Nella giornata odierna il Pro Wrestling Culture podcast è tornato in scena con un nuovo episodio dedicato ad un intervista a Jake Omen.

Per chi non conoscesse nella sua totalità il nome in questione Jake è un coach e pro wrestler ed è stato sotto contratto con la NWA (dal 2008 al 2011), per poi spostarsi in Giappone e lottare in modo fisso per oltre un anno all’interno della defunta Wrestle-1 (ex federazione di Great Muta).

Sviluppatosi nel territorio indipendente, nel 2022 fa il suo debutto in All Elite Wrestling lottando contro il Dark Order in un tag team match durante un episodio di Dark Elevation.

Nell’intervista citata poc’anzi sono state trattate diverse tematiche tra cui un ricollegamento da una dichiarazione fatta alcuni anni fa proprio da Omen sul suo canale YouTube.

Nel suo video Jake disse: “Il wrestling è cambiato ed è sempre più finto a causa di questi innesti e nuove leve provenienti dal mondo della NFL ecc. Gli allenamenti e la formazione non sono più quelle di una volta e oggi in pochi scelgono di partire da zero e dare amore e passione verso il pro wrestling.”

Nel PWC gli è stato chiesto quale fosse la sua opinione in merito ad un personaggio tanto discusso negli ultimi mesi come l’attuale WWE United States Champion Logan Paul, specie dopo la dichiarazione sopra citata.

“Non riesco a sopportare la gente che definisce Logan come un buon professional wrestler, è sicuramente una persona che conosce il business, ha il volto, sa comportarsi, sa parlare e sa vendere al meglio il suo personaggio, ma sul ring non è di certo di alto livello. La WWE finora è stata furba a metterlo di fronte a persone capaci di aiutarlo e direzionarlo, ma qualora dovreste vedere un match tra Paul e una nuova leva, come per esempio Nick Wayne della AEW, potrebbe davvero far fatica e andrebbe in scena una contesa davvero brutta.”

“Ho allenato davvero molte persone negli anni e sono certo che molti dei miei studenti con un solo seminario alle spalle e quindi dal punto di vista lottato, potrebbero dire la loro in un face to face con Logan. Io ovviamente ho le mie preferenze rispetto le scelte di business e rispetto il lavoro di Paul, ma tra l’intrattenimento e il lottato, sceglierò sempre la parte lottata perché rende indubbiamente più unica e importante la figura di quel determinato pro wrestler. Poi ci sono realtà che devono fare soldi e vendere quel profilo, ma il mio totale rispetto va verso quelle persone che danno l’anima per il ring e sanno cosa significa lottare.”

Potete recuperare il resto dell’intervista attraverso i riquadri sottostanti.