Quando nel 2011 Sal Hamaoui, imprenditore legato al wrestling, annunciò la nascita di WWN (World Wrestling Network) sembravamo davanti ad una reale rivoluzione nel mondo indy. Questo perché nessuno, al tempo, riusciva ad avere una concreta possibilità di farsi notare al di là della propria location. C’erano i dvd, certo. Ma lo streaming avanzava e questa piattaforma rappresentava un salto in avanti potentissimo per quel periodo.

Entrarono nel gruppo la EVOLVE e la DGUSA (di cui Hamaoui era anche socio), la FIP, la Shine, la ACW e più avanti nacque anche il progetto Style Battle. Soprattutto della FIP e della EVOLVE, la WWN produsse i primi dvd, ma a seguire diede un impulso alla visibilità col servizio streaming siglato in accordo con FloSports. Un accordo che avrà conseguenze in tribunali dato che l’azienda decise di sporgere denuncia ai danni di Hamaoui, reo di gonfiare gli acquisti dei ppv per ricevere un importo di denaro superiore al dovuto.

La cosa particolare era che ben presto l’idea si risolse con un flop. Un po’ perché lo streaming non era abbastanza ottimizzato e molto spesso la piattaforma crashava o si bloccava o non pubblicava proprio le immagini del ppv. Un po’ perché risultava triste vedere degli show con pochi spettatori presenti: si pensi che un evento EVOLVE poteva ottenere circa 10 mila acquisti in diretta e vedere presenti nell’arena poco più di un centinaio di persone presenti – metà delle quali, spesso, parenti o amici dei wrestler o direttamente persone addette alla produzione del ppv aggiunte per far numero.

Per rendere più appetibile il brand, Hamaoui e Sapolsky (diventato anch’esso socio WWN) permisero alla società di entrare in collaborazione con la WWE. Così atleti di peso di NXT hanno iniziato a presenziare almeno in EVOLVE, con tutta l’intenzione di aumentare visibilità e interazione attorno a questo progetto. Non è bastato. Agli show hanno continuato ad andare poche persone, con un aumento sensibile solo nei weekend di Wrestlemania grazie all’eccezionalità di quel fine settimana e a card spesso gonfiate di tante superstar.

Non è bastato, ho detto. Infatti la EVOLVE è stata chiusa la scorsa estate ed è passata sotto l’egida della WWE che ne ha acquistato wrestler e libreria. WWN però esiste ancora sia come brand, che come show. Sulla propria piattaforma continuano ad essere proposti la ACW e la Shine, mentre con l’aiuto di Eddie Kingston sono stati messi in piedi due show interessanti ma purtroppo ancora dal basso appeal. Dunque è rimasta una indy che più indy non si può, ed è già tanto se ancora oggi continua ad esistere.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.