Uno degli argomenti più chiaccherati delle ultime settimane è sicuramente la possibilità di vedere un Intergender Match negli show WWE. Infatti, la federazione ha inizialmente pensato di testare questo esperimento in un Live Event, pubblicizzando un incontro tra Nia Jax e Dean Ambrose, salvo poi fare marcia indietro. Diversi fan si sono trovati in disaccordo con questa decisione, soprattutto a causa dei due performer coinvolti nell’ipotetica contesa. Secondo me, invece, i tempi per proporre uno scontro del genere sono maturi.

Prima di tutto, la Women’s Evolution gioca un ruolo fondamentale nel fatto che sia possibile proporre un match tra due wrestler di sesso opposto: difatti, negli ultimi anni le donne hanno acquisito sempre più importanza all’interno della programmazione WWE, tanto che quest’anno c’è la concreta possibilità che il Main Event di Wrestlemania 35 sia un incontro femminile. Se prima vi era una netta disparità tra uomo e donna, adesso tutti gli atleti sono messi sullo stesso piano. Quindi, arrivati a questo punto, perché non proporre un incontro uomo vs donna?

Certo, allo stesso tempo capisco chi storce il naso al pensiero di un incontro tra Nia Jax e Dean Ambrose. Parliamoci chiaro: se questo scontro dovesse avvenire per davvero, i due performer non costruirebbero di sicuro un grande classico della disciplina. Anzi, temo che ne possa uscire un incontro alquanto mediocre. Ma, allo stesso tempo, c’è anche da considerare che questo semplice esperimento potrebbe aprire la strada a successivi incontri futuri di rango molto più alto.

Detto questo, io credo che questi due performer potrebbero essere i soggetti giusti per riportare in auge questa stipulazione: non tanto per le loro qualità, quanto per le loro situazioni.

Da una parte troviamo un Dean Ambrose che, una volta che si concluderà la prossima edizione di Wrestlemania, lascerà definitivamente la compagnia. Per questo, The Lunatic Fringe non ha molto da perdere, anche in caso di sconfitta. Dall’altra parte, invece, abbiamo Nia Jax, in corsa per i titoli di coppia femminili, ed una vittoria contro un wrestler del sesso opposto non potrebbe che giovare al suo status, aumentando così le sue possibilità di successo.

Purtroppo, però, mettere in piedi un match del genere non sarà così semplice: per l’appunto, la compagnia è stata costretta subito a fare marcia indietro dato che alcuni sponsor hanno intimorito la federazione minacciando di concludere il rapporto lavorativo nel caso in cui la WWE avesse scelto di concretizzare l’Intergender Match, con la motivazione che lo scontro donna contro un uomo può essere diseducativo. Io trovo questo discorso fortemente ipocrita.

Prima di tutto, non penso sia affatto diseducativo, anzi, si può considerare un espediente per ribadire ancora una volta che la donna può essere messa allo stesso livello dell’uomo. Mentre, in secondo luogo, perché non può avere luogo un match intergender mentre scene come quella avvenuta nel Royal Rumble Match di quest’anno sì?

Alla fine, tutto questo sarebbe anche un tentativo di occultare quello che è stato il passato della federazione: basta ricordare che, prima dell’ex campionessa di Raw, anche altre donne hanno preso parte alla rissa reale, così come Chyna che riuscì nell’impresa di diventare addirittura campionessa intercontinentale.

Insomma, non c’è niente di male nel proporre un incontro del genere, soprattutto perché stiamo pur sempre parlando di uno spettacolo predeterminato e non di un combattimento reale tra uomo e donna. In più, basta guardarsi un po’ intorno per capire che per un incontro del genere i tempi sono maturi: molte federazioni indipendenti hanno proposto più di una volta in passato un incontro tra uomo e donna, basti pensare al match tra Johnny Gargano e Candice LaRae, entrambi attualmente in forza ad NXT.

Quindi, io cercherei di avere un pensiero a raggio più ampio e darei l’opportunità alla WWE di mettersi in gioco, ma a determinate condizioni.

Per incominciare, questo tipo di incontro dev’essere una tantum. Nonostante si stia parlando sempre di un match uno contro uno molto semplice, questa stipulazione è qualcosa che va fuori dall’ordinario, e così deve rimanere. Mettere in piedi un numero di incontri eccessivo finirebbe col rovinare la magia che si può creare in queste determinate occasioni.

Ma, soprattutto, è necessario che la federazione non calchi troppo la mano sulla distinzione di sesso. Se così dovesse essere, la WWE si ritroverebbe a proporre una serie di match impostati sempre nella stessa maniera, ossia un incontro tra Davide e Golia, dove la distinzione è appunto determinata dalla differenza di sesso. Cercherei piuttosto di creare delle situazioni sempre nuove che giustifichino un incontro tra uomo e donna, evitando così di ricadere sempre nello stesso luogo comune.

Se così dovesse essere allora continuo a sostenere la mia tesi: “Intergender Match: Why Not?”.

E voi, cosa ne pensate della possibilità di vedere un match tra uomo e donna in WWE? Fatemelo sapere nei commenti.

The Notorious