Ci sono due modi di fare le cose: farle in tempo, o farle sbagliate. Da ciò desumiamo che, per certe cose nella vita, il tempismo è tutto, perché se fatte dopo il momento opportuno, rischiano di venire fuori diverse da come ci si era proposti di perpetrarle. Il caso Sami Zayn vs Roman Reigns è l’esempio plastico di tutto ciò. Questo match in previsione per Elimination Chamber è, secondo 2/3 del WWE Universe, un match “inopportuno”. E, in breve, ne enucleiamo il perché.

La storyline che ha visto Zayn approcciare alla Bloodline, iniziata tanti mesi fa (da quando il canadese se ne andava in giro dichiarandosi vittima di cospirazione), è venuta evolvendosi in maniera del tutto inaspettata, anche a detta dei protagonisti. Zayn è passato dall’essere un heel che non incuteva timore a nessuno, ad un face cool, simpatico, temibile e dal successo insperato. E, complice spesso occulto di tutto ciò, una stable che dopo tanti anni non è una camarilla di lottatori uniti per ragioni oscure, accomunati da intenti poco chiari, in cerca di successo che da singoli non hanno ottenuto. La Bloodline è un unicum nella storia della federazione perché, oltre ad una comunanza di obiettivi, c’è il “sangue” a tenerli uniti, nel vero senso della parola.

Il pubblico ha imparato a conoscere, durante la sua permanenza nel gruppo, una versione di Sami molto più interessante e divertente, per il quale si è portati a mostrare un supporto quasi paternalistico verso il canadese che, incosciente della pericolosa “ambiguità” di Reigns e i suoi, ha sempre mostrato loro la sua solidarietà incondizionata. Quando finalmente Sami, stanco dei soprusi subiti, ha voltato le spalle al Capotribù, il pubblico è andato in visibilio, aspettando con ansia l’annuncio finale della resa dei conti tra i due a Wrestlemania. Annuncio, che però, non è arrivato. O meglio, la WWE ha preferito Cody Rhodes al canadese per il più importante palcoscenico dell’anno, “relegando” l’incontro Zayn/Roman per Elimination Chamber. Un evento che, tenuto praticamente qualche settimana prima di Wrestlemania, finisce sempre per essere oscurato dalla imponente ombra del Grandaddy of them all.

Tornando alla asserzione iniziale di questo editoriale, le cose o si fanno in tempo oppure si sbagliano. Forse, la WWE, sa che il tanto atteso scontro da Capo ed adepto non è ancora una pietanza pronta per essere servita in una così importante occasione. E come ebbi a scrivere tempo fa, Sami Zayn non è ancora pronto per essere campione assoluto, e ancor di meno lo è per sostenere il Main Event di Wrestlemania 39. Cody ha sicuramente più “stoffa” per questa impresa. Naviga sulla cresta dell’onda da più tempo e il pubblico lo riconosce come un top della gerarchia. Sami è balzato agli onori da troppo poco tempo, ha bisogno di maggior pazienza per essere profilato come un Main Eventer stabile. Quindi, inserirlo in un contesto così importante con un avversario di quel calibro, nel posto più ambito, quindi più “opprimente”, avrebbe portato con sé l’indiscutibile rischio di non ottenere ciò che si desiderava. Per ora i due si affronteranno nel Premium Event “ombra”, con la plausibile vittoria “sporca” di Roman, che potrebbe conclamare Sami come un avversario temibile. E, magari, ciò potrebbe portare ad un innesto nel Main Event con Cody e Reigns, oppure ad una resa dei conti tra Reigns e Zayn per questa estate. E forse, solo allora il canadese sarà pronto per il grande salto. Insomma, di tempo ne abbiamo, e se ci tocca aspettare per godere delle “cose fatte bene”, mettiamoci comodi e aspettiamo. Infondo, il piacere dell’attesa non è essa stessa il piacere?