“Finchè sei qui, tutto può succedere”, i Negramaro mi perdoneranno se ho deciso di “rubare” una loro frase per iniziare questo editoriale. Ho deciso così questa volta non solo perchè sono grande fan della band salentina ma anche e soprattutto perchè sì: ancora tutto può succedere in quel di Smackdown.

Se facciamo un piccolo passo indietro ci rendiamo conto che pochi giorni fa c’è stato Survivor Series, uno dei PPV (forse) più belli della WWE divenuto ora uno dei più inutili. E da domenica ad oggi, a stasera quando ci sarà la prima puntata dello show blu post SS cosa è cambiato? Nulla.

Roman Reigns ha vinto nuovamente, magari la novità è che ha vinto onestamente contro un avversario di tutto rispetto, un Big E che si è dimostrato all’altezza del Tribal Chief, gli Usos hanno perso e questo sì può essere uno spunto interessante per l’intrattenimento di stasera, insomma Reigns non sarà stato per nulla contento di un’altra sconfitta dei membri della sua stable.

L’incontro a squadre maschile l’ho trovato molto gradevole con gli atleti del venerdì sera che hanno saputo mettere in piedi delle belle azioni e delle belle eliminazioni, peccato per un Jeff Hardy (ancora molto over tra i fan) sia crollato al dispetto di un sempre bravissimo Seth Rollins.

Se, quindi, il lato maschile di Smackdown è stato altalenante, per quanto riguarda quello femminile non si può dire la stessa cosa. Segno che nonostante i segnali lanciati nelle ultime puntate, il focus dello show rimangono comunque gli uomini (dopo la Bloodline, si intende ovviamente) e per questo le donne sembrano più “sacrificabili”.

Mi spiego meglio: Charlotte ha perso contro Becky Linch, in uno dei match più belli della serata e le donne del team di Smackdown (Shotzi, Shayna, Sasha, Natalya e Toni Storm) non hanno di certo fatto meglio. Prima c’è una guerra intestina tra di loro, che porta le quattro a schierarsi contro la Boss e a mandarla praticamente nel backstage e poi si lasciano sfuggire un vantaggio enorme contro le loro sfidanti, rimaste in 2, riuscendo così anche a perdere, anche quando di sfidante c’era solo Bianca Belair.

Insomma, queste SS sono state sì carine e guardabili (magari non tutto lo show) ma da editorialista di Smackdown mi tocca dire che sono da dimenticare facilmente, poichè, a parte quanto detto in precedenza il tutto è rimasto quasi completamente immobile. Sì che non ci si poteva aspettare chissà cosa da un PPV del genere ma un pò di amarezza rimane, ci sono modi e modi per perdere e le donne di Smackdown potevano “farlo meglio”. Serve un cambiamento, uno stravolgimento, un qualcosa che torni a far brillare le donne in quel dello show blu e soprattutto di far brillare le nuove stelle che meritano.

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW