C’è tanta confusione nella mente di Jimmy Uso, che abbiamo visto andare faccia a faccia con John Cena ad inizio puntata di SmackDown. Jimmy ha tradito suo fratello Jey, ma continua a dirlo di averlo fatto proprio perchè gli vuole bene e non risparmia critiche a Roman Reigns. Infine c’è il rapporto con l’altro fratello, Solo Sikoa, che non è al momento chiarissimo e stanotte lo abbiamo visto con la tensione che è salita tra i due, nonostante si siano aiutati a vicenda.

AJ non ne può più

Jimmy è stato protagonista della puntata di SmackDown e dopo Cena ha avuto un confronto con un altro veterano dello show. Nel backstage AJ Styles ha avuto da ridire sul comportamento del samoano che, poco prima, aveva mancato di rispetto a Michin nell’ufficio di Adam Pearce. Tra i due si è subito passati alle mani con il Phenomenal One che ha spinto a terra il samoano, prima che arrivasse come un treno Solo Sikoa a salvare il fratello. Solo ha detto a Jimmy che lui è la Bloodline e non decide lui se può chiamarsi fuori, ma l’ex campione di coppia ha risposto che nessuno, compreso Reigns, può dirgli cosa fare.

Dopo il confronto fisico AJ Styles ha reclamato un match contro Sikoa nonostante i compagni dell’OC, eccetto Michin, abbiano provato a sconsigliarlo dall’immischiarsi nei problemi della Bloodline. SmackDown è la casa che AJ ha costruito e non può più stare a guardare e così il match è stato disputato nel main event. Un match equilibrato che è stato deciso da un’interferenza di Jimmy che, approfittando dell’arbitro distratto, ha fatto cadere dalle corde Styles mentre si preparava al Phenomenal Forearm, spianando la strada al Samoan Spike di Solo per la vittoria. Nel post match a sorpresa Jimmy è salito sul ring e ha abbracciato il fratello che invece ha risposto bloccandolo per prepararsi a colpire con la Samoan Spike, fermandosi solo su richiesta di Paul Heyman, sempre in contatto telefonico con il Tribal Chief. Mentre il wise man e l’Enforcer si allontanavano, Jimmy ha messo ko con un superkick e uno splash Styles, puntando poi il dito verso il cielo.