Ace Austin è entrato nel Bullet Club, stable ritornata qualche giorno fa al top nel roster della NJPW con la conquista di alcune cinture, tra cui l’ IWGP Heavyweight finito alla vita di Jay White dopo tre anni dall’ultima volta. Una promozione che non passa sotto traccia poiché l’ex enfant prodige della AAW è davvero uno dei talenti più adatti a far parte di una stable del genere.

In particolare, con questa mossa si libera definitivamente della sua appartenenza al Callihanism. È stato infatti scoperto, allenato, coccolato, protetto, portato alla luce da Sami Callihan, che ne ha perorato il talento fino a portarlo ad Impact e consentirgli spazi adatti per mettersi in mostra. Ha lavorato con lui per diversi feud, ha provato a mandarlo over e ne ha affinato il carisma, non eccezionale forse ma certamente più interessante di moltissimi altri colleghi di questa generazione.

Però, a detta dei commentatori americani, quel Callihanism stava rischiando di tenerlo fisso ad un punto. Anche perché nel frattempo Austin aveva rifiutato due volte un contratto con la WWE, deciso di non discutere con la AEW e di rimanere ad Impact col suo mentore. Una bella attestazione di fedeltà, certo. Ma anche una autolimitazione in un mondo del wrestling che stava cambiando e che presentava un treno sul quale bisognava saltare.

Gli atleti di talento però si vedono e non possono rimanere fermi. Così Austin è stato chiamato dalla NJPW. Ha fatto un buonissimo Best Of The Super Junior, è stato ripagato con un ingresso in una delle stable più note e ancora più influenti del wrestling business. Con la possibilità di avere una visibilità più ampia e di potersi togliere qualche buona soddisfazione.

Ecco perché invito ad aprire gli occhi su Ace Austin, se ancora non l’avete fatto. I suoi match sono spesso di maggior interesse e con la presenza in NJPW può garantirsi quei match che possono far levitare il suo livello in ring. Magari fino alla vittoria di una cintura: un po’ per l’appartenenza al BC è un po’ per bravura, il titolo Junior non sarà una utopia per lui.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.