Per anni, Roman Reigns è stato l’eroe odiato da tutti. Un’eroe inadatto al suo ruolo, tanto da essere fischiato in tutti quelli che sarebbero dovuti essere i defining moments della sua carriera. Ed era solo. Contro tutti i suoi avversari e avendo contro un pubblico che non lo ha mai davvero sostenuto in toto.

Roman Reigns. The Big Dog. Una forza della natura. Un eroe senza macchia, capace di affrontare chiunque. Grazie solo alla sua forza ed alla sua determinazione.

Roman Reigns. The Head of The Table. Una forza della natura. Un’eroe che ha fatto spazio alle sue ombre. Un cattivo macchiato dalla cupidigia. Capace di raggiungere i suoi obbiettivi, con ogni mezzo. Il Capotavola. Il Capo Tribù. Reigns non è più solo. È circondato da fedeli alleati. Il Tribal Chief persegue unicamente la vittoria.

“Believe That”

“Credeteci”. Immaginate di pronunciarlo ad un fan qualche anno fa. Ad un fan che fischiava il Big Dog solo per la sua presenza. Una piccola frase che riassume in pieno anche questo pazzo anno appena passato. Un anno di sorprese in WWE. Edge, Drew McIntyre, la prosecuzione degli show nonostante la pandemia. Ed il vostro Tribal Chief.

“Believe That”

E non me ne voglia Sting per aver dato la mia personale nomination di momento dell’anno alla rivelazione di Paul Heyman come manager di Roman Reigns. L’assoluto defining moment di quest’anno. Capace di cambiare profondamente lo status quo della WWE.

Un cambiamento. Il cambiamento. Una presa di posizione coraggiosa. Un’alleanza storica. Un turn heel definito da molti, anzitempo, come improbabile, se non impossibile. Un fulmine a ciel sereno.

“Believe That”

Roman Reigns è finalmente diventato l’Eroe diventando il cattivo. Tutti lo amano. Tutti lo sostengono. Il miglior personaggio proposto dalla compagnia, insieme all’ultima creazione della mente di Bray Wyatt. Reigns non è mai stato così popolare.

“Wreck Everyone & Leave”

“Distruggi tutti e vattene”. Un tempo, il Big Dog avrebbe lottato fino allo stremo per i suoi fan. Avrebbe mostrato al pubblico che era l’eroe di cui aveva bisogno. Ma, con questa frase sbattuta in faccia a milioni di fan, Reigns aveva chiarito che il momento di pensare agli altri era finito.

“Show Up & Win”

“Fatti vivo e vinci”. Vinci. Con qualsiasi mezzo. La vittoria del titolo Universale è arrivata con la peggiore delle tattiche. Con quella che, un tempo, Reigns avrebbe visto come un disonore. Ma non esiste disonore se non devi dimostrare nulla a nessuno. Non esiste disonore se l’unica cosa che conta sei tu stesso.

“Believe That”

Perciò, cosa è sempre mancato a Reigns? Il consenso. Un consenso che non ha mai ottenuto e che adesso ha strappato fuori da tutti con la forza. Tutti devono rendere omaggio al Capo Tribù. Tutti. Anche, e soprattutto, chi lo fischiava.

E voi. Continuate a credere nel vostro Tribal Chief. L’aura che emana rasenta il leggendario.

Esaltatelo. Amatelo. Odiatelo. Lui non ha più bisogno di voi.

“This is my yard now”.