L’approssimarsi dell’approdo di NXT su USA Network mi crea molti spunti su cui riflettere, il che se ci pensiamo non è necessariamente un qualcosa di negativo per un editorialista. Questa mossa ha sostanzialmente cambiato l’intera percezione e struttura dello show NXT: da spettacolo televisivo in fase avanzata del settore di sviluppo, a main roster senza colpo ferire.

Avendo un proprio slot televisivo su canale nazionale, dunque lontano dall’ambiente circoscritto e protetto del network, non vi è più differenza teorica tra NXT, RAW e Smackdown, spettacoli semplicemente con una durata diversa (nel caso dello show rosso) e con brand differentemente affermati. Sarebbe folle, se non da illusi aspettarsi che il livello di eccellenza mantenuto da NXT nel corso degli anni (certo, non senza alti e bassi) possa restare intonso, così come i ragionamenti legati ad i vari call-up non possono non venire improvvisamente meno essendo stati privati di senso logico: la promozione ha carattere politico ed assoluto, e colpirà l’intero roster dello show giallo in modo trasversale.

In tal senso, dunque, anche il discorso che un po’ tutti noi avevamo in mente circa il futuro di Gargano, verso un roster piuttosto che un altro, viene improvvisamente meno. Il debutto di febbraio assieme a Ciampa in quel di RAW sarebbe dovuto essere una specie di preview in vista del loro vero battesimo del fuoco, che avrebbe dovuto aver luogo proprio nello show rosso una volta completata la riabilitazione del Sicilian Psycho: oggi credo che quella possa essere una parentesi che non verrà mai riportata alla mente di noi fan, almeno in tempi brevi.

Con l’avvento di NXT su USA, nasce un’esigenza inedita per lo show: mantenere un roster sempre e comunque forte e completo. Più volte, nel corso degli anni, abbiamo assistito ad un processo simile a quello della vendemmia, in quanto lo show della Full Sail aveva come obiettivo primario proprio quello di far maturare le migliori uve per la raccolta: una volta che il lottatore/lottatrice/tag team aveva espresso il suo massimo livello di maturazione (molte volte le raccolte come sono state tardive, come per Black ed i Revival oppure precoci, come Dana Brooke o gli Authors of Pain ad esempio) nulla aveva più a che spartire in quel di Orlando. Oggi non è più così.

Se un lottatore va over, per la WWE è quanto mai necessario che lo stesso resti confinato ad NXT, per fornire solidità e garantire una viewership sempre di un certo livello; il problema potrebbe essere semmai in senso opposto, ossia che al fine di attirare quanti piu´occhi possibili sul prodotto, personaggi di spessore e già affermati nel main roster possano approdare o riapprodare in quel di NXT: penso a Black, penso a Cesaro come fissi ma anche a Roman Reigns, Cena, Orton e Bryan di tanto in tanto come “ospiti” speciali. Ma torniamo al nostro indomito Wolverine del ruestling.

La presenza di Gargano ad NXT, in questo momento storico, diventa qualcosa di cruciale. Un lottatore affermato, che ha già goduto di un’esposizione televisiva su USA Network e che gode di una giusta fama, dovuta al suo status di leader in quel di Orlando ed al suo enorme carisma sul quadrato: Gargano è l’uomo simbolo giusto su cui puntare non solo per occupare il lato superiore della card, ma anche per dare lustro e far crescere “protetti” i nuovi personaggi che vedremo proposti da qui in avanti. Inoltre, la sua presenza sarà importante anche per un altro motivo.

Lo stesso discorso fatto per Gargano è naturalmente estensibile per la sua nemesi, nonché la sua altra metà sul quadrato: Tommaso Ciampa. L’ex Campione NXT tornerà ricevendo senza dubbio alcuno un trattamento da babyface…non potrebbe essere altrimenti, essendo reduce da una serie sfortunatissima di infortuni. Alla luce di ciò, ed in considerazione del fatto che secondo chi vi scrive sarà proprio il Blackheart di NXT a scalzare Cole da suo trono, gli dei del wrestling potrebbero restituirci ció di cui ci hanno ingiustamente defraudato: la pagina finale della straordinaria faida tra gli ex DYI.

Tale programma, alla luce della sua rilevanza, sarebbe un’affilatissima freccia nella faretra della WWE per ferire gli ascolti della AEW (ad All Out ho visto cose molto belle ma anche piccoli elementi potenzialmente molto nocivi nel medio termine), in quanto la rivalità tra questi due lottatori è senza dubbio la migliore della storia dello show giallo, ed il suo definitivo scioglimento sarebbe un’attrattiva troppo succulenta da non guardare live: molti spettatori, infatti, probabilmente guarderanno la AEW e registreranno NXT oppure viceversa, creando un’interessante dinamica il mercoledì sera, che da serata orfana di wrestling diventerà, tutto d’un tratto, la serata più affascinante della settimana.

Abbandoniamo dunque il termine call-up, abbracciando i trasferimenti laterali stile draft. Si prospetta un anno accademico nuovo, fresco ed interessante per noi appassionati: per la prima volta da due lustri a questa parte, un’altra federazione ha impattato in modo forte il monopolio del wrestling mondiale…ansioso di sapere la vostra in merito!