Tutti sappiamo cosa è successo il 7 luglio del 1996. Tutti lo sappiamo perché è stato quel giorno che è cambiato un po’ il wrestling della nostra infanzia. Nostra di chi ha tra i 30 e i 40 anni, e in quei giorni attendeva che i cugini o i fratelli grandi passassero le immagini che provenivano dal satellite con questa nuova federazione che voleva a tutti i costi rivaleggiare con la WWF. E non ce la faceva nonostante avesse Hulk Hogan, Lex Luger, Ric Flair, Sting, Randy Savage. Serviva qualcosa, serviva una scintilla.

Il 7 luglio 1996, Hulk Hogan traccia una linea e la supera. Si affianca ai neo arrivati The Outsiders e crea una delle stable più riconosciute: la NWO. Riconosciuta non tanto per i grandi successi, o i grandi match, o chissà che altro. Ma perché superava la linea di demarcazione tra il prima e il dopo. Dimostrava con circa 10/15 anni di ritardo che il wrestling “serio” poteva portare più benefici di quello macchiettistico, stereotipato e cartonesco proposto da Vince McMahon.

Alla leggerezza si opponeva la durezza. Ma una durezza moderna, senza il retaggio degli anni ’70. Senza il sangue, le stipulazioni pesanti, wrestler spesso simili e un adattamento televisivo poco convenzionale. La chiave di volta è il fatto che si vedesse qualcosa di veramente nuovo in tv. Un gruppo di atletinon stava più sotto la protezione di un manager ma seguiva i dettami di un leader. E il leader si faceva chiamare Hollywood Hogan, ed era pronto a prendersi tutto: titolo mondiale, programma tv, federazione. Tutto, senza lasciare nulla al caso. Dopo tutto era stato il più grande personaggio di wrestling degli ultimi 12 anni. Il più grande di tutti faceva quello che tutti avevano auspicato da tempo: passare heel.

Nel mentre che la WCW e Hogan e gli Outsiders superavano quella linea, gli altri rimanevano indietro. Prima di tutto nella federazione stessa: la NWO spazzava via i Dungeon Of Doom e tutte quelle pacchianate che erano state create per competere coi diretti avversari. Eric Bischoff spingeva la WCW ad essere rincorsa nel modello, invece che rincorrere ancora gli altri. Per questo la WWF si trova spiazzata, ci mette un po’ a capire che c’è bisogno di qualcos’altro. Che il pubblico sta andando da un’altra parte. Lo capirà solo con la nascita della Attitude Era attraverso la penna di Vince Russo. Lì supererà anche lei quella linea tracciata da Hogan.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.