Mercoledì scorso abbiamo visto la nascita a Dynamite de “El Triangulo de la Muerte” formato da PAC, Fenix e Pentagon Jr. I tre si stavano annusando da tempo, erano previsti in tag già dallo scorso giugno e hanno lottato assieme di recente. Si tratta di un nuovo trio che si aggiunge nell’ordine a: Jurassic Express, Dark Order, SCU, Inner Circle, Elite e ad altre soluzioni che talvolta vengono utilizzate in base alle storyline.

Gli appassionati anche in questo caso si sono divisi. C’è chi ha parlato di figata, di bella idea e di bell’aggiunta; e c’è chi ha detto a chiare lettere “siete come la TNA”, alludendo al fatto che in passato la compagnia di Orlando facesse un ricorso insistito di stable e alleanze varie. Qual è la risposta? Va tutta da un’altra parte, e per capire il perché di questo continuo spuntare fuori di stable o tag team, va ricordato cosa hanno detto più volte i vicepresidenti prima e durante la nascita della AEW.

Sì, perché soprattutto Cody ebbe modo di dichiarare come il modello in testa fosse il Giappone. NJPW, Dragon Gate, NOAH, AJPW sono composte da tanti atleti dislocati in larghe stable composte generalmente da due leader, un tag team, un giovane ed un guardiaspalle (non è una formazione base, ma ci sono queste conformazioni). La AEW vuole portare in America un modo di intendere che è entrato nella pelle dei suoi protagonisti e che risulta in parte inedito. Solo la Ring Of Honor ha infatti potuto sviluppare, in piccolo, questo modo di proporre i propri atleti, facendo leva sulla presenza dei titoli trios.

Ci saranno dei titoli trios anche in AEW? Può darsi, sarebbe un naturale sviluppo di quanto abbiamo visto finora, e darebbe sfogo ad alcuni tag team per proporsi nella propria categoria senza essere oscurati e dunque utilizzati col contagocce (vero Evans e Angelico?). Certamente l’aggiunta di un ulteriore programma televisivo o l’allungamento di Dark potrebbe aiutare in questa direzione. Ma altrettanto certamente c’è una paura ben visibile.

Non è semplice gestire tante stable, tanti trios. Si rischia col tempo di perdere la bussola e di ricorrere a soluzioni poco credibili ed edificanti. Per questo forse, al momento, questa modello risulta un azzardo, una bomba che può scoppiare sul viso da un momento all’altro. Dall’altro canto però permette alla compagnia di basarsi su vere e proprie stagioni di wrestling, dove si viva per cicli e tutti gli atleti possano ottenere la visibilità che meritano. Basta vedere ora come sia Fenix che Pentagon Jr tornino prepotentemente nello show dopo un periodo di appannamento e pochi programmi.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.