Ci sono verità che sembra assurdo anche solo ribadire esplicitamente perché sarebbe del tutto inutile: è oramai evidente a tutti che lo show di “Serie A” della WWE non è più Raw ma Smackdown, anche se, ad onor del vero, questo “termine” cosa rappresenta? Cioè quando si dice Smackdown cosa si intende dire?

Io sono certa, infatti, che se vi chiedessi che cosa preferite, perchè guardate lo show blu le risposte sarebbero pressochè uguali: la logicità delle storyline e la qualità degli atleti in esso presenti. Si, i wrestler, ma chi nello specifico?

Tranquilli, ora che ho finito le mie domande (quasi alla Marzullo, ok, perdonatemi il paragone forse troppo “alto”), passo alle mie risposte, perchè sì, ho anche quelle (vedete che il paragone non era poi così tanto azzardato?). Di certo non sono io a dovervi dire di quanto Smackdown sia una spanna (ma anche di più) sull’altro roster principale, ma è anche vero che per chi lo segue ancora costantemente, lo segue sia perchè probabilmente è uno spettatore WWE centrico sia per quei 4/5 wrestler che lo rendono appetibile.

Roman Reigns. Usos. Seth Rollins. Cesaro. E per le donne ovviamente Bianca Belair e Bayley. Sono queste le attrattive principali dello show del venerdì sera e se da un lato verrebbe da commentare che è così profondamente giusto dall’altro si potrebbe anche pensare che sì, Smackdown è tutto quello che volete voi, ma forse non è troppo centrato su questi wrestler, lasciando gli altri nel midcarder? Certo, non ci si aspetta mica una costruzione da main eventer per tutti ma quantomeno una posizione più alla luce del sole che faccia ricordare a noi fan che esistono anche altre superstar. Quanti di voi sanno perfettamente chi c’è in un roster o nell’altro? Anche se con la scusa della free wild rule è tutto ancora più complicato

Ovviamente so benissimo che non si può incolpare lo show di qualcosa bensì la dirigenza che non sempre prende delle buone decisioni, basti pensare agli ultimi licenziamenti fatti di qualche giorno fa (vedesi scritto Aleister Black) ma sembra sempre una costanza dei “capi” voler sempre portare in alto qualcuno che è già in alto anzichè pensare anche agli atleti meno famosi, meno carismatici (per non parlare delle pippe a microfono che ci sono) e renderli comunque “qualcuno” nel limite delle loro possibilità? E quanto è inutile dover ribadire che quando parlo di questo mi riferisco ad atleti che comunque valgono? Già di mio sono ripetitiva, almeno nelle cose scontate fatemelo evitare

Insomma, avrete capito che buona parte di questo editoriale l’ho scritto perchè ancora non mi capacito di come uno come Black sia stato quasi del tutto rovinato dopo il suo passaggio al main roster e, come se non bastasse, licenziato così dopo ultimamente era anche tornato a farsi vedere da qualche puntata. Ho unito così l’utile al dilettevole e mi piacerebbe sapere la vostra su questo spunto da me proposto.

Cosa ne pensate voi? Credete anche voi che in WWE esista una certa gerarchia per quanto riguarda gli atleti? Vi aspetto nei commenti 🙂

Desil

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW