Era il 23 Gennaio del 1984 quando al Madison Square Garden di New York City, New York, Hulk Hogan, nuovo volto del Professional Wrestling mondiale, vinse il suo primo titolo del mondo. Lo fece con il Legdrop of Doom, sconfiggendo uno degli Heel più odiati dell’epoca e più odiati di sempre: The Iron Sheik.

Quel Match, oltre ad una leggendaria e presunta erezione di Iron Sheik, si porta dietro un altro Rumor, anch’esso leggendario, che se dovesse un giorno essere confermato, metterebbe in luce una volta di più i pericoli della mentalità dei lottatori di quel tempo, in un 1984 dove si, la World Wrestling Federation stava diventando grande e stava cambiando le regole del gioco, ma nel quale gli strascichi di una cultura decennale potevano ancora far soffrire e portare a situazioni abbastanza sgradevoli.  

The Iron Sheik, come detto uno degli Heel migliori di quegli anni, aveva vinto il titolo poco tempo prima, una ventina di giorni circa. Lo aveva fatto sconfiggendo Bob Bocklund, l’eroe della WWF che stava proprio in quei mesi passando il suo testimone a Hulk Hogan, come Bruno Sammartino lo aveva fatto con lui. Iron Sheik altro non era che il classico campione di transizione, quello utilizzato per non far passare la corona da Face a Face, in un tempo nel quale, le folle, “dovevano crederci”.

The Iron Sheik, come tutti, era ben consapevole del suo ruolo, e come lui lo erano non solo i protagonisti del Match e coloro che prendevano le decisioni, ma anche tutto l’ambiente. Un ambiente che, volente o nolente, subiva la crescita della compagnia dei McMahon e tremava a pensare al proprio futuro. La World Wrestling Federation, infatti,  si apprestava a non avere troppi rivali negli anni a seguire, con una National Wrestling Alliance sempre meno grande e con una World Championship Wrestling ormai svezzata. C’era però una compagnia, una compagnia storica, che stava continuando a dare battaglia, che cercava, in tutti i modi, di combattere quello che si prospettava come un dominio quasi inarrestabile della WWF. Quella compagnia si chiamava American Wrestling Association.

Il padre padrone della AWA, Major di lungo corso, si chiamava Verne Gagne, un Promoter storico, importante. Uno scopritore di talenti oltreché grande lottatore e allenatore. Uno che, a quanto si dice, non aveva problemi a pagare per il lecito e, in questo caso, per l’illecito.

La voce infatti, mai confermata o smentita, racconta di un Verne Gagne consapevole, come tutti, della miniera d’oro che Vince McMahon aveva in mano dal primo momento nel quale aveva messo sotto contratto Terrence Gene Bollea, quell’Hulk Hogan che anche lui aveva avuto sui suoi Ring e al quale anche lui aveva dato la sua cintura di campione del mondo, quando nel 1982 e poi nel 1983, gli permise di sconfiggere Nick Bockwinkel. Titoli che passeranno dentro delle controversie ma che confermano come, quel Verne Gagne, conoscesse già da tempo le qualità dell’Hulkster.

E cosi The Iron Sheik fu avvicinato e gli fu fatta una proposta. Sul piatto Verne Gagne mise 100.000 dollari. Una cifra importante per un lottatore dell’ambiente di quel periodo. Ma non lo fece per rinunciare al Match. Non lo fece per portarselo dalla sua parte. Non lo fece per rubare un Heel pregiato a Vince McMahon e alla WWF. No. Lo fece perché voleva strappare dalle mani di Vince la chiave del successo: Hulk Hogan.

Quei centomila dollari erano il prezzo che Gagne era pronto a pagare allo sceicco se questi avesse spezzato una gamba di Hulk Hogan sul quadrato. Nessun titolo. Nessun lancio. Nessuna esplosione.  The Iron Sheik sarebbe rimasto campione, seppur protagonista di un “incidente” ai danni di un collega, e al limite, Vince McMahon, avrebbe restituito la cintura a Bob Backlund, importante si, ma non devastante come Hogan.

Il resto è storia scritta e vista. The Iron Sheik, se questa proposta davvero ci fu, non la accettò. Hulk Hogan vinse quella cintura dopo essere uscito da una “eretta” Camel Clutch, e sconfisse lo sceicco traghettando la World Wrestling Federation a navigare nell’oro, un oro che sarà moltiplicato un anno dopo quando nascerà Wrestlemania.

Che cosa sarebbe cambiato se Iron Sheik avesse accettato quel denaro? La AWA sarebbe ancora in vita? La WWE non sarebbe ciò che è oggi? La WCW avrebbe avuto la spinta di Ted Turner per fare ciò che ha fatto? Domande che non avranno mai una risposta, domande che vengono in mente soltanto per una voce vecchia ormai di anni, su un fatto che probabilmente non è mai accaduto, ma che come sempre a noi piace sentire, leggere e scoprire. Un’altra leggenda nel colorato mondo del Professional Wrestling.  

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.