Il licenziamento di William Regal da parte della WWE fa parte di uno di quei colpi di teatro che difficilmente scorderemo. Perché il britannico è stato il volto e l’anima di NXT solo la morte di Dusty Rhodes nell’indirizzo del brand giallonero. Qualsiasi cosa accadesse, aveva la sua voce, il suo sguardo, le sue sfumature.

Si dice che sia stato licenziato perché in contrasto con la nuova politica della federazione di lavorare su atleti da svezzare e non su stelle già pronte. Due punti di vista che hanno allontanato le parti in maniera irreversibile. Per quanto la WWE possa aver ragione nello spingere in questa direzione, ciò non significa che il buon Regal non possa perseguire il suo proposito anche altrove.

In tanti lo vorrebbero in AEW. Ma c’è una federazione che deve ricostruirsi e farlo puntando su un impianto indy di alto profilo. Si parla della Ring Of Honor, che ad aprile tornerà a farsi notare nel mondo del wrestling mondiale. Una federazione che ha preso una direzione molto similare a quella voluta da Regal e che con la mole di talenti in giro, può rilanciarsi tranquillamente.

Regal può essere la cartina di tornasole, anche in ottica credibilità. Può attirare investimenti e investitori, wrestler, fans. Sarebbe il contesto ideale per continuare a spargere di sfumature e di idee un mondo del wrestling che ha bisogno di professionisti come lui. Dunque se dovesse decidere di ripartire, quella sarebbe una base decisamente importante nel quale mettere mano.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.