Sembrano ormai passati decenni dalle incredibili super card messe insieme dalla WWE per i suoi show speciali fuori dagli Stati Uniti. Card accolte spesso in modo contrastante dai fan della WWE e che hanno regalato risultati clamorosi. Dopo oltre un anno la WWE sembra pronta a tornare a celebrare i suoi eventi speciali nel territorio saudita, con le prime informazioni sulla possibile data.

Ritorno in autunno

Si era parlato qualche mese fa di uno show in Arabia a novembre ma sembra, invece che l’evento possa tenersi ancora prima: il 21 ottobre 2021, anche se non ci sono ancora conferme ufficiali. Il 21 ottobre capita giovedì e permetterebbe alle superstar di avere poi il tempo di trasferirsi in America per SmackDown. Una delle caratteristiche più interessanti di questi show, almeno per noi fan occidentali, è che solitamente si tengono nel tardo pomeriggio italiano, quindi senza costringerci a fare le ore piccole.

L’ultima volta

L’ultima volta in Arabia andò in scena Goldberg contro The Fiend: uno dei match più controversi della storia recente della WWE

Durante l’ultimo show in Arabia ci fu uno dei match più controversi della storia recente della WWE. Se ben ricordate in quella occasione Goldberg vinse a sorpresa il titolo universale, fino a quel momento nelle mani di Bray Wyatt, interrompendo il suo regno da campione e strappandogli il diritto di combattere nel main event di WrestleMania. Un main event che fu poi, purtroppo, disputato a porte chiuse nella tristissima cornice del Performance Center.

Contratto decennale

La WWE ha in essere un munifico contratto con il Regno dell’Arabia Saudita che gli garantisce la disputa di 2 show ogni anno per 10 anni. Un contratto ricchissimo con cachet da favola che è però stato criticato aspramente in patria viste le controverse posizioni dell’Arabia Saudita in termini di diritti umani. La WWE avrebbe dovuto disputare un secondo evento nel 2020 ma con il COVID-19 si è scelto di far slittare in avanti la durata del contratto. In questo modo la compagnia potrà recuperare gli eventi non disputati fino ad ora, cioè due, in seguito, allungando di fatto a 11 anni la durata del contratto con il governo saudita.