Eccoci amici del sito alla review dello show NXT in quel di San Antonio di Sabato notte, evento che non partiva con una grandissima hype ma che ha riservato diverse cose interessanti. Partiamo quindi con il commento ai 5 match in programma: non parlerò dell’angle Rollins\HHH che è extra roster e che ha dato più interesse alla faida in quei 5 minuti che gli ultimi 3 mesi di RAW.

Eric Young vs Tye Dillinger

Opener decisamente solito e che conferma alcune certezze che avevamo anche prima del match. La prima è che Dillinger ormai è un face fatto e finito, e che ha imparato in fretta come riuscire a mantenere alta l’attenzione del pubblico durante tutto il match, gestendo bene la fase di heat e comeback e risultando credibile in ogni momento del match. La seconda certezza è che Young sa lottare anche da persona seria e non solo nel comedy in cui è stato immerso per anni ma che la stable della SAnitY ha ancora bisogno di spazio e di continuità per aver credibilità agli occhi del pubblico, piuttosto freddo nei loro confronti. La terza è che l’opener è stato un match interessante e che ha scaldato il pubblico per il proseguimento della serata, con i due lottatori che hanno combattuto una sfida equilibrata ma senza mai strafare, con diversi capovolgimenti di fronte e una vittoria per Young che, per quanto abbastanza pulita, lascerebbe ancora spazio per una rivincita.

Andrade Cien Almas vs Roderick Strong

Avevo detto in fase di preview che questo match poteva essere una sorpresa ed è stato un match di livello continuando sulla scia del precedente. Almas e Strong hanno fatto quasi a gara a chi menava più forte l’avversario e hanno prodotto un signore match, molto equilibrato e che ha portato alla luce i punti forti di entrambi i lottatori. Abbiamo finalmente visto Almas al pieno del suo potenziale per la prima volta dal suo debutto, concentrato, carico e con la giusta grinta, rimanendo comunque non troppo danneggiato dalla sconfitta subita. Anche Strong ha fatto una buonissima impressione e la vittoria gli dà quella credibilità che fino ad ora gli era mancata.

NXT Tag Team Championship: Authors of Pain vs #DIY

Nella preview avevo detto che questo match sarebbe potuto uscire bene, contrariamente al parere di molti, ma qui si sono superate ogni tipo di aspettative e il match è stato molto positivo. Ciampa e Gargano sono stati fantastici nell’adattarsi a due lottatori più inesperti e a far tirare fuori il loro meglio, sfruttandone al massimo i punti forti e minimizzando le debolezze altrui, mettendosi al servizio per creare un match di assoluto livello. Gli AOP sono un buon monster tag team e hanno dimostrato di poter stare al passo degli avversari se messi nelle giuste condizioni. Ho molto apprezzato i vari rimandi ai match precedenti e il finale è stato certamente ben pensato e realizzato. Posso capire i dubbi sul dare già le cinture agli AOP ma può esser che i DIY siano ritenuti più interessanti come inseguitori piuttosto che come prede, e credo che vedremo ancora match tra questi 4 lottatori, sperando mantengano l’alto standard di questa prima esibizione.

NXT Woman Championship: Peyton Royce vs Billie Kay vs Nikki Cross vs Asuka

Match decisamente interessante quello femminile che, in un lasso di tempo molto breve, ha fatto vedere diverse cose. In primis ottima prestazione della Cross che ha dimostrato di non aver paura di sacrificare il suo corpo prendendosi lo spot della serata con il doppio suplex subito sul tavolo e in generale venendo molto protetta, dimostrazione di come il booking team creda in lei. Royce e Kay hanno avuto il merito di guidare il match e di non turnare l’una sull’altra in maniera telefonata, cercando la vittoria di squadra, anche se c’è stato un buco logico; una volta messa KO Nikki, potevano benissimo farsi un pin a vicenda per vincere loro la cintura.  La campionessa Asuka è stata quella più in disparte, messa fuori gioco subito e poi rientrata per un finale gestito in maniera però troppo veloce ed anticlimatica, sarebbe bastata una fase di comeback più lunga e una sottomissione aggiuntiva per dare quel tocco in più al match che è stato si divertente, ma a cui è mancato quel cambio di marcia per decollare in maniera più definitiva e incisiva.

NXT Championship: Shinsuke Nakamura vs Bobby Roode

Detto che gli ingressi son stati divertenti, e nel caso di Nakamura hanno predetto gli ingressi con il cart della Rumble,  abbiamo avuto un signor main event. Dopo una prima metà forse anche un filo troppo lenta ma interessante, il match ha preso il volo dalla finta di Roode a centro ring, con una seria di colpi di scena e di rovesciamenti di fronte continui, che mi hanno tenuto sul bordo della sedia per tutto il tempo. Ottima la chimica tra i due, con un Nakamura che ha mostrato un grande spirito combattivo per tutta la durata del match, portandosi anche oltre i naturali limiti fisici, e un Roode che ha tenuto una strategia per tutto l’incontro e ha usato ogni trucco del libro per limitare il più possibile i danni e sfruttare al massimo ogni spiraglio lasciato aperto dall’avversario. L’angle dell’infortunio è stato ben fatto, anche se forse avrebbe avuto più senso dopo la ginocchiata volante fuori ring di Shinsuke, ma ha dato una protezione a Nakamura necessaria per giustificarne la sconfitta, ma non facendo passare Roode per fortunato ma anzi dando spazio a una vittoria del Glorious che ne certifica la bontà del lavoro fatto fino ad ora.

Considerazione finale
Questo Takeover era probabilmente l’evento live di NXT con il minore hype di sempre, giustificato anche dal momento di transizione del roster certificato anche da HHH qualche giorno fa; tuttavia l’evento non ha deluso ma anzi ha mantenuto gli alti standard dei precedenti show live,con almeno due match, quello di coppia e il main event, da ricordare e in generale una sensazione di wrestling  di alto livello lungo tutta la card; vedremo ora se arriveranno nuove forze e rientreranno una serie di infortunati per ridare linfa al brand e costruire nuove faide e personaggi interessanti.

Reporter ufficiale di NXT, improvvisatore. non digerisce i peperoni, fan appassionato di Deadpool, fine umorista, fedele alla chiesa di Santo Stefano Curry e delle sue caviglie di cristallo da prima che molti di voi lo conoscessero.