Per quanto tempo abbiamo dibattuto sulla mancanza di stelle al giorno d’oggi? Ci siamo dal 2014 almeno in questa analisi sul perché il wrestling sia caduto in disgrazia, sulla sua agonia, sulla mancanza di nuove generazioni, su ascolti sempre più rivolti al basso. Su campioni che vanno e vengono, che convincono ma anche no. Perché essenzialmente non c’è l’erede di Cena, ma anche neanche di The Rock, Undertaker, Triple H, Goldberg, Hogan, Savage, Nash, Sting.

Lo avete visto Sting a Dynamite? Sì, lo avete visto. Il 100% dei vostri commenti era del tipo “Brividi”. E ci credo! E’ stato un momento che ha abbracciato almeno quattro generazioni, quattro decadi, tutte assieme. L’impronta di storytelling del suo intervento è stata proprio quella: prima Arn Anderson (60 +), poi Dustin Rhodes (50), quindi Cody Rhodes (40). Infine Darby Allin (20-30). Ha scrutato negli occhi di ciascuno di loro e si è soffermato solo sull’ultimo. Ma perché?

La differenza tra i veterani e le nuove generazioni sta tutto nel carisma. Le nuove generazioni sono spettacolari, sorprendenti, avanzate nel modo di lottare. Conoscono più soluzioni, si adeguano a maggiori stili e avversari. Prendete Darby: può passare da Walter a Sammy Guevara, da Cody a Moxley. Può essere qualcun altro, in ogni occasione. Ma è se stesso? Lo è, ma non abbastanza sviluppato. Perché nessuno gli è mai stato accanto.

Per anni si è pensato che sarebbe bastato far vincere un giovane con un vecchio per ottenere un passaggio di testimone. Ma non è così, non è così semplice. Un wrestler o fa subito il botto oppure ha bisogno di supporto. Per questo esistono i manager e non c’è nulla di male ad averli. Tutti ne hanno avuto uno: Hogan aveva Jimmy Hart, Undertaker aveva Paul Bearer, Andre The Giant aveva Bobby Heenan, Yokozuna aveva Mr. Fuji,Randy Savage aveva Miss Elisabeth e Shawn Michaels si faceva accompagnare da Sensational Sherri. E’ un modo semplice ma utile per definire le caratteristiche di un personaggio.

Sting mercoledì scorso ha vinto. Ha dato una spinta alla puntata e con dei semplici sguardi ha definito un obiettivo: lui, che è stato per tanto tempo uno dei volti noti di TNT, deve far diventare Allin il volto noto di questi giorni. La stella del domani, il veterano che tra vent’anni potrà fare la stessa entrata e ottenere lo stesso risultato. Brividi.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.