Sono passati ormai sei lunghi mesi da quando la WWE è stata travolta dallo scandalo degli “Hush money”, e cinque dal ritiro ufficiale dalla carica di CEO della compagnia del suo storico padrone Vincent Kennedy McMahon. Lo scandalo verte su pagamenti fatti da quest’ultimo all’indirizzo di sue ex collaboratrici per delle relazioni sessuali avute in passato, ottenendo in cambio la promessa da parte delle donne di mantenere il più assoluto riserbo sulle vicende. Purtroppo alla fine tutti i nodi vengono al pettine e, diffusa la notizia di tale situazione scabrosa, Vince ha deciso di tutelare l’immagine della federazione (ed anche i soldi degli azionisti) dichiarandosi dopo quaranta anni ufficialmente in pensione. Da allora il genero, Triple H, è assurto a ruolo di Capo dei contenuti e del team creativo del prodotto.

Le cose sono cambiate

Tale ventata di novità è stata più volte auspicata negli anni dal pubblico, e con l’avvento di The Game è finalmente giunta. Eric Bischoff, personalità storica nel mondo del pro-Wrestling, si è espresso su questo durante una intervista rilasciata a Chris Van Vliet: “La sfida per me, e per le persone che lavoravano con me allora (riferendosi al periodo in cui Eric era sotto contratto con la WWE), era di venire fuori con idee che potessero catturare l’attenzione di Vince in una maniera positiva. E non sapevi mai se ci riuscivi perché non c’era alcuna consistenza lì”. Bischoff ha proseguito dicendo che Triple H lavora lì da abbastanza tempo da capire quale sia il problema nel team creativo: “Immagino che ora la qualità della narrativa e dell’aspetto creativo sia molto maggiore”, inoltre ha aggiunto che Vince può essere anche ricchissimo, ma non lo ha mai visto distratto dal suo lavoro un solo giorno.