Il turn heel di Santos Escobar ai danni di Rey Mysterio non si può certo definire “inaspettato”. Era, anzi, il naturale epilogo di una stable che non era stata capace di chiarire i suoi obiettivi e le sue peculiarità sin dall’inizio. È facile dichiararsi una stable di latinoamericani. Il difficile sta nello scegliere un leader valido (e l’atleta di San Diego, come ho già scritto in passato, non è mai stato idoneo al ruolo) e nell’esplicitare ciò che si vuol raggiungere. L’LWO ha fallito su tutti i fronti e la sua fine, oltre ad essere prevista, era parecchio auspicata. E non poteva che arrivare nel modo in cui è arrivata con Santos che, per un motivo pescato dal mazzo, tradiva il suo mentore Rey. Santos come “face” funziona poco, mancando di carisma e di personalità originali. Ma non è colpa tutta colpa sua.

Purtroppo tutti i latinoamericani “buoni” soffrono del paragone col compianto Eddie Guerrero, simbolo per antonomasia del lottatore amato, il che rende difficile potersi presentare come un wrestler di origini ispaniche “diverso” (e per questo altrettanto “amabile”) dal beniamino di El Paso. In questo momento la strada del personaggio latinoamericano “cattivo” è più sicura per emergere, o perlomeno per non attirare su di sé antipatie (e questo è ironico), difficili da superare, di un pubblico ancorato all’immagine dell’amato Eddie. Tuttavia se la scelta di girare Santos “Heel” è stata provvidenziale, la narrativa che ne è conseguita si presenta colpevolmente lacunosa. Santos nel giro di una settimana si è presentato sul ring con un outfit del tutto nuovo e un atteggiamento verso il pubblico improvvisamente astioso, il che fa storcere il naso a tanti sul repentino cambiamento del personaggio.

Questo a me non piace, perché omette di raccontare il lento e fisiologico passaggio dalle fila dei face a quella degli heel del lottatore, che in genere è ciò che stuzzica il pubblico e lo “fidelizza” alla storyline. Invece così si passa in maniera brusca, nell’arco di una sola settimana, da un Escobar affabile e generoso col pubblico ad uno spocchioso ed indisponente verso tutti, spiazzando (e in maniera negativa) il WWE Universe. Temo che, a meno di un lavoro strepitoso fatto da Escobar nelle prossime settimane, questa scelta narrativa non porterà nulla al messicano, né in termini di hype né di caratterizzazione ulteriore del personaggio. Con buona pace di Rey che ha dovuto subire l’ennesimo tradimento in carriera, solo che stavolta potrebbe essere inutile. Insomma, oltre il danno pure la beffa.