A volte rifletto su quanto sia autoreferenziale il wrestling in senso assoluto, che cerca operosamente di accontentare il più possibile i fan che già seguono fedelmente il prodotto. Lo fa molto la AEW, lo fa la WWE, ma nelle compagnie più piccole se ne fa proprio l’unico stile di vita, se così si può dire.
La NWA non fa eccezione e anzi nella sua due giorni di wrestling spinge forte in questa direzione, consapevole di non avere altre frecce al proprio arco, ma infondo forte di un marchio che negli ultimi due anni ha fatto, nel suo piccolo, passi da gigante rispetto a una decina di anni fa.


Il passaggio della cintura mondiale da Aldis a Murdoch segna inequivocabilmente un momento storico significativo: il rilancio del marchio NWA da parte di Corgan potrebbe subito un momento di ripensamento o di crescita dopo questa mossa?
La risposta è no ad entrambe le ipotesi, la NWA sta accettando i propri limiti che sono tanti in confronto a palcoscenici più importanti, ma la parola d’ordine è consapevolezza. Dopo aver tentato a poche settimane prima del lockdown dello scorso anno la faida mai arrivata in ppv tra Aldis e Marty Scurll, il ridimensionamento è stato inesorabile. Ma la strategia aziendale è per certi versi più simile alla WWE di quanto possa sembrare.


La priorità al marchio e alla cintura mondiale, che non deve mai essere superata dalla popolarità di un singolo lottatore. Aldis ha fatto un lavoro straordinario e sono certo che nessun’altro avrebbe potuto fare di meglio, ridando non solo lustro, ma anche prestigio e significato alla cintura mondiale che ricordavamo più per i tempi andati che per il presente.
La NWA è tornata in qualche maniera e chi ha avuto il piacere di vedere la due giorni dello scorso fine settimana se ne sarà reso conto, tra l’esperimento riuscitissimo del ppv totalmente al femminile e lo show del settantatreesimo anniversario portato a casa più che dignitosamente rispetto alle aspettative iniziali.


È ancora “faticoso” seguire la NWA in senso assoluto, con tutte le rigidità comunicative di una compagnia indipendente, a cui difficilmente un fan di wrestling generico può approcciarsi facilmente, ma rimane, a mio personale gusto, dopo la NJPW la compagnia che più mi piace.
Il futuro dopo lo show di anniversario sarà pressoché identico, ma con una identità e uno spirito di gruppo più serrato, il wrestling femminile è quello che sta attirando più interesse, quindi, sicuramente sarebbe saggio insistere dando sempre più spazio a Powerrr alle donne. La situazione maschile è tutta in divenire, non c’è una star o uno sfidante credibile per il titolo di Murdoch tolto Aldis e penso che si andrà ancora verso questa strada.


Altrimenti si proverà una soluzione alla Murdoch, uno sfidante senza troppo interesse e aspettative e verrà consolidato settimana dopo settimana. In ogni caso il 2021 si chiuderà sulla scia e con lo spirito di questa due giorni. Per l’anno prossimo, si vedrà.