Negli ultimi mesi la All Elite Wrestling è sembrata trovare la strada giusta per far funzionare la categoria femminile. L’inserimento di Thunder Rosa, Ivelisse e Diamante ha dato slancio alla categoria, almeno sul lottato. La pecca permane nel settore della scrittura, visto che finora abbiamo visto poco: mezzi feud, mezze storie, una tendenza al poco interesse in tutto quel che propongono.

Il peccato è che a furia di guardare fuori, di guardare a quel che potrebbe girare intorno al titolo, si sono dimenticati… del titolo. Passi la storia con Rosa, ma Hikaru Shida sta vivendo una involuzione ben visibile. Pur di talento, pur consapevole dei propri mezzi, dall’inizio della pandemia ad oggi è sembrata perdere fiducia nella capacità di portare sul ring tutto il proprio arsenale. Non che non abbia discretamente combattuto, ma pare andare con una marcia di gran lunga inferiore alle reali abilità.

Il match con Big Swole – al netto dell’avversaria – ha dimostrato che la Shida si è persa. Porta i colpi in maniera molto lenta, poco convinta, con un approccio spesso faticoso. È una prassi che si porta dietro da mesi e che fa strano se si pensa a come l’abbiamo conosciuta. Non c’è neanche un problema di lingua dato che parla l’inglese perfettamente. Qualcosa a livello mentale però la sta bloccando, e il suo regno si sta rivelando fiacco, senza mordente. Persino Riho, forse aiutata dal supporto del pubblico, ha fatto meglio di lei.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.