Nel suo primo anno di vita, la All Elite Wrestling si è costruita un roster di di tutto rispetto, pescando fra ex atleti WWE, prospetti delle federazioni indipendenti, veterani del ring e giovani talenti. La compagnia di Tony Khan è riuscita ritagliarsi il suo spazio e a rappresentare una concreta alternativa alla WWE, con i fan che ogni settimana comparano la qualità degli show proposti dalle due federazioni.

Durante il podcast Grillin’ JR, Jim Ross ha parlato di come Ultimate Warrior fosse un talento del ring piuttosto limitato, soprattutto se lo si compara con lottatori come Sting. La conversazione si è poi spostata sulla WCW e sull’era di Bill Watts, durante la quale i wrestler affinavano le loro abilità lottando costantemente e senza l’aiuto di un Performance Center. Secondo JR, i talenti di oggi non hanno la possibilità di esibirsi così spesso e la cosa potrebbe non giovare alla loro carriera: “Ai tempi, loro lavoravano ogni giorno. Questa è la mia preoccupazione più grande nella AEW. Il fatto è che oggi non credo che molti dei talenti che abbiamo lavorino abbastanza. E molti di loro stanno facendo abbastanza soldi da non lavorare più. Sono entrati in una comfort zone che ritengo un’area molto pericolosa.”

Jim Ross ha voluto ribadire che, per migliorare, un lottatore ha bisogno di esibirsi settimana dopo settimana. Questo accadeva più facilmente durante l’era dei territory, poiché i wrestler venivano ingaggiati continuamente per i vari show in giro per gli Stati Uniti. Gli impegni costanti fungevano da incentivo per lavorare sempre più sodo e gli atleti erano stimolati ad alzare l’asticella ogni settimana .