Moose continua a scappare e a non farsi vedere. Nella penultima puntata dopo aver stracciato Zicky Dice, come è giusto che sia, è scappato quando è arrivato W. Morrisey a vendicarsi, dandosela a gambe elevate per sfrecciare via lontano dall’arena con la sua limousine. Anche giovedì scorso l’ex Big Cass ha continuato a cercare il campione che però stavolta non era nemmeno presente. In compenso Scott D’Amore ha annunciato che i due si affronteranno a No Surrender, come era ampiamente prevedibile, ma alla fine è la soluzione giusta. E’ da mesi che aspettiamo un confronto uno contro l’altro, senza terze parti.

Il campione però ha un atteggiamento particolare. Continua a dire che è il miglior campione di tutto il pro wrestling. Può essere, perché oltre a grandi capacitò fisiche, ha anche una buona dose di intelligenza e furbizia. Furbizia estrema, che non guarda in faccia a nessuno: spietata. Come quella che ha dimostrato di avere a Bound For Glory, quando ha annientando senza pietà Josh Alexander davanti la sua famiglia. Furbo si è dimostrato anche con Matt Cardona, dato che è riuscito prima a fargli pensare più che altro a W. Morrisey, e poi ha anche causato qualche diatriba coniugale (vedasi la sediata che ha preso in testa Chelsea Green).

Non sta smettendo di essere arguto nemmeno contro W. Morrisey. Sapendo bene della sua grande rabbia, ha capito che è meglio evitare risse da bar fuori dal ring, e quindi meglio stargli alla larga. Per certi tratti quest’ultimo Moose ricorda un po’ Brock Lesnar. Ovviamente con le dovute proporzioni, però un po’ per il fatto che manca a qualche puntata, un po’ perché evita lo scontro fuori dal ring, un po’ perché fisicamente è praticamente il migliore della compagnia, me lo ricorda vagamente. Ma Brock Lesnar aveva dei momenti in cui stava per sBROCKare (scusate la battuta, ma non potevo trattenermi) quando veniva attaccato verbalmente, e il più delle volte veniva tenuto a bada da Paul Heyman, perché quello non era il momento.

Ecco Moose non ha bisogno di manager, perché riesce a capire da solo quando è il momento di agire. Ha capito che deve aspettare ancora un po’, per poi dare tutto e vincere contro W. Morrisey, rispettando i pronostici che lo vedono comunque favorito. La costruzione che stanno facendo su di lui è un po’ quella, sia per aumentare sempre di più la forza e intelligenza del campione, sia per rendere ancor più gloriosa la vittoria di chi riuscirà a strappargli quella cintura.

E chi riuscirà in ciò? Come ho già detto più volte, Josh Alexander. Dopo aver battuto Minoru Suzuki e Jonah e riuscito anche a vincere contro Charlie Haas, in un bel match. Mi chiedo però cosa si prospetta per lui a No Surrender, e se il discorso Haas per lui è già archiviato. L’ex WWE gli romperà ancora le scatole e avrà una rivincita? Oppure avrà contro un altro grande avversario da sconfiggere per aumentargli ancora di più lo status? Al momento non si sa ancora, perché è arrivata la fazione della ROH a fare piazza pulita. Anche se stavolta però non ci sono riusciti, dato che tutti quelli che sono stati attaccati la scorsa volta, sono riusciti a intervenire contro di loro nello stesso momento, riuscendo a cacciarli via.

Qui c’è un altro punto di snodo cruciale per Impact, perché il coinvolgimento di mezzo roster della ROH ha portato molta più gente, facendo venire la pulce nell’orecchio a chi ancora non segue Impact. La compagnia di Nashville dovrà sfruttare bene questa grande occasione, perché al momento ha qualcosa di grande tra le mani. Bisogna continuare a puntare su questa fazione che minaccia ogni singola puntata, ma bisogna anche puntare sui campioni. In primis Jonathan Grasham, ma anche su Deonna Purrazzo, come ovvio che sia. Dopo un’altra sconfitta, è difficile che la rivedremo presto ancora contro Mickie James. Quindi anche se non punterà al titolo Knockouts nel breve termine, bisogna comunque mettere sempre in gran luce la Virtuosa.