Ad Hell in a Cell 2022, Cody Rhodes è riuscito a disputare un incontro di 25 minuti con Seth Rollins all’interno di Hell in a Cell con il muscolo pettorale destro completamente strappato dall’osso. Era il 5 giugno, da allora Rhodes è stato sottoposto a un intervento chirurgico per l’infortunio ed è stato rimosso dai programmi tv della WWE. A proposito di quei pazzi giorni, Seth Rollins ha parlato con Digital Spy, descrivendo in un’intervista la sua reazione iniziale alla vista del torso e del braccio viola scuro di Rhodes:

“È stato piuttosto strano”, ha detto Rollins. “Non credo che mi aspettassi che fosse così mal ridotto. Ho avuto qualche strappo muscolare nella mia vita e so che il sangue scende, la gravità prende il sopravvento, ma non avevo mai visto niente del genere. Ricordo che Triple H si era strappato il pettorale qualche tempo fa a un evento e aveva condiviso una foto, ed era piuttosto brutale, ma niente di paragonabile a quello che abbiamo visto da Cody a Hell in a Cell. Il bicipite, il tricipite, la spalla, il pettorale era quasi fino all’ombelico, era piuttosto grave”.

“È stato decisamente scioccante e credo che il modo in cui mi sono sentito io sia quello in cui si è sentito il pubblico di Chicago”, ha aggiunto. “Erano molto a disagio all’inizio. Penso che la gente fosse persino diffidente anche a fare il tifo per lui, perché era così assurdo”.

Rollins ha anche parlato di cosa si provi ad organizzare un incontro quando il tuo avversario ha un infortunio del genere: “È una di quelle cose che non avevo mai fatto prima quindi la preparazione è completamente nuova. È stato un ostacolo che non avevo mai affrontato e quindi cercare di superarlo è stato un processo interessante. Penso che quello che ne abbiamo ricavato sia stato magico, il modo in cui ci siamo arrivati non è stato ideale, ma questa è la vita, a volte bisogna stare al gioco”.

Rollins ha descritto l’intera situazione all’Allstate Arena di Chicago come “l’occhio di un ciclone”, dicendo: “Regnava la calma al centro. Sapevamo che una volta saliti sul ring c’era un match da disputare. Così, mentre tutto impazzava intorno a noi, noi eravamo lì, due giovani uomini che cercavano di combattere e per me è sempre stato così, mentalmente”.