Nel 2004 la WWE era leggermente diversa da quella che vediamo oggi: era più cruda, più sboccacciata e decisamente più violenta. In piena aria di ricambio generazionale un match cambiò le sorti per un giovane che grazie a quella notte riuscì a svoltare la sua carriera, ed il suo nome è Randall Keith Orton.

L’Evolution ha una sua filosofia, ha nel suo interno il passato, il presente ed il futuro del wrestling. Loro sono il meglio che si possa cercare, loro sono quello che fa strappare biglietti alla WWE, se non fosse per loro, gente come Mick Foley starebbe ancora mettendo in pericolo il suo corpo con gli esplosivi in Giappone per una manciata di spiccioli. Randy Orton è quello che meno sopporta Foley, in parte per il suo aspetto, in parte per quello che rappresenta, ma non lo sopporta, e non vuole altro che dimostrare quanto sia superiore a lui. Dalla Royal Rumble i due si scontrano diverse volte, ma mai uno contro uno, anche a Wrestlemania 20 Orton, Batista e Flair si sono scontrati contro la Rock’n’Sock Connection vincendo, ma quello che accadde dopo superò i limiti della stable, la cosa diventa personale tra Orton e Foley, e i due vogliono mettere le mani l’uno sull’altro.

Dopo un attacco folle di Flair su Mick, Randy prende il controllo della situazione e porta il corpo dell’Hardcore Legend attorno tutta l’arena riempiendolo di mazzate. Volano calci, schiaffi e pugni, fino a quando non si arriva su una scalinata. Orton si guarda intorno e capisce come impartire una lezione a questo idiota: un Punt Kick che lo getterà diretto giù per tutta la scalinata. Prende la rincorsa e con un calcio ben assestato lascia Foley per terra, distrutto, con il messaggio desiderato inviato. Orton da qui in poi non sarà solo il campione intercontinentale, non sarà solo un giovane dalle ottime speranze, da questo momento in poi sarà il Legend Killer.

Foley vuole vendetta, ma non vuole fare cose stupide come attaccarlo ed ottenere un inutile soddisfazione, se Randy si sente davvero così potente, se crede davvero così tanto in sé stesso, è arrivato il momento di dimostrare il suo valore, è arrivato per lui il momento di dimostrare che può abbattere una leggenda da solo. Lo sfida ufficialmente in un No Holds Barred Match con una piccola clausola: gli altri membri dell’Evolution non potranno intervenire in alcun modo. Mick gli è entrato in testa, Orton si sente colpito nell’orgoglio, ma dentro di sé sa quanto vale, e allora prende quanta più aria può nei polmoni e guardando Mick negli occhi accetta la sfida.

Da un lato Mick Foley, uno che ammette di non aver lottato match così estremi tutta la vita per i soldi, ma per i fan. Per loro lui ha messo in repentaglio il fisico e la vita, per loro lui ha rischiato tutto, ed è qualcosa che Orton non ha mai fatto prima. Dall’altro lato Randy Orton, un giovane dal futuro brillante, ma che deve ancora provare il suo valore, e deve dimostrare di potersela vedere contro delle leggende. Questo match è la prima enorme consacrazione del Legend Killer.