E’ notizia ormai di qualche settimana il fatto che HHH è succeduto al suocero, Vincent Kennedy McMahon, alla guida della compagnia, quantomeno sotto il profilo della gestione artistica del prodotto WWE.

Sono bastate poche puntate di Raw e di Smackdown, con Summerslam di mezzo, per notare i primi netti segnali di cambiamento nella conduzione degli show, con all’orizzonte degli altri.
In particolare, si è potuto intravedere una gestione diversa di storyline e talenti, con un’attenzione particolare per tutti quei lottatori che, a rischio nella precedente conduzione, ora, anche per il tramite dell’ammirazione nutrita per loro dal buon triplo, possono godere di una rinnovata considerazione.

Messo da parte per un attimo il main roster, è lecito presumere che anche NXT 2.0, diventato ormai lo show cadetto dei due principali, beneficerà dell’avvento di Hunter, vero Pigmalione della prima incarnazione giallo-oro del roster satellite.

Se difficilmente, causa comparsa sulla scena della AEW, si tornerà alla stagione bulimica di NXT, fatto di grandi acquisti (neanche fosse il Monza dei giorni nostri), è verosimile che HHH, anche con l’ausilio del fedelissimo Michaels, darà la sua impronta anche a NXT 2.0, magari soprattutto in termini di qualità dei match e di scelta dei protagonisti a cui garantire un push.

Già la selezione del fu Devlin come primo sfidante di Breakker risponde ai criteri tipici (o quantomeno più recenti) del vecchio Hunter, con un lottatore che, per quanto deficitario dal punto di vista fisico rispetto ai canoni tradizionali della compagnia, è dotato di un talento cristallino in ring.

Anche sotto il lato tag team, precedente fiore all’occhiello dello show giallo oro, c’è da aspettarsi un netto cambio di registro, con una valorizzazione, ancora più pronunciata, dei match di coppia.

Si può, inoltre, ipotizzare  una maggiore osmosi tra piano di sopra e piano di sotto, con call up e call down, anche temporanei, maggiormente costanti.
Dopotutto, sono diversi gli atleti che potrebbero essere chiamati nel main roster, tra tutti Strong, Grimes e Hayes, ormai troppo grandi per le maglie dello show cadetto.

Personalmente, sono molto curioso della strada che potrà intraprendere la federazione sotto la guida di Triple H, compresa la cura che il buon Hunter dedicherà a NXT, magari con la chimera di far rivivere i grandi fasti di un tempo.

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.