021.

Le otto coppie erano tutte possibilmente interessanti, con il giusto compromesso tra volti nuovi e tag team navigati.

Parlando dei quarti di finale, mi è sembrato giusto che a prevalere siano stati i Creed Brothers su Jensen e Briggs, che stanno comunque ricevendo attenzioni ma meno dei due fratelli membri della Diamond Mine; spiace vedere Kushida già fuori, ma almeno la sua sconfitta è avvenuta per mano dei campioni uscenti, gli MSK, inoltre il loro match è stato l’unico a superare non solo i dieci minuti, ma addirittura i “sei” minuti di match. L’unico risultato che non condivido è la scelta di far perdere i Legado del Fantasma già al primo turno, per di più con un match estremamente breve, credo infatti che una loro sconfitta in semifinale contro gli MSK avrebbe regalato tanto bel wrestling e sarebbe stata un’uscita più dignitosa. Quarti di finale la cui pecca più grande, a mio avviso, è l’esigua durata degli incontri, che non ha reso giustizia a tutti i team coinvolti.

Riguardo le semifinali, mi rendo conto di parlare a titolo personale, avrei scombinato le carte e fatto arrivare in finale i Grizzled Young Veterans rispetto agli MSK. Nonostante NXT 2.0 si stia allontanando da quel che NXT era un tempo per allinearsi meglio al main roster, la divisione netta tra heel e face non è per nulla presente e credo che il pubblico non avrebbe avuto problemi nel tifare due tag team tecnicamente heel come i GYV e i Creed Brothers. Bene che il minutaggio sia aumentato e bene che Edris Enofé e Malik Blade si siano riscattati dal match dei quarti di finale mettendo in scena una bella prestazione contro gli MSK.

La finale si è svolta a Vengeance Day, come lo scorso anno, sebbene l’anno scorso si trattasse di un TakeOver mentre quest’anno si è trattato di una puntata speciale. Puntata, tra l’altro, definita da molti “la miglior puntata di NXT 2.0 finora”. Non fatico a crederlo, dal momento che abbiamo avuto diversi “bei” match, cosa che, a detta di molti, mancava in questo nuovo NXT.

La finale del torneo, dal punto di vista del lottato, paragonata alle finali degli scorsi anni è stata sicuramente inferiore. Già l’anno scorso gli MSK ed i GYV avevano dato molto di più, così come Riddle e Dunne sempre contro i GYV due anni fa. Non si tratta solo di una questione di minutaggio (poco meno di dieci minuti), ma anche di esperienza, dato che i Creed Brothers, sebbene stiano facendo molto bene, rimangono degli esordienti. Non si è trattato di un brutto match, anzi, i fratelli Creed hanno lavorato bene e gli MSK hanno saputo aiutarli (per quanto ritengo che con i GYV il match sarebbe stato migliore), vendendo egregiamente tutti i colpi dei fratelli per esaltarne la “potenza esplosiva”.

Ha vinto il tag team giusto? Per dirlo, bisognerà vedere come saranno gestiti i Creed d’ora in avanti, come sarà la faida contro l’Imperium e quanti progressi faranno come team. Per il momento, ammetto di essere contenta della loro vittoria. Dopo l’archiviazione del titolo Cruiserweight temevo che la Diamond Mine potesse subire una battuta di arresto, perciò ho apprezzato che la stable abbia trovato il modo di rimanere al centro di una storyline. Al netto di tutto ciò, i Creed Brothers hanno avuto la costruzione migliore; gli unici altri team papabili per la vittoria erano i GYV e gli MSK. Si è deciso di premiare il nuovo che avanza, così come era stato fatto l’anno scorso con gli MSK, i quali a pochi mesi dal loro arrivo ad NXT hanno prima vinto il DRTTC e poi i titoli di coppia: che lo stesso destino possa attendere i Creed Brothers?

In generale il torneo è stato più che sufficiente. Non nutrivo particolare interesse per quest’edizione e soprattutto i quarti di finale mi avevano fatto temere per il peggio, ma il torneo ha saputo risollevarsi con le semifinali e ottenere una degna conclusione a Vengeance Day.

Il DRTTC è agli archivi, adesso ci aspetta il WDRTTC

I can’t wait.