Avvicinandoci al ppv Full Gear, la AEW ha intensificato la storia che coinvolge The Devil. Chi è? Di chi sono le fattezze? Finalmente dopo un po’ di tempo sembra esserci un reale coinvolgimento su una storyline che va avanti da qualche mese e che sembra avvicinarsi ad una sua risoluzione. Serve svelare adesso perché tirare per le lunghe la storia significherebbe sgonfiare il forte interesse che sta girando tra i fan. Che stanno dibattendo, facendo calcoli, abbozzando ipotesi. Chi può essere davvero? Proviamo a riepilogare tutte le opzioni in campo.

Adam Cole

Dopo aver perduto il match per il titolo con MJF, l’unica soluzione per Cole sarebbe quella di tornare heel e prendere coscienza delle sue qualità. Non può più reprimere la sua indole nel nome di una amicizia di facciata che non gli ha permesso di raggiungere i risultati sperati. Chiunque si avvicini a Maxwell dunque deve essere spazzato via. Al suo fianco è possibile che ci siano i Kingdom assieme a Roderick Strong, fondamentali per riportarlo sulla retta via. Il dubbio? L’infortunio: non sappiamo quanto lo terrà ancora fuori ed un imminente disvelamento non porterebbe (probabilmente!) ad una svolta della storia e ad una sfida per il titolo.

Britt Baker

Qualora Adam Cole non potesse esserlo, in virtù del suo infortunio, perché non puntare su Britt Baker? La ragazza è fuori da una storyline importante da molto tempo. Non pare esserci all’orizzonte la possibilità di rilanciarla verso il titolo femminile (c’è da compiere il percorso di Toni Storm). Quindi inserirla in una narrazione di questo genere parrebbe la soluzione per gestire in maniera differente il rapporto tra uomini e donne. La WWE con Rhea Ripley lo sta facendo molto bene. Perché non provarci anche in AEW con Britt? Unico dubbio: se l’intenzione di The Devil è quella di fare terra bruciata attorno a MJF, deve essere anche quella di strappargli il titolo. Non credo che il booking team potrebbe puntare su uno shock tanto grande. Al massimo sarebbe un viatico per il ritorno di Cole.

Jack Perry

Nelle citazioni di MJF dell’ultima puntata, in diversi hanno scorto un riferimento a Jack Perry. Che dopo tre mesi può tornare abile e arruolato nel roster, seppur in una condizione molto più alta rispetto a quando è stato sospeso. Sarebbe certamente un regalo troppo grande per i comportamenti tenuti nel backstage contro CM Punk, ma anche un segnale che la AEW manderebbe al wrestler di Chicago, giocando sulle controversie accadute pre e post All In. Il dubbio? Lanciare un wrestler ancora acerbo nel main event sapendo che difficilmente potrebbe vincere il titolo mondiale (balla un rinnovo contrattuale e un network guarda anche queste cose) sarebbe uno spreco per tutta la storyline. Non si capirebbe poi chi sono i suoi alleati.

Mustafa Alì

Per assonanza visiva, e vista la scadenza della clausola di non competizione, in tanti stanno pensando a Mustafa Alì. Con un nugolo di ex WWE che arrivano in AEW per riprodurre la Retribution in un luogo diverso. Con esiti diversi? Il dubbio c’è e anche molto forte. Sarebbe semplicemente un +1 nelle storie che MJF ha raccontato finora, un prender tempo in attesa che arrivi il prossimo campione. Sarebbe la soluzione migliore per una storyline che sta generando tanto hype? Per me no.

David Finlay

Da tempo si sta parlando dell’arrivo di alcuni wrestler NJPW in pianta stabile in Usa. Secondo alcuni, l’identikit potrebbe combaciare. Il primo attacco è avvenuto ai danni di Jay White e dei suoi compagni. Finlay al momento è leader del Bullet Club in Giappone e potrebbe voler ristabilire una posizione primaria anche in vista di Wrestle Kingdom dove sarà impegnato in uno dei match di punta della serata. Gli alleati possono essere i membri americani della sua fazione: Alex Coughlin, Chase Owens, Clark Connors, Gabe Kidd. Il dubbio? Per quanto possa essere una discreta soluzione, il pubblico l’apprezzerebbe poco. Il leader e i suoi alleati non sono molto conosciuti dalla massa e si rischierebbe il rigetto.

MJF

Tutta una tattica per liberarsi, passo dopo passo, degli avversari. Riconoscendo di non fidarsi di nessuno, se non di chi abitualmente può pagare. Neanche degli Acclaimed, coi quali ha perduto nell’ultimo Dynamite. Il diavolo spazza via tutti, controlla la narrativa, mette i semi per cementare – ogni giorno di più – il suo regno di campione del mondo. Tornerebbe così heel, inaugurando il 2024 come uno dei migliori nomi del business mondiale. Il dubbio? Sta funzionando molto bene da face, fermarsi adesso non avrebbe granché senso. Così come la coincidenza (The Devil nel backstage, Maxwell sul ring) dovrebbe a rigor di logica smontare l’associazione.

CM Punk

Sarebbe un colpaccio non da poco, veder tornare Punk. Che sui social continua a mandare teasing, che non ha mai parlato ufficialmente di cosa sia accaduto nel backstage a All In, e che sarebbe pronto a prendersi la compagnia con una serie di forti alleati tutti da scoprire. E si arriverebbe, finalmente, a quel Punk vs MJF che stiamo attendendo da tempo. La risoluzione finale di quanto accadde un anno fa. La sua presenza farebbe fare un botto enorme alla AEW, risolleverebbe l’interesse e porterebbe verso un 2024 tutto da vivere. Il dubbio? Se è vero com’è vero quanto accaduto ad All In, sarebbe ora tutto perdonato? Oppure Tony Khan uscirà fuori e dirà “scusate, abbiamo scherzato, non c’è stato mai nulla”? Un po’ troppo azzardato, no?

Tony Khan

“Anything can happen” si è sempre ripetuto. E Tony non ha mai nascosto di volere, prima o poi, avere un ruolo on screen. Passare dal ricco mark che si fa pigliare in giro da tutti, a ricco proprietario che impone la sua autorità dopo tutti i casini emersi nell’ultimo anno e mezzo. “Mi sono rotto il ca**o di tutti voi” potrebbe voler dire. E soprattutto potrebbe essersi rotto il ca**o di MJF, che sin dalla primavera del 2022 lo ha messo alla berlina tra rinnovo sì-rinnovo no, sospensioni, pipebomb e atteggiamenti al limite del sopportabile. Potrebbe così decidere, come Eric Bischoff con Cena nel 2005, di guidare una rivolta contro il suo campione fino a togliergli il titolo. Il dubbio? E’ una ipotesi che profuma molto di Vince Russo, ma il presidente della AEW non ha un briciolo del carisma che Russo riusciva a mettere sul ring per essere detestato. Alla prima scivolata in un promo, il pubblico rigetterebbe Tony e farebbe fallire miseramente la storia. E’ il caso di prendersi un rischio così?

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.