Cosa vi aspettate da questo editoriale? Che vi dica quanto sia bravo Dolph Ziggler? Quanto rappresenti tutto ciò d’inespresso possa essere racchiuso in una superstar WWE moderna? Queste vogliono essere righe di “rottura” con l’alone d’ingiustizia attorno all’ex Spirit Squad.
Ziggler è stato un libro con decine di capitoli, dall’anonimo debutto al recente titolo Intercontinentale ne ha passate veramente tante, una delle carriere più dense e intense. Ha avuto dal punto di partenza un miglioramento stratosferico, in ogni ambito, in primis la scioltezza al microfono; passando da essere inascoltabile alla sufficienza di adesso.
In aggiunta a questo miglioramento, ha trovato una stabile dimensione come performer, riuscendo sempre a fare presa con il pubblico per il suo stile unico e caratteristico. Nonostante questo, nonostante il suo essere un "good looking guy”, come piace al reparto marketing della WWE, ancora adesso arranca nel midcard, con pochissimi assaggi di vero main event.
C’è stato un vuoto cosmico di oltre un anno, che l’ha inchiodato nella parte bassa della card degli show; sicuramente una punizione, per quanto possiamo immaginare noi “non addetti ai lavori”, fatto sta che il presunto rilancio che vive mi convince relativamente poco.
Ho come l’impressione che ormai abbia perso il treno giusto, quello che lo avrebbe dovuto lanciare stabilmente tra i top name della compagnia, che per le ragioni sopra elencate avrebbe potuto realisticamente rendersi concreto.
Non scrivo queste righe con freddezza e distacco, mi sento coinvolto con tanto dispiacere, Dolph Ziggler è stato uno di quei wrestler su cui avevo puntato molte speranza per il futuro. Disattese. Adesso questa recente serie di buoni risultati, una nuova tshirt, una faida di medio interesse con The Miz, sono tutti flebili segnali di un cambiamento.
Ma un cambiamento finalizzato a una prospettiva similare ad altre esperienze passate; ormai intrappolato in questo circolo improduttivo che lo lancia per alcuni mesi, con l’automatico passo indietro, non appena le cose sembrano ingranare. Basta scorrere la carriera al contrario per verificarlo.
La “colpa” possiamo darla a incapaci booker o magari allo stesso Ziggler che male sa gestirsi tra le politiche di backstage; come dicevo prima, possiamo solo immaginare le dinamiche che lo hanno portato ai margini della WWE nell’anno passato, ma sicuramente, a differenza di molti altri, non è un protetto di nessuno. Se Vince avesse visto in lui il nuovo HBK, se avesse avuto amici importanti tra i colleghi, certamente adesso non sarebbe impegnato nel momento comedy degli show con Damien Sandow.
Ho poche parole di conforto per chi vorrebbe vederlo o rivederlo con un ruolo più importante, ci sono troppi nuovi pronti da lanciare per la prima volta per tornare a ripescare nel recente passato. Ziggler è ormai un wrestler che da spessore al roster per i suoi pregi, porta dignitosamente la cintura di campione Intercontinentale, ma è solo lì per fare spazio al nuovo volto pronto a superarlo, ancora una volta.