Uno dei miei primi articoli su NXT, piú di un anno fa, titolava “call them down”, ipotizzando che qualche atleta del main roster avrebbe potuto fare ritorno alla corte della Full Sail University al fine di rinverdire, ed in alcuni casi salvare, la propria carriera stagnante tra RAW e Smackdown.

 

Prima, pero´, spenderei due parole sui War Raiders …ehm…Viking Experience, Lars Sullivan e Kairi Sane, i tre call up da NXT al main roster: definire ufficiali i call up di Ricochet e Black mi sembra un esercizio mentale piuttosto ridicolo in tutta onestá.

La Principessa Pirata sará proposta come tag team partner di Asuka, e la cosa è una mossa assolutamente opportuna per entrambe le nipponiche, oltre che per la divisione intera. Asuka nel main roster, nonostante la conquista del Titolo, è apparsa sempre come apolide e leggermente fuori posto, mentre Sane, alla luce della sua fisicitá minuta (e delle sue origini geografiche, non prendiamoci in giro) avrebbe probabilmente faticato piu´del dovuto in singolo. In questo modo invece, e con Paige al loro fianco come “voice of the englishless”, penso che le due potrebbero divenire una vera e propria colonna portante dello show blu, e con Bayley e Banks (ammesso e non concesso che la Banks possa tornare) potrebbero dar vita ad incontro di una certa caratura tecnica. Passiamo dalla bella alla bestia.

Lars Sullivan si propone, al momento, come Veteran Smasher. Prima Angle, poi gli Hardys, infine Rey Mysterio ed R-Truth: la matematica è semplice, ed il primo programma rilevante del mastodonte sará di certo un veterano. I piani potrebbero prevedere un John Cena ad esempio, ma non credo che un altro ritorno con sconfitta annessa possa far del bene al bostoniano, men che meno se pensiamo che sarebbe un job piuttosto gratuito ad un rookie. Orton potrebbe essere un’idea, Kane un’altra, lo stesso Jeff Hardy in un 1 vs 1: vedremo come si piazzeranno le pedine, ma resto curioso.

Per i Viking Experience…beh, che dire. Innanzitutto il cambio di nome, attuando un ragionamento scevro da resistenza al cambiamento, fa letteralmente cagare; sembra un nome di un’escape room, di un weekend cosplay nei boschi lucani, di una birra doppio malto della LIDL: non sembra il nome di un tag team, ma questo è il minimo. La loro presenza nel main roster potrebbe dar lustro alla divisione tag team (quella di RAW sembra davvero solida al momento) ma crederó ad un rilancio del wrestling di coppia quando lo vedró. Intanto, un pin ai danni dei Campioni (jobber marci) non fa affatto male.

Avendo analizzato i recenti call up “classici”, chi invece potrebbe beneficiare di un ritorno in pianta stabile ad NXT? Chi potrebbe, in un modo o in un altro, poter dare e prendere dalla Full Sail abbandonando le sofferenze patite nel main roster? Facciamo una breve lista di cinque nomi, senza andare a scavare troppo sul fondo del barile. O forse si, ma solo un poco.

Dana Brooke: che ci crediate o no, Dana ad NXT sembrava veramente destinata a qualcosa di grande. Chiamata nel main roster decisamente troppo presto, nel territorio di sviluppo stava sviluppando un character molto interessante ottenendo buone risposte dal pubblico, nonostante i limiti evidenti tra le corde (comunque in miglioramento costante). Il call up ha bloccato questa sua evoluzione facendola anzi involvere, e dopo numerosi tentativi e turn inconsistenti ed inutili, forse una permanenza in quel di NXT anche come comprimaria potrebbe essere la scossa necessaria per capire se questa ragazza abbia o meno il potenziale giusto.

Liv Morgan: Anche in questo caso, il call up credo sia arrivato troppo presto. Meno carina ed abile di Alexa Bliss, traumatizzata in modo indelebile dal character di Harley Quinn senza mai toccare nemmeno le suole della complessitá di questo personaggio, Morgan nel main roster non ha fatto praticamente nulla di rilevante, come ultima ruota del carro della stable femminile meno temibile di sempre. Nel territorio di sviluppo, forse, potrebbe riprendere da dove aveva lasciato, evolvendo sul quadrato sino a raggiungere almeno limiti di decenza e, forte dell’esperienza acquisita, elaborando un character che non sia una parodia.

Killian Dain: Avevo le mie forti perplessitá circa il successo che Sanity avrebbe potuto raccogliere nel main roster, ma mai e poi mai avrei pensato che non vi fosse assolutamente alcuno sbocco creativo per questa stable, trattata veramente in malo modo una volta approdati alle scogliere blu. Dain, in particolare, durante la scorsa WM aveva impressionato nel 6 man ladder match di NXT Takeover: le sue potenzialitá in singolo ci sono ed andrebbero se non sfruttate, almeno testate. Un suo rientro ad NXT potrebbe riproporlo almeno con un paio di faide rilevanti (anche contro Gargano, perché no) prima di un rilancio nel MR come estremo tentativo.

Tyler Breeze e Samoa Joe: il primo é uno dei principali artefici del successo della “rinascita” di NXT, mentre il secondo uno dei migliori Campioni (a mio avviso) della storia dello show giallo/nero. Ad Orlando entrambi potrebbero, se non altro, aiutare al PC i nuovi arrivi per lo sviluppo e la crescita dei propri character, punto di forza di entrambi, ed essere impegnati al pari di Ohno in piccoli ma divertenti programmi per lanciare questo o quel performer.

Ora lascio a voi la parola: siete contenti della gestione dei nuovi call-up? E per chi effettuereste un salvifico “call-down”?

Buona Pasquetta a tutti, sfondatevi di avanzi e sentitevi in colpa. Come me.