Daniel Bryan ha partecipato questa settimana al podcast ”E&C Pod Of Awareness” rivelando nuovi particolari riguardo il suo precoce ritiro dal mondo del wrestling.

Bryan ha spiegato che originariamente era stato dichiarato abile a tornare sul ring dai dottori e da un team di specialisti sulle concussioni sportive che la WWE aveva scelto, ma i dirigenti decisero di non farlo lottare di nuovo.

Allora partecipò ad un test sperimentale, non approvato dalla FDA (Food and Drugs Amministration), a New York, dove i medici riscontrarono delle lesioni nella parte posteriore del suo cervello. A questo punto Bryan pensò di chiudere davvero con il wrestling spaventato dai danni che aveva riportato.

 

Una settimana dopo Vince McMahon chiese a Bryan di fare il suo discorso di ritiro durante una puntata di Monday Night Raw a Seattle, città natia del wrestler. Qualche giorno dopo gli telefonò uno dei medici che lo aveva visitato originariamente e che lo aveva dichiarato pronto a risalire sul ring chiedendogli cosa fosse successo e il perchè del ritiro.

”Gli dissi cosa era successo, ovvero che altri dottori avevano trovato delle lesioni nella parte posteriore del cervello.” Il dottore gli chiese cosa volesse dire con ‘lesione’. ”Si, non so che significhi per voi medici, ma una ‘lesione’ per me è una ferita. Suppongo di avere una ferita o un taglio su quella parte di cervello.”

Il dottore quindi spiegò a Bryan che il termine ‘lesione’ in termini medici voleva significare moltissime cose e che molte volte, non sapendo esattamente cosa si ha davanti, i dottori utilizzano questo termine.

 

 

Secondo quanto scoperto da Bryan, tutte le ‘lesioni’ che gli furono diagnosticate in realtà erano frutto dei test fatti, che comparavano la velocità di riflesso di quella parte di cervello rispetto a quella di altri atleti professionisti che si erano sottoposti a quei test. I risultati di Bryan comparati a quelli di una persona normale, che non pratica sport a livello professionistico, risultano identici. ”Quindi ho dei riflessi normali, quando lo scoprì dissi ”Oh no, allora sono solo una persona normale, non un atleta vero!”.

Bryan si limita a dire che c’è stato un grosso fraintendimento, ma non dà la colpa ai medici che lo testarono. Quando scoprì tutto ciò non fece grossi proclami su un suo ritorno sul ring, in quel periodo era impegnato a crearsi una famiglia con Brie Bella.

 

Quandò lo nominarono GM di Smackdown Live però, la voglia di tornare a lottare si fece avanti, tutto d’un tratto si rivide catapultato nel mondo che aveva sempre amato ma di cui non poteva più far parte. ”In quei momenti tra me e me pensai: non può finire tutto così!”.

A quel punto Bryan iniziò a collaborare con il centro di ricerca neurologica Joe Namath in Florida per migliorare le sue funzioni cerebrali. Durante i test eseguiti scoprirono che Bryan aveva il cervello di un giocatore di football del college medio, quindi non al massimo ma di certo senza grossi danni. Grazie ad un preciso trattamento chiamato Hyperbaric Oxygen Therapy Treatments (HBOT) le attività cognitive del suo cervello stanno migliorando e si pensa che il suo cervello tornerà ad essere al meglio della forma dopo altri trattamenti simili.

”C’è stato un grosso miglioramento, anche Brie se n’è accorta. Il dottor Miskin dice che con 120 trattamenti il mio cervello tornerà ad essere quello di una persona che non ha mai fatto sport di contatto in tutta la sua vita. Me ne mancano ancora 80.”

Ha poi concluso così: ”Non c’è nessuna ragione al mondo che mi impedisca di tornare a fare ciò che amo.”. Ha poi rivelato che spera di tornare a lottare da part-timer, con un’agenda tra i 50 e 100 match all’anno.