NXT ultimamente sta facendo molto discutere: il rebranding che sembra imminente, il nuovo logo che scontenta molti, i continui licenziamenti, Adam Cole che non si sa cosa farà, i rumors che si susseguono ferocemente e incessantemente, smentite e contro-smentite.
Inizialmente avevo pensato di fare un bilancio sulla carriera di Karrion Kross ad NXT, che pare essersi conclusa e sulla quale a mio avviso restano molti punti interrogativi, dato che ho trovato la sua gestione alquanto strana. Mi sono ritrovata a scorrere la lista di tutti i precedenti campioni di NXT e da lì mi è venuta in mente più di una riflessione.
Una delle maggiori preoccupazioni dei fan è che NXT smetta improvvisamente di assumere delle indy star e inizi a riempire il Performance Center di ex giocatori di football o ex ginnaste, nel tentativo di trasformali in wrestler. Ciò, anche se può sembrare strano, non è mai successo nella storia del territorio di sviluppo della federazione.
Ai tempi della ex FCW, assieme sì ai “non wrestler”, militavano tanti ragazzi provenienti dalle indy. Non solo, il mio esimio collega Giovanni ha confermato che anche ai tempi della Ohio Valley Wrestling la WWE guardava eccome nelle varie compagnie indipendenti in cerca di talenti da mettere sotto contratto.
Il primo campione della storia di NXT è stato Seth Rollins, che aveva avuto una carriera di tutto rispetto nella ROH prima di approdare in WWE. E da quel momento le cose non sono cambiate: dei diciotto wrestler che hanno vinto l’NXT Championship, soltanto due hanno mosso i primi passi come wrestler in WWE, ossia Big E (Langston) e Bo Dallas. I restanti quindici avevano già avuto tutti una prolifica carriera altrove (conto in questi quindici anche Drew McIntyre, dal momento che alla vittoria del titolo di NXT aveva assunto un prestigio che ai tempi della prima chiamata in WWE non aveva ancora).
L’NXT Championship è sicuramente un modo per costruire un campione. Il problema, lo abbiamo detto tante volte, nasce quando tale campione passa nel main roster: se solamente quattro wrestler possono vantarsi di aver vinto l’NXT Championship più di una volta, questa percentuale si ribalta totalmente se andiamo a considerare i due titoli massimi in WWE, tenendo in considerazione i regni degli ultimi anni. I motivi possono essere tanti, ma sicuramente il principale è la mancanza di ricambio che si ha da NXT, dove i wrestler vengono “promossi” di continuo nel main roster, a Raw e SmackDown, dove i wrestler devono militare per molti anni e non è che puoi avere un nuovo regno titolato ogni mese.
La WWE non ha mai puntato ad avere tanti main eventer fissi. Credo che quasi sempre nel corso degli anni i grandi nomi considerati al top fossero giusto due o tre, raramente quattro; tutti gli altri dovevano essere pronti a lavorare in qualsiasi ambito, che fossero titoli secondari, titoli di coppia, storyline comedy, o magari un’inattività temporanea.
Fatta questa premessa, è ovvio che però tu dei nuovi main eventer, degli uomini di punta, dovresti preoccuparti di crearli, perché prima o poi un certo ricambio deve avvenire. E, sebbene come ho detto la WWE non senta mai la necessità di avere “troppi” main eventer, sicuramente la percentuale di grandi nomi uscita da NXT risulta troppo bassa. Tornando a parlare dei diciotto campioni, solamente due sono riusciti a diventare dei top name una volta nel main roster, ossia il primo campione, Seth Rollins, che è ormai una colonna portante degli show WWE nonostante non stringa un titolo alla vita da mesi, e Drew McIntyre, che appunto potrebbe essere considerato un caso limite e comunque è al top da molto meno tempo di Seth Rollins. C’è poi il caso di Big E, il quale sembra sempre in odor di push e i rumors dicono che sia da tutti ben visto. Abbiamo poi qualche nome che è riuscito a bazzicare nella zona main event e che comunque sembra una carta sempreverde da lanciare quando c’è bisogno di rincorrere una cintura, ossia Kevin Owens e Finn Bàlor, i quali hanno avuto entrambi l’occasione di diventare campioni massimi (Bàlor con una certa dose di sfiga che spero gli sia bastata per tutta la vita).
Su diciotto nomi ai quali tu hai voluto dare l’onore della cintura massima di NXT, alludendo a un possibile futuro da top star, o quantomeno scommettendo su questa prospettiva, che solo due siano riusciti ad affermarsi come top name pare una percentuale scarsina. E quando parlo di top name non intendo solo fare incetta di regni titolati, ma appunto riuscire a diventare un caposaldo degli show pur non avendo necessariamente la storyline principale, vedasi appunto Rollins, che potrebbe essere lanciato per un match titolato in qualsiasi momento, oppure AJ Styles, che salta da lunghi regni da campione in singolo a storyline in tag team dalle tinte comedy con una facilità disarmante e che comunque con un promo e mezzo riuscirebbe a tornare credibile come sfidante al titolo WWE.
Riempire NXT di nomi ormai affermati nel panorama indipendente ha contribuito sicuramente ad aumentarne il prestigio, ha regalato ai fan tanti momenti bellissimi, come la Undisputed Era, la faida infinita tra Ciampa e Gargano, Kevin Owens e Sami Zayn, il debutto di Nakamura; ma i problemi ci sono sempre stati.
Personalmente, credo sia possibile che NXT continui ad evolversi, perché sicuramente il prodotto non è uguale al 2012, quando debuttò, e non è uguale neanche al 2015 o al 2017; NXT è un processo in continua evoluzione, perché continua ad essere, nonostante l’aura da “terzo brand”, un territorio di sviluppo. NXT si evolverà e sì, magari verrà messo sotto contratto un Will Ospray in meno, che sarà libero di risplendere altrove, e un giocatore di football in più, che magari avrà fortuna e diventerà il prossimo Big E. Magari cambieranno alcuni numeri, ma non so se cambierà anche il risultato.
Seguirò ovviamente, con interesse, il susseguirsi degli eventi, per scoprire quali cambiamenti ci saranno, se saranno graduali, quasi impercettibili, o ci colpiranno veramente come un uragano.
Per il momento, keep calm and don’t panic.
PS: E comunque il nuovo logo è arcobaleno. Il gender ha vinto anche oggi.