Giovedì notte è andata in scena ad Impact una puntata un po’ particolare, diversa dal solito. Ha fatto da padrone il main event, che ha occupato circa metà della puntata. Difficilmente in un anno e mezzo in cui faccio report di Impact mi è capitato di vedere un match così lungo durante una puntata settimanale. Fra l’altro era pure un’open challenge, quindi non c’era nemmeno questa grande storyline che legava Josh Alexander e Mike Bailey. Sicuramente però sono due grandi lottatori, forse i migliori di Impact a livello di lottato, perlomeno da quello che ci hanno fatto vedere nel 2022. Bell’incontro però non sono un amante degli incontri che durano più di 20 minuti in puntate di 80. Questo ne è durato addirittura 40.

Mi sono già esposto quindi sulle mie personali votazioni annuali, in cui mi piace inserire anche una nota di Impact. Per la categoria “wrestler dell’anno” Josh Alexander a mio parere occupa una delle prime 3 posizioni. Sicuramente è un giudizio forte che può stupire molti, ma non chi segue assiduamente Impact. Solo chi segue davvero sa. A 35 anni il canadese ha raggiunto il suo miglior momento della carriera e non lo vedrei male a fare il grande passo in WWE. Non se ne parla e probabile che non accadrà nemmeno mai, però ormai ha la cintura da più di 230 giorni e ogni suo match in cui ha difeso la cintura è stato strepitoso. Ormai da mesi la domanda per chi segue Impact è: chi fermerà un giorno Josh Alexander? Impossibile dirlo ora, chissà quando arriverà il momento. Non credo che quel momento arriverà con Bully Ray, su cui mi sono già abbondantemente espresso più volte.

Per la categoria “Most Improved wrestler of the Year” potrei invece votare Mike Bailey tra i primi 3 (è bene voluto il condizionale in questo caso). Arrivato ad Impact a inizio 2022, non era conosciuto a molti. Partito tra i bassifondi della X-Division, dopo mesi che ha lottato per avere questa cintura, finalmente l’ha conquistata a Slammiversary, quando a giugno ha vinto l’Ultimate X. Tecnicamente è un gran lottatore oltre che funambolo, ma la sua più grande pecca è al microfono dove non ha mai fatto vedere grandi cose. Sarà magari il suo stile internazionale, il suo saluto simil giapponese con inchino, il lottare a piedi nudi, ma dà quasi l’impressione di uno straniero che non sa una parola di inglese, quando in realtà è del Quebec e potrebbe benissimo parlare di più. Ha altre doti, ma spero che nel 2023 migliori anche su questo lato.

Per il resto della puntata non è che si siano visti match super. Anzi la delusione è stata la sconfitta veloce di Sami Callihan contro Kon, ormai non più Big. Faccio veramente fatica a capire questo. Quando Sami Callihan ha battuto Eric Young in un match lungo e cruento, pensavo che quella sarebbe stata la fine tra Sami Callihan e VBD. Invece no, Eric Young se ne va in WWE, ma Sami Callihan continua la faida con loro lo stesso. E in più ora perde pure contro l’ultimo arrivato della fazione, considerato tirapiedi. E ci perde pure male. Cosa bisogna aspettarsi da ciò? Un Kon che stupirà e farà grandi vittorie ad Impact? Spererei proprio di no. Però se i VBD vogliono continuare ad esistere dovrà pur esserci almeno un lottatore temibile. Non voglio credere però che sia lui davvero, anche perché nel match è stato davvero molto lento.

Quindi perché Sami Callihan viene trattato così? Da quando è tornato nel 2022 dopo mesi di assenza, causa infortunio, ha fatto secondo me bene. Le vittorie sono state di spessore, come quelle contro Moose e Steve Maclin. Anche lui ha 35 anni, così come Josh Alexander, solo che lui viene trattato quasi come un lottatore che ha già avuto le sue migliori primavere e che difficilmente possa rivincere l’Impact World Title. Lo ritengo molto valido anche come personaggio, ma nonostante le belle vittorie ho la sensazione che venga lasciato in panchina. Questa sconfitta contro Kon ne è una prova. Non è affatto una sconfitta credibile. Sono l’unico a pensare che meriterebbe ben altri piani?