La WWE è in un momento particolare della sua storia: l’America non risponde più agli impulsi disdegnando Smackdown (quasi vuota l’arena dell’ultimo show)  e facendo crollare gli ascolti di tutti gli show. Il Network ha arrestato la sua ascesa, le quotazioni in borsa si stanno facendo pericolose e il merchandising non vende più come un tempo.

Il tour europeo ha compensato in parte il tracollo americano con numeri ottimi ovunque, ma serve qualcosa di più per ragionare sul futuro. D’altronde nessuna avversaria si affaccia sul suolo Usa: la TNA sopravvive grazie a continui contratti televisivi ma è inesistente sotto tutti gli altri piani e certamente non sarà l’eventuale arrivo di Goldberg a cambiare le cose. La ROH ha ben chiaro il suo ruolo e la sua strada, strada che non si affaccia mai sui sentieri di Stamford.

E allora chi può pretendere di sfidare la WWE e persino di superarla?

La cara giovane/vecchia Europa sta fermentando da due anni. La domanda è salita alle stelle,l’offerta dunque deve rispettare questo volere. La WWE è andata forte, presto avremo NXT a Londra, ma gli europei vogliono più di un classico show a stelle e strisce. Stanno puntando sui talenti di casa, stanno puntando su se stessi con intelligenza e innovazione. Per questo la dirigenza WWE si è detta stupita che ai suoi show, molti tifosi inneggiassero atleti e federazioni locali. E se l’Europa chiama, la Gran Bretagna risponde.

La Progress Wrestling è in un momento strepitoso sebbene abbia abbassato leggermente la cifra dei suoi show. Però la domanda è così alta che occorreva agire: primo show fuori Londra (a Manchester) il 6 dicembre, un 2016 con eventi ogni due settimane divise tra Chapter (main roster) e ENDVR (parte del main roster e tutti gli allievi del dojo guidato da Jimmy Havoc). Per intenderci: entrambi gli show fanno sold out da un anno e mezzo. Ora hanno messo in vendita 300 posti in abbonamento per i primi sei Chapter dell’anno: abbonamenti venduti in pochi minuti. Questo significa che da gennaio a giugno, i biglietti rimanenti saranno “appena” 400 (dico appena perché se 700 biglietti venivano esauriti in 20 minuti, non voglio pensare cosa succederà con poco più della metà di essi). La Progress dunque sta vincendo la sua sfida ma è ancora poco per avvicinarsi alla WWE.

La Insane Championship Wrestling fa sul serio. In questo momento il patron Mark Dallas è come un giocatore di poker che ha messo un incredibile all-in sul piatto con carte bellissime in mano. Una federazione che ha saputo uscire dal suo recinto scozzese e prendere per mano numerosi tifosi da ogni parte del continente, puntando dritto al nocciolo del wrestling duro e puro. Per intenderci, personalmente la trovo similare alla Ring Of Honor del periodo 2003-2007, l’epoca dei Punk, Samoa Joe e Danielson che fecero impazzire l’America e che ancora oggi vengono ricordati con nostalgia. La ICW ha sviluppato storyline al limite tra rispetto e (soprattutto) odio, scavalcando il concetto base del wrestling e portando in dote un racconto più grezzo e di alta qualità. È quello che la WWE non è, ed è per questo che tutti la adorano. E Dallas sa bene che deve alzare la cifra.

La cifra si è alzata domenica scorsa con l’evento dell’anno Fear & Loathing, che ha ospitato la bellezza di 4 mila persone. Un dato che, se non pareggia quelli della WWE in suolo britannico, ci si avvicina terribilmente. E la ICW si sta proponendo come alternativa con, appunto, intelligenza e innovazione, sviluppando persino un canale preferenziale con l’Italia. Infatti da poco tempo è nato uno show su youtube chiamato “L’angolo della follia” condotto dal bravissimo Marco Piva, contenitore che ci fa conoscere la strada intrapresa dalla promotion scozzese direttamente sul campo, con interviste esclusive ad atleti e dirigenti. Non solo: sul canale on demand del sito della Insane potrete vedere lo show Fear & Loathing di domenica scorsa col commento in italiano dello stesso Piva. Uno show che ospitava Mick Foley e Rhino, che vedeva sul ring Drew Galloway e Grado, Big Damo e la N.A.K, Tommy End e Joe Coffey, e tanti tanti altri per oltre due ore di grande spettacolo.

Però dove sta l’opera di sorpasso della ICW? Nel 2016 Fear & Loathing si terrà in una arena di 11 mila posti. Avete capito bene: questi “pazzi” britannici vogliono stracciare ogni record della WWE puntando a riempire tutti i posti a sedere previsti. E alla vigilia del via libera ai biglietti, c’è già l’assalto a garantirsi i posti migliori: una stima dice che entro Natale i biglietti venduti potrebbero essere oltre 5 mila, di suo un numero enorme. E Dallas promette sarà lo show del secolo.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.