Wrestlemania XXX, con il senno di un poi estremamente vicino all’adesso, è stato un evento storico da molti punti di vista. Il WWE Network, la vittoria di Bryan, la fine della Streak, l’avvento di numerose star futuribili e la consacrazione di alcune attualissime sono stati elementi di un evento che sa di svolta. Una svolta vera.

1. Il WWE Network. Per chi ancora non l’avesse capito, questo modo di intendere il prodotto WWE cambierà e di fatto sta già cambiando il modo di percepire molte delle cose a cui noi fan di wrestling siamo abituati, e che diamo quasi per scontate. Un esempio lampante sono i PPV: avrà sempre meno senso “pompare” all’inverosimile eventi a cadenza mensile quando l’utenza a cui rivolgersi sarà già migrata da un pezzo all’acquisto del network, omnicomprensivo di tutti gli eventi e decine di contenuti extra. Senza contare che, chi era disposto a pagare 60 dollari per un qualsiasi Over The Limit, Battleground o Capital Punishment, avrà di sicuro già acquistato il network da un bel pezzo, dunque quella “fetta” di pubblico hardcore è già da considerarsi inglobata. La WWE adesso deve mirare necessariamente allo spettatore casuale, che per 9,99 dollari al mese potrebbe valutare l’acquisto di un prodotto che gli garantirebbe in ogni caso Rumble e Wrestlemania, oltre ovviamente a molti altri programmi di intrattenimento tematico. Da qui la scelta di utilizzare Hogan, uno dei volti maggiormente riconoscibili in assoluto, come frontman per pubblicizzare questo nuovo, innovativo prodotto.

2. The Streak is Over. In quest’ottica, valutando che dall’anno prossimo (e dunque anche dalla prossima edizione di Wrestlemania) il WWE Network sarà “esportato” anche all’estero, la fine della Streak ha avuto un tempismo a dir poco perfetto. Negli anni di magra dal punto di vista di match e storyline, la serie di vittorie di Taker ha sempre trainato Wrestlemania come Caronte nelle acque torbide del fiume Stige, divenendo parte integrante del brand e fornendo sempre quell’aura di sacralità all’evento più importante dell’anno, aumentando sensibilmente il buyrate e l’interesse attorno all’evento. Dall’anno prossimo ed in parte già da quest’anno, paradossalmente, Wrestlemania dovrà necessariamente godere del traino del network, dei suoi contenuti e dell’interesse che sarà in grado di ingenerare, più che del livello di attesa che inevitabilmente si crea ogni anno a partire da Febbraio. In questo contesto di mutamento gestionale della Road to Wrestlemania, privo del concetto generico di Pay Per View, la presenza della Streak, seppur importantissima, non è più fondamentale. Questo elemento, assieme alla palese volontà da parte di uno dei più grandi professionisti di sempre, Undertaker, di voler chiudere il sipario prima di abbassare drasticamente il livello qualitativo di assoluta eccellenza a cui ci aveva abituato da cinque anni a questa parte, ha contribuito a chiudere una delle pagine più durature, lunghe e magiche della storia del wrestling. Non ci sarà mai più una streak. Non ci sarà mai un altro Undertaker. Non ci sarà un evento dalla risonanza così sacra ed epocale come una storyline durata più di 20 anni. E’ davvero la fine di un era…e la storia ci insegna che quando un’era finisce, inevitabilmente ne comincia una nuova.

3. The New Breed.Danyel Bryan, lo Shield, Bray Wyatt e Cesaro. Partendo proprio da quest’ultimo, la vittoria della prima Andre The Giant Battle Royal non poteva andare ad una persona più meritevole. Alla vigilia di WMXXX, Cesaro era di fatto il grande escluso mentre, il giorno successivo, possiamo tranquillamente dire che è stato uno dei protagonisti, alla luce anche del nuovo ed interessantissimo sodalizio con Paul Heyman che potrebbe portarlo a riempire parte del vuoto lasciato dalla figura di CM Punk: la dirigenza lo ha notato, e l’impressione è quella che ci stia puntando forte. Così come si sta puntando forte su Bray Wyatt, fonte inesauribile di promo criptici ma interessantissimi e heel leggermente sovrannaturale, decisamente diverso da tutto il resto del roster per gimmick, fisicità e stile di lotta. Il suo feud contro John Cena, seppur iniziato con una sconfitta, sa di promozione e nel caso di (probabile) vittoria ad Extreme Rules nello Steel Cage match, sinceramente non avrei di che lamentarmi, anche perché sarebbe un number one contender a dir poco perfetto per il neo Campione.

A proposito di Daniel Bryan, la vittoria a Wrestlemania è stato il coronamento di una storyline di fatto lunga quattro anni. Dall’esordio ad NXT passando per il licenziamento, alla sconfitta in 18 secondi a Wrestlemania sino ad arrivare alla tanta agognata vittoria poco più di una settimana fa. La riflessione che mi viene spontanea, è che oramai il sogno del lottatore così come quello del pubblico è stato realizzato…sarà difficile, da adesso in poi, mantenere quel livello di coinvolgimento nei confronti di questo character che, di fatto, ha ottenuto ciò a cui aveva mirato sin dall’inizio. Il pubblico ha vinto, in barba all’Authority/booking team. Piccola nota di colore: sulla strada di DB ora sembra essersi parato Kane, che fu uno dei primi ostacoli “titolati” anche per Chris Benoit nella vittoria post WMXX nel PPV Bad Blood…coincidenza?

Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda lo Shield. Questa faida iniziata contro l’Evolution, racchiude in se tutto il momento di transizione che sta vivendo la WWE: vecchie star contro nuove, personaggi affermati contro idoli smart in corso di affermazione. Analizzando il tutto con freddezza, non si poteva non concedere allo Shield questo stint da badass babyface prima dell’inevitabile split,così come sarebbe stato davvero un peccato non vedere questo 3vs3 contro l’Evolution, una delle mie stable preferite di sempre. Questa faida potrebbe mandare ancor più over lo Scudo della giustizia, futura fonte di almeno due main eventer, e nel contempo potrebbe dare un nuovo, rilevante spazio a Batista ed Orton, pericolosamente protesi verso il dimenticatoio nel post WMXXX.

4. NXT.                 Durante la puntata di Raw post WM ci sono stati, o sono stati annunciati, diversi debutti. Paige, performer dall’assoluto talento già Divas Champion (oltre ad essere buona come il pane inzuppato nella pentola del ragù), Alexander Rusev, futuro midcarder comedy (intravedo un grandissimo futuro per Lana, non so se propriamente nel wrestling business ma va bene così) e tra poco avremo Adam Rose, una delle gimmick più strambe e divertenti degli ultimi tempi (la sua musichetta sarà un tormentone, la sua longevità non paleozoica) nata dalle ceneri di Leo Kruger, gimmick dello stesso performer sudafricano mai portata alla ribalta nel main roster e Bo Dallas, in questo suo secondo stint non più da babyface alla Kofi Kingston ma da heel complesso, illuso di essere un beniamino del pubblico ed estremamente funzionale nella sua diversità…un po’ come il primo Daniel Bryan heel, solo un po’ più over the top.

Questa nuova pagina del wrestling mi entusiasma, devo essere sincero. Il WWE Network è stata una mossa un po’ azzardata ma credo che alla lunga si rivelerà vincente, ed i talenti presi dalla ROH in possesso di un’ottima base come Bryan, Zayn, Cesaro, Rollins ed Ambrose sono stati affinati divenendo dei performer a tutto tondo (Cesaro e Zayn, in particolare, stanno pian piano limando i loro “limiti” divenendo assolutamente irresistibili), a testimonianza che NXT funziona eccome. E funziona per la cura dei dettagli e la consapevolezza che le reazioni di quel pubblico che segue il programma, principalmente un nucleo hardcore, possono ben trasporsi su un audience più folta sempre che si rispetti la costruzione graduale del personaggio proposto…Emma e Xavier Woods insegnano.

NM Punk