Questa Wrestlemania è stata particolare, unica, storica per certi versi. Dopo 13 mesi di reclusione tra Performance Centre e Thunderdome, la WWE sospende la DAD e torna in presenza, mettendo in piedi uno show bicefalo in due giorni ricordando a tutti, me compreso, perchè Wrestlemania è e sarà sempre il Monte Olimpo del wrestling. E’ proprio vero: il brand Wrestlemania vende quasi da se. Basta associare un evento di wrestling a questo nome (Wrestlemania Backlash non vale, vecchi marpioni!) per creare un’atmosfera più rarefatta, un’aura speciale capace di cambiare la conformazione molecolare di un incontro. Per questo, e qui parte un mini disclaimer, i match oggetto di questa review non potranno non tener conto del dove e del quando, non solo del come: ma questo è un discorso generale. Se si dovessero valutare solo ed esclusivamente match bell-to-bell, il wrestling sarebbe solo incontri diuturni senza storie, senza buoni e cattivi, senza orpelli: così non è, cosi non è mai stato. Il match è il fine travestito da mezzo, a suo modo funzionale alla storia quando invece è la storia che deve essere sempre e comunque funzionale al match. Detto ciò, embrace yourself: let’s begin!

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NIGHT 1

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ONE ON ONE

Bobby Lashley (c) (w/MVP) vs Drew McIntyre for the WWE Championship (18:20)

L’opener di questa edizione di WM non è stato un opener qualsiasi. Dopo un anno di tribolazioni, assenze, silenzi, vi poteva essere solo un wrestler ad aprire le danze, a sentire per primo l’energia del pubblico, a nutrirsi di questo momento speciale: questo privilegio, a ragione, è stato concesso a Drew. Non sono un suo fan in senso aprioristico, ma è innegabile come questo lottatore abbia messo davvero tutto se stesso per traghettare la WWE in acque torbide ed agitate, dunque essere l’ospite d’onore deputato all’apertura del buffet è stato un privilegio meritato. L’incontro mi è piaciuto molto, due forze inarrestabili che si scontrano, Lashley in una forma che sembra sfidare il tempo fa quello che dovrebbe fare un Campione Heel: lavora di sciabola, cerca di ferire e menomare oltre che sconfiggere, rendendo efficaci ed esaltanti le fiammate improvise di Drew. Il finale protegge di fatto tutti: a termine di una lotta alla pari, la finisher più protetta di questo ultimo anno solare viene applicata facendo la differenza, tuttavia lo scozzese non cede, ma lascia che pian piano l’anima esca dal suo corpo lasciando il suo orgoglio intatto. Il Campione mantiene, lo sfidante è integro e protetto, il Capitolo è chiuso ma il libro no. Bene così, ottimo opener: probabilmente il match migliore delle rispettive carriere in WWE! Winner and Still WWE Champion: Bobby Lashley (7,5 / 10)

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TAG TEAM TURMOIL MATCH

Lana & Naomi vs Natalya & Tamina vs Dana Brooke & Mandy Rose vs Riott Squad vs Carmella & Billie Kay to Fight for the WWE Women’s Tag TEam Championship in the Night 2 (14:15)

Alti e bassi. Inspiegabile l’assenza di Payton Royce visto il raffazzonato tag team tra Kay e porno-Carmella, così come inspiegabile è stato, con il senno del poi, lo split tra le IIconics comunque proposte in un modo o in un altro come lottatrici da tag team. Un pò come rifiutare un 26 ad un esame e poi beccarsi un 20 due mesi dopo. Il match in se non è stato nulla di atroce ma, oggettivamente, molto farraginoso in diverse fasi, sconnesso e con pochissima enfasi posta sulla storia: un susseguirsi di spot (non sempre ben eseguiti) piuttosto dimenticabili, eccezion fatta per qualche mossa tandem inserita dalla Riott Squad, coppia che in verità mi fa anche un po’ tenerezza. Vincono Tamina e Natalya, due veteran (43 e 38 anni) del midcarding che potrebbero effettivamente costituire un discreto tag team di qui in Avanti. Winners and First Contenders for the WWE Women’s Tag Team Championship in the Night 2: Natalya and Tamina (5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Cesaro vs Seth Rollins (14:40)

Cesaro a 40 anni finalmente riesce a centrare la prima vittoria in singolo contro un avversario di tutto rispetto: Seth Rollins. Così come lo scorso anno contro K.O., Seth recita la parte del wrestler che si ritiene al di sopra dell’avversario, come se lui fosse riuscito a togliersi la puzza di indy da dosso, contrariamente alle sue controparti di WM36 e WM37. Il climax del match è stato totalmente orientato verso lo spot dello swing (ho contato 32 rivoluzioni), accolto con grande favore dal pubblico, così come l’UFO, due mosse caratteristiche di Claudio Castagnoli babyface in ROH. Le dichiarazioni trasversali di numerosi colleghi ed ex colleghi nei mesi che hanno preceduto questa edizione hanno contribuito a rendere speciale questa vittoria, conquistata da un individuo estremamente capace e carismatico sul quadrato, uno dei lottatori tecnicamente maggiormente validi della storia del wrestling lottato che, senza dubbio, ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto e dovuto, nonostante i suoi limiti al microfono. In tal senso, il rimando a quell’intervista di Vince con SCSA è d’obbligo. L’incontro è stato pressochè perfetto visto il minutaggio, gli spot sono stati ben calibrati e l’esito è stato quello giusto: chapeau ad entrambi. Winner: Cesaro (7,5 / 10)

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TAG TEAM MATCH

New Day (c) vs AJ Styles & Omos (09:46) for the WWE Raw Tag Team Championship

Più che il match in se, ciò che risultava essere attraente alla vigilia era il debutto in ring di Omos, visto sin ora come guardaspalle di AJ, come bouncer di quel capolavoro che è stato RAW Underground e come Ninja gigante (eh già!). In considerazione della sua mole e delle sue limitazioni sul quadrato, tutto è stato fatto per rendere il debutto più indolore possibile: AJ ha praticamente lottato come babyface e di converso i New Day hanno adottato la tecnica del “tagliare il ring a metà”, tradizionalmente peculiare di una coppia heel. L’hot tag ad Omos è stato infatti accolto con un discreto pop, e le mosse eseguite sono state poche, facili e totalmente affidate all’abilità di selling dei recettori, un po’ come ai tempi di Great Khali per intenderci. AJ Styles diventa quindi fantascentificamente Grand Slam Champion in WWE (credo sia l’unico a potersi vantare di aver raggiunto questo traguardo sia in WWE che in TNA), mentre per quanto riguarda Omos…non sono propriamente un fan di questa tipologia di Big Man patologicamente statici, ma vedremo come lo gestiranno. Match ad ogni modo innocuo, ma non raggiunge la sufficienza. Winners and New WWE Raw Tag Team Champions: AJ Styles & Omos (5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Braun Strowman vs Shane McMahon in a Steel Cage Match (12:02)

Nonostante tutte le legittime e sacrosante critiche riguardanti questa faida, il match è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Bullizzare a 50 anni suonati un mostro di 150 kg non è una storia avvincente di per se, e se poi aggiungiamo gli esilaranti videomontaggi volti a sbeffeggiare il prefato mostro vi erano tutti gli ingredienti per una catastrofe, ma così non è stato: non eccessivamente lungo nel complesso, incentrato sull’highspot di Shane (come sottolineato da Renee Young decisamente “too rich for doing this shit”) e sulla forza sovrumana di Braun, messa in mostra con lo spot della gabbia di fatto stracciata, e con la running powerslam. Rapido, efficace, indolore: tutte le persone stupide del mondo possono di fatto dirsi vendicate da Braun, evviva! PS Ma solo io penso che Shane sia un babyface naturale e come heel sia credibile come Hulk Hogan in un coro gospel? Winner: Braun Strowman (6 / 10)

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TAG TEAM MATCH

Bad Bunny & Damian Priest vs The Miz & John Morrison (15:05)

E qui potrei andare controcorrente. Questo match, assieme ai due main event, probabilmente è l’incontro di cui si è più discusso e di cui più si discuterà: Miz e Morrison hanno fatto un lavoro eccellente durante l’interezza della faida, “Hey Hey – Hop Hop!” mi ha sinceramente divertito (ricordo con grandissimo piacere I vecchi tempi del Dirt Sheet su WWE.com, in particolare un video dissing contro i Cryme Time), Damien Priest ne ha senza dubbio beneficiato e Bad Bunny ha dimostrato di essere la celebrità che, assieme a Stephen Amell, ci ha messo maggiore impegno e serietà, guadagnandosi anche il rispetto di buona parte del locker room. Il match è stato davvero buono e sorprendente, con momenti scioc-bicouse

come il “Bunny Destroyer”. Ciò posto, qualcosa mi ha disturbato. Capisco l’enorme piattaforma offerta da Bad Bunny, capisco l’impegno, capisco l’innamoramento di Vince verso qualsiasi forma di celebrità di declinazione compresa tra la A e la Z, tuttavia mai e dico MAI un neofita (tolti Boxer o lottatori di fama mondiale a qualsiasi titolo) per quanto di lusso dovrebbe poter sconfiggere un ex Campione del Mondo al primo match, soprattutto se parliamo di un lottatore detentore di Cintura poco più di un mese fa (a prescindere dal suo status), e soprattutto se al neofita vengono concesse mosse che, in chiave mark, dovrebbero essere dotate di un coefficiente di distruttività quasi intoccabile (falcon arrow e canadian destroyer). Tutti sappiamo che il wrestling è un mondo predeterminato dove tutto è possibile, dunque un neonato potrebbe schienare un puma sedato se la situazione lo richiedesse, tuttavia vi dovrebbero essere dei limiti invalicabili a beneficio di quella keyfabe si morta, ma troppo vituperata. Winners: Bad Bunny & Damian Priest (6,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Sasha Banks (c) vs Bianca Belair (17:05) for the WWE Smackdown’s Women’s Championship

Nella valutazione di un match, come detto, vi sono elementi da cui non si può prescindere. Hogan Vs Rock sarebbe un match da 6.5 senza il coinvolgimento del pubblico, Cena Vs Punk a MITB non sarebbe stato ciò che è stato senza una cornice come quella ricevuta, HBK contro Taker non avrebbe avuto senso al di fuori di Wrestlemania per struttura genetica. Questo match diventa, in valutazione, più di quello che sarebbe dovuto essere bell-to-bell perchè vi sono elementi che non possono non essere considerati nel giudizio complessivo: le prime due donne di colore in un main event di Wrestlemania, Sasha Banks che si consolida come la lottatrice più rilevante della storia del wrestling, l’emozione vera, palpabile, stupenda che ha seguito la campana di inizio. L’incontro è stato solido, ordinato, Bianca ha dimostrato di essere una sorta di X-Men al pari di Cesaro per forza ed atletismo e Sasha, pur non avendo goduto di un’entrata stratosferica come in altre edizioni di WM, è sembrata davvero trascendere il suo  status già elevatissimo. Questo sarà il match maggiormente ricordato, celebrato e ripreso di questa edizione, e le due contendenti hanno meritato questo spot, cancellando con un solo sguardo mesi di costruzione tra il risibile ed il mediocre. Senza dubbio il b-EST moment di questa edizione (see what I did there?). Winner and New WWE SmackDown Women’s Champion: Bianca Belair (8 / 10)


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NIGHT 2

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ONE ON ONE MATCH

The Fiend (w/Alexa Bliss) vs Randy Orton (05:50)

Ah, se ci si potesse tramutare in impulso elettrico per addentrarsi nei processi cerebrali di chi ha congegnato questa faida, questo match, questa progressione totalmente illogica di una storia già pessima di per se. Era davvero difficile fare peggio, e non sono assolutamente ironico: facciamo un breve recap, giusto per masochismo. Alexa viene stregata ed usata come emissario di The Fiend, che ha il totale controllo della sua anima essendo egli stesso parte dell’ex Goddess. Nel frattempo The Fiend e Orton a TLC (Dicembre) hanno un inferno match dove il demone viene bruciato, dunque direi un finale piuttosto definitivo per una faida di wrestling, no? Eh no. Dopo vari screzi Orton viene schienato a febbraio da Alexa Bliss versione Super Mario con il power-up del fiore di fuoco, dopo aver vomitato schifezze nere per settimane e sancendo il ritorno del sopracarbonizzato Fiend. A Wrestlemania dunque scontro non finale ma finalissimo con il neo decarbonizzato demone, che tuttavia viene distratto dopo 5 minuti dalla stessa Bliss annaffiata dalla prefata schifezza nera, che dovrebbe essere a sua volta priva di libero arbitrio, e subendo una RKO venendo dunque schienato: applicando un mero sillogismo-WWE questa dovrebbe dunque essere una conclusione maggiormente definitiva, soprattutto se paragonata ad una stupida e lieve una combustione umana. Questa storyline non ha senso, questo character non ha senso, il match non ha avuto senso, Randy Orton e Bray Wyatt o qualsiasi sua reincarnazione dovrebbero star lontani per il resto delle rispettive carriere (soprattutto a WM) e la mia mente non dovrebbe mai e poi mai sottoporsi nuovamente a simili violenze. NO. Winner: Randy Orton (1 / 10)

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TAG TEAM MATCH

Nia Jax & Shayna Baszler (c) vs Natalya & Tamina for the WWE Women’s Tag Team Championship (14:20)

Natalya e Tamina come tag team invece hanno senso. Due veterane (una molto brava, una un pochino meno ma comunque passabile) con ancora tanto da dimostrare a tanta voglia di imporsi: sono in teoria heel, ma solo su carta. Nia è per me invece la versione femminile di Viscera, a tratti imbarazzante come livello di lottato, discretamente carismatica al microfono e (purtroppo) soprattutto troppo spesso pericolosa per le sue avversarie/colleghe. Il match alterna tratti di alto tecnicismo quando sul quadrato ci sono Shayna e Nattie a tratti di pura sciatteria quando invece prendono il pallino le loro controparti quindi questo mix, unito all’impegno profuso, porta ad una contesa tutto sommato sufficiente e nulla più. Winners and STILL Women’s Tag Team Champions: Nia Jax & Shayna Baszler (6 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Sami Zayn (with Logan Paul) vs Kevin Owens (09:20)

Sono stato molto indeciso circa il voto di questo match. Una faida nata quasi dal nulla, improvvisata, accennata, con un sottocontesto infinito e tuttavia nemmeno sfiorato: questi due eterni amici/rivali potrebbero scrivere assieme mesi di storyline avvincenti ma così non è stato, almeno stavolta. A causa del posizionamento e della rilevanza della faida, vengono concessi solo 10 minuti e…boy, oh boy. Se vi fosse un match da 10 minuti da far vedere ad un amico per convincerlo a seguire il wrestling, questo sarebbe l’esempio da portare. I due ingranano la sesta sin da subito, si colpiscono con le mosse migliori creando in men che non si dica un climax avvincente, il match si conclude e nel post match l’odiato youtuber viene livellato da una stunner per il giubilo dei presenti: non oso pensare cosa avrebbero potuto tirar fuori con 10 minuti in più. Questi due, nonostante carrier decennali, continuano a migliorare e dovrebbero essere parte integrante dello show sempre e comunque. Winner: Kevin Owens (7 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Riddle (c) vs Sheamus fpr the WWE United States Championship (10:50)

Una delle sorprese della serata…ma si può davvero parlare di sorpresa? Il livello che Sheamus ha avuto in questi ultimi 5 o 6 mesi è stato veramente notevole, ed è stato frenato in un’ascesa che forse sarebbe dovuta essere anche maggiormente rapida da una gestione di booking a tratti risibile. L’incontro è a dir poco stiff, i due se le danno di santa ragione e Sheamus recupera un potenziale botch, una white noise dalla terza corda iniziata male e finta peggio con esperienza e disinvoltura, assestando il brougue kick a Riddle quando quest’ultimo è sospeso a mezz’aria. Al contrario. Scalzo. Ottima vittoria, ottimo match: ora tocca solo rendere Riddle un heel alla Kurt Angle, puntando sulla sua insolenza, e chissà che non vi possa essere uno spot sul cocuzzolo della montagna per uno o entrambi questi contendenti. Winner and New WWE United States Champion: Sheamus (7,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Big E (c) vs Apollo Crews in a Nigerian Drum Fight Match for the WWE Intercontinental Championship (06:53)

Non so voi, ma continuo a pensare che il suicide dive di Big E sia una delle cose più difficili da guardare di ogni PPV: il nostro beniamino forse è fatto di gomma o forse di amianto, non saprei, tuttavia sono sempre più convinto che sia necessario ritirare questa mossa. Tolto questo, il match è stato ancora una volta rapido e piuttosto indolore (al netto del suddetto dive, che ferisce anche chi lo guarda), Big E è “liberato” da una zavorra che gli impediva di assurgere al ruolo che gli spetta, ossia il babyface in grado di detronizzare Roman, ed Apollo si trova Campione, con una gimmick e con un guardiaspalle di lusso come Dabba Kato, Aziz o come cavolo si chiama lui. Tutto bene insomma, ma restiamo umili. Winner and New WWE Intercontinental Champion: Apollo Crews (6 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Asuka (c) vs Rhea Ripley for the WWE Raw Women’s Championship (13:28)

Rhea Ripley è arrivata, ladies and gentleman. La ventata di aria fresca necessaria alla divisione femminile dello show rosso arriva sotto forma di rockeggiante wrestler punk, che al suo ri-debutto a WM affronta Asuka, una delle più grandi di sempre quando si tireranno le somme della sua carriera. Il match è incentrato su qualche presa di sottomissione, l’aggressività di Asuka e la superiore forza fisica della Ripley, che riesce a sfuggire ad ogni assalto (o quasi) con potenza e risolutezza. L’incontro è stato buono ma non spaziale, soprattutto visto il minutaggio: sono convinto che Rhea abbia ancora un bel po’ di strada da fare prima di poter sfiorare il livello della sua avversaria o di una Charlotte, ad esempio. Ad ogni modo, uno dei pochissimi cambi di Titolo under 35 della serata. Winner and New WWE Raw Women’s Champion: Rhea Ripley (6,5 / 10)

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TRIPLE THREAT MATCH

Roman Reigns (c) vs Edge vs Daniel Bryan for the WWE Universal Championship (21:40)

Il match della serata, anzi delle serate. Tre lottatori reduci da potenziali stop definitivi (miracolosi i recuperi di Bryan ed Edge, stupefacente la rapidità di quello di Roman) nel main event della seconda serata di Wrestlemania, tutti e tre vincitori morali non fosse altro che per la faida contro un destino crudele ed amaro. Bryan nel corso di questi mesi è stato, secondo me, l’MVP della WWE a mani bassissime, capace di mettere in piedi il miglior lavoro microfonico della sua carriera e tornando ad avere una freschezza ed una “confidence” sul quadrato da ragazzino. E che dire di Edge, tornato con una forma fisica smagliante dopo un ulteriore infortunio, protetto in questo triple threat (come è giusto che sia) da una maggiore mobilità dei suoi due avversari ma comunque non tirandosi mai indietro. Roman Reigns invece è l’heel definitivo: forte, risoluto, accompagnato ed aiutato da uno scagnozzo che non sta li solo a prendersi i pin per lui e disposto a tutto pur di vincere ma non solo, Roman vuole sempre e comunque dimostrae qualcosa, da qui il doppio pin, un colpo di stiletto eccellente. Il match è stato bellissimo, avvincente, allucinante ed incerto sino alla fine, con Bryan assoluto mattatore: sono ansioso di vedere come andrà avanti la faida, in quanto ho avuto come l’impressione che, una volta chiuso nella doppia crossface, Roman possa aver ceduto con la mano sinistra. Sarebbe una bella idea per poter riproporre questo match (un pochino come avvenne a Backlash post WMXX con HHH, HBK e Benoit) e dare un senso al branding “Wrestlemania” di Backlash appunto. Match FENOMENALE. Winner and Still Universal Champion: Roman Reigns (8,5 / 10)


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LIVE EVENT

Una Wrestlemania diversa, non solo per la divisione in due serate e per il “ritorno” dal Covid, ma anche per la gestione di molti match e delle entrate. Queste ultime sono state d’effetto ma pur sempre maggiormente sobrie rispetto al solito, mentre la gestione degli incontri ha fatto molto poco affidamento sui falsi finali ed i kick out dalle finisher, un trademark decennale di WM che sembrerebbe essersi interrotto con questa edizione (forse per non “strafare” con un pubblico diseducato agli show live?). Anche l’età media dei vincitori dei match e dei titoli restituisce un dato interessante (o preoccupante?), con  una media di 36 anni (abbassata fortemente da Omos e Rhea, unici under 30) che un minimo non può non perplimere. Detto ciò, show estremamente gradevole, con una buona atmosfera (al netto del Fiend e di Hogan, vero mattatore in negative della serata) ed un livello medio del lottato più che accettabile. La parola a voi, scusate se mi sono dilungato ma anche questa volta avevo qualche colpo in canna da voler condividere con voi. Cheers! (7 / 10)