Sasha Banks ha partecipato alla seconda stagione di “The Mandalorian”, la serie legata a Star Wars ideata da Jon Favreau. La campionessa di SmackDown ha parlato di questa esperienza e di altri aspetti del recitare, in una recente intervista rilasciata al podcast “Normal Not Normal”

Un normale giorno libero

La Banks ha rivelato di essersi sentita molto nervosa sul set e ha raccontato come è stata contattata per il ruolo : “Ero in macchina e il mio manager mi ha chiamato. Avevo un giorno libero ed ero felice, avrei anche potuto lanciare il telefono fuori dal finestrino e non rispondere mai. Ho risposto e mi ha detto che Jon Favreau voleva vedermi su Facetime, se avevo tempo. Sono corsa a casa a truccarmi. Favreau mi ha parlato di The Mandalorian, della storia e a me non sembrava vero. Incredibile, è stato incredibile.”

Lezioni di recitazione? Non servono.

L’atleta si è poi soffermata su quanto i cambiamenti continui allo script degli episodi di SmackDown e Raw siano un’ottima scuola di improvvisazione : “Volevo fare bene questa cosa. Ho chiesto a Favreau se era il caso di prendere lezioni di recitazione e lui mi ha risposto ‘Lo fai ogni settimana sulla TV nazionale, di che stai parlando?’. Ho pensato che avesse ragione, quello che faccio in WWE è comunque recitare. In più, il nostro Boss è famoso per cambiare idea fino all’ultimo momento e a volte mi ritrovo davanti alle telecamere senza nemmeno uno script preciso. Ho fatto pratica per anni in questo. Anche se il mio ruolo nella serie non aveva tante battute, volevo capire bene il personaggio e interpretarlo al meglio.”

La celebre tendenza di Vince McMahon a cambiare idea in continuazione sembra non avere solo aspetti negativi, almeno secondo Sasha Banks.

FONTE411Mania
Ciao, ho 44 anni. Seguo il wrestling dai tempi di Hogan, Macho Man e Jim Duggan. Dopo un'interruzione di una decina d'anni, ho ripreso a seguire nel momento di splendore di Cena, Edge e Orton, diventando spesso critico verso il prodotto WWE, ma sviluppando una vera passione per personaggi heel o borderline (Punk, Owens, Wyatt) e per i cosiddetti ciccioni volanti (Umaga, Keith Lee, Samoa Joe). Mi piace molto scrivere e ho una laurea in lingue e letterature straniere. Per vivere, faccio il bibliotecario e l'attore di teatro, forse anche per questo del wrestling apprezzo molto le storie e la recitazione.