Se un giorno si deciderà di fare una classifica sui migliori tag team degli anni 2000, nella top 5 non ci troverete i Briscoes Brothers. Lo so, adesso state pensando che sia una esagerazione, ma in realtà è proprio così. Non ci sarà nessuno che li metterà tra i migliori, nessuno che se li ricorderà davvero. Eppure sono riconosciuti come “one of the most successful tag team in the world”. Se sommiamo i giorni in cui sono stati campioni di coppia dal 2001 ad oggi, sale un numero da brividi.

Quando ho visto Jay e Mark Briscoe salire sul ring della GCW sabato scorso, ho esclamato “finalmente!”. Ma non perché me li aspettassi particolarmente nello show “Fight Club” o necessariamente in questa promotion – per quanto ci stiamo maledettamente bene. Ma perché stanno pagando lo scotto della fedeltà, quel loro essere sì redneck ma anche un po’ cocciuti e non molto ambiziosi. Pare assurdo che si dica di loro che sono poco ambiziosi con tutto quello che hanno vinto, ma per ambizione penso ad un reale salto di qualità delle loro carriere.

Sono rimasti fedeli alla Ring Of Honor e a ciò che gli girava attorno. Hanno avuto modo di andare altrove, di poter firmare un po’ con la WWE, un po’ con la TNA, un po’ con la NJPW. In Giappone hanno militato per un po’, hanno anche vinto i titoli, ma non se la sono mai sentita di approfondire il discorso. Nel mezzo metteteci dentro quel loro modo di fare e di pensare molto sessista, razzista e omofobo tipico di alcune zone del sud degli Stati Uniti, che loro incarnano in pieno. Hanno mandato all’aria ogni possibile occasione di poter entrare nel novero delle coppie più importanti della storia.

Il palmares dice 27 regni titolati. Aggiungeteci 3 regni singoli per Jay Briscoe, 1 solo per Mark che dei due è stato sempre quello meno talentuoso. Probabilmente arriveranno altre opportunità, altre cinture. Ma devono volere qualcosa di più prima di appendere gli scarponi al chiodo. La GCW è una prima risposta, ma non basta. Con le forbidden door di mezzo, possono andare ovunque. Ecco, il modo per rivitalizzarsi c’è, per entrare definitivamente nella storia pure. Ne approfittino, se lo meritano.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.