Nella sera di ieri sono arrivate alcune accuse da parte del dipartimento della salute pubblica di Orange County, che ha annunciato di aver aperto delle indagini su alcuni luoghi della contea che potrebbero aver generato dei focolai. Nella lista di una decina di location c’erano diverse sedi operative della WWE: Il ThunderDome, la Full Sail University ed il Performance Center. Una chiara accusa alla WWE, le cui misure anti-covid sarebbero messe in discussione.
La WWE risponde duramente alle accuse
“La WWE non è aperta al pubblico in questo momento ed opera in un set chiuso alla presenza del solo personale essenziale. Come parte dei protocolli settimanali Aventus Lab ha effettuato oltre 10.000 tamponi a performer, impiegati e staff di produzione, con il risultato di solo 1,5% di positivi, che è di molto inferiore alla media nazionale del 5%. Inoltre, abbiamo operato un approfondito lavoro di contact-tracing e messo in quarantena per 14 giorni tutti i soggetti interessati, che sono stati riammessi solo dopo un test negativo”.
Dopo qualche tentennamento inziale, la WWE sembra aver preso molto sul serio le misure anti-covid. Qualche mese fa era stato addirittura un performer come Kevin Owens a rendere noto che le misure applicate dalla WWE erano insufficienti ma che grazie alle sue richieste la WWE aveva adottato numerosi correttivi.