Nuovo appuntamento con l’editoriale dedicato alla scena italiana, ospito nuovamente la “strana coppia” Violli/Juxhin che ci raccontano l’ultimo Show (e primo del 2017) della Rising Sun, fatto in collaborazione con la fed inglese HOPE Wrestling, Rising HOPE, andato in scena lo scorso 25 Marzo.

Sabato 25 marzo, la Rising Sun mette in scena quello che è forse l’evento più importante della sua giovane storia: ad affiancare i volti noti della promotion, arrivano infatti al SUNtuario di Almenno S. Bartolomeo (BG) i wrestler della HOPE, federazione britannica con cui la Sun ha recentemente stretto accordi (grazie a cui, prossimamente, saranno gli atleti italiani a sbarcare in Inghilterra per un secondo show congiunto). Star della serata sarà Jack Jester, Campione HOPE, noto in particolare per le sue gesta nella scozzese ICW.

Stage 1

Ad aprire la lunga serata di wrestling  è il Presidente Fabio Tornaghi, che ci conferma l’assenza di Kobra: il Direttore Generale e leader dell’Arcadia, il cui contratto in scadenza non è ancora stato rinnovato, ha scelto di non presenziare all’evento, ma ha inviato qualcuno a svolgere in sua vece il ruolo di presentatore.

L’emissario di Kobra si rivela essere nientemeno che Nyko, bandito dalla promotion a Rise to Stardom in seguito alla sconfitta nel match per il Titolo RIW. “The Entertrainer”, fischiato da buona parte dei fan, cerca di scaldare il pubblico imitando le catchphrase di The Rock e Triple H e infine presenta il primo match.

Match #1

Rising Championship N.1 Contender’s Match – Ashley Dunn vs Chris Tyler

Violli: Si parte subito con uno degli incontri più attesi: Ashley Dunn, già ammirato in Rising Sun ad Unlimited Ambition, affronta Chris Tyler, già bookato dalla WWE nell’ambito del torneo britannico di due mesi fa; il vincitore lotterà per il Rising Champonship nel Main Event dello Stage 2.

I due atleti sembrano equivalersi in tutto: dal chain, all’evitare i reciproci calci, al rialzarsi in Kip Up dopo le spallate. A prendere il sopravvento è Dunn, che, non appena il match accelera ulteriormente, colpisce Tyler con un  Dropkick; Tyler si rifugia fuori dal ring, ma Dunn lo travolge subito con un Suicide Dive e lo riporta sul quadrato.

Tyler evita però un volo dalle corde e carica Dunn: “The Superstar” si divincola e prova un Sunset Flip, ma Tyler lo colpisce con una gomitata in caduta e inizia a lavorargli schiena, testa e collo, sferrandogli anche un paio di calcioni impressionanti. Manca tuttavia uno Standing Moonsault e Dunn lo atterra con una Jumping Clothesline e lo intrappola in una Headlock. Tyler si divincola e, dopo un paio di capovolgimenti di fronte, fa cadere Dunn fuori dalle corde con un calcio e si appresta a lanciarglisi contro, ma “The Superstar” rientra, lo ferma con un Big Boot e prova una Reverse Rana: Tyler però se lo scrolla di dosso e lo fa oggetto di una Back Stabber; conto di due.

I due aspiranti N.1 Contender si rialzano e iniziano un durissimo scambio di colpi, calci e (dopo una testata) addirittura Superkick e Jumping High Kick, che li lascia entrambi stremati al tappeto. Di nuovo in piedi, i due wrestler evitano un calcio ciascuno, poi Tyler colpisce Dunn con un Superman Punch e lancia l’avversario contro le corde; “The Superstar” prova una Tornado DDT, Tyler non se la lascia applicare, ma viene sollevato e fatto vittima di una Twisting Ushigoroshi, ancora due.

Dunn sale in quota, ma manca una Double Footstomp, Tyler si avvicina all’angolo da cui l’avversario si è lanciato, Dunn gli corre incontro, Tyler si sposta, ma quando fa per colpirlo è anticipato da un Big Boot; Dunn sale di nuovo sulla seconda corda, ma Tyler lo colpisce con un calcio a un ginocchio facendolo incastrare e lo atterra con una Codebreaker, ottenendo anche lui un due.

È allora Tyler a salire sulla corda centrale, da dove con un salto raggiunge girandosi la terza corda ed esegue un Moonsault: Dunn si sposta, Tyler atterra in piedi, ma “The Superstar” lo colpisce con un calcio alla testa e con la Reverse Rana; Tyler riesce tuttavia ad allontanarlo prima della finisher, ma il suo Superkick viene parato e ribaltato in un Roll Up. Tyler esce al due e sorprende Dunn restituendogli il calcio alla testa e mettendo fine con una Brainbuster a un match che porta i tifosi a battere le mani sull’apron nonostante si sia appena agli albori di Rising Hope. Il Rising Champion troverà stasera un avversario molto ostico in Chris Tyler, che stringe la mano a Dunn e saluta il pubblico del SUNtuario.

Juxhin: Un inizio adrenalinico, colmo di azione mozzafiato e scambi rapidi, che ha fatto partire l’evento al meglio. Dopo alcune sequenze pesanti e falsi finali (a mio avviso impropri già nell’opener), Tyler ottiene la vittoria garantendosi l’opportunità di sfidare Akira per il titolo Rising durante la seconda parte.

Vincitore: Chris Tyler

 Match #2

God of Sun Championship – Miso Mijatovic vs Red Scorpion

Violli: Prima difesa titolata per Miso Mijatovic: suo avversario è il pluricampione del Bologna Wrestling Team, Red Scorpion, che si è guadagnato la title shot sconfiggendo, al debutto in Sun, l’ungherese Icarus a WRisingMania.

“Il Custode delle Bestie Terrene” scimmiotta l’avversario e lo colpisce più volte, ma i colpi del Campione sono più duri e Scorpion, sopraffatto, fugge fuori dal ring. Mijatovic, tifatissimo dal pubblico, lo raggiunge, ma lo sfidante lo scaglia contro i gradoni d’acciaio.

Riportatolo sul ring, Scorpion tenta di fiaccare il God of Sun con una Chinlock; “La Lama dei Balcani” si ribella e ribalta l’avversario con un Sunset Flip, da cui l’attuale Tag Team Champion della tedesca NEW sfugge facilmente, per poi abbattere il bosniaco con un Lariat, seguito da una Bodyslam, una Somersault Senton e una Chop all’angolo. Proprio sull’angolo poi lo sfidante si arrampica, ma Mijatovic spinge l’arbitro contro le corde, facendo finire Scorpion a cavalcioni sulla terza corda, dove è travolto da un Big Boot.

Quando i due contendenti si rialzano da terra, Red Scorpion  sfugge alla Ćevapčići Slam del membro dell’Arcadia, ma a sua volta non riesce a mettere a segno la Falcon Arrow; lo sfidante però, dopo un breve scambio di colpi, connette con una Pop Up Powerbomb che quasi gli regala il titolo. Un sollevamento da parte di Scorpion viene subito dopo trasformato da Mijatovic in un  Rocket Launcher, che scaglia l’atleta mascherato contro un angolo, rendendolo facile vittima di una DDT, da cui Mijatovic ricava però solo un due. L’ex BWT Champion proietta il bosniaco con un Back Body Drop e sfiora di nuovo la vittoria con la Falcon Arrow. Red Scorpion si lancia allora su Mijatovic con un Knee Drop e si avventura di nuovo sulle corde, ma il suo tuffo termina sulla gamba alzata del Campione, che chiude il match con un Big Boot.

Juxhin: Si è rivelato più equilibrato di quanto mi aspettassi, con un Miso (ormai over tra gli affezionati di Almenno) che riesce a tenere testa alla fisicità di Scorpion in un incontro apprezzabile, peccato per il finale anticlimatico ma comunque sorprendente, con il bosniaco che mantiene la cintura con un pin pulito dopo il terzo Running Boot sullo scorpione.

Vincitore e ancora God of Sun Champion: Miso Mijatovic

 Match #3

Rising Championship – Akira vs Matt Disaster

Violli: Si prosegue con il più giovane match per un titolo massimo mai disputato in Italia: hanno infatti 17 anni tanto il Campione Akira quanto lo sfidante Matt Disaster, rappresentanti di due accademie diverse (il primo viene dalla ICW, il secondo dalla FCW). Al suono della campanella Akira offre una stretta di mano a Disaster, che accetta, ma attirando il Campione verso di sé: c’è dunque rispetto tra i due contendenti, ma è molto forte la voglia di prevalere.

La sfida, che inizia con del chain, sembra alla pari: da una parte e dall’altra spinte, colpi e calci; Akira riesce a spingere Disaster alla fuga fuori dal ring, dove, dopo due tentativi a vuoto, lo colpisce con un calcione dall’apron, per poi far risuonare un paio di potenti Chop. Disaster lo scaraventa però contro la parete nei pressi della consolle, su cui poi l’ex FCW Tag Team Champion sale per lanciarsi in un Diving Elbow Drop. Disaster interrompe il conteggio dell’arbitro e, dopo aver fatto spostare i fan, tenta di gettare Akira sulle loro sedie; Akira resiste e prova a fargli lo stesso: qualche ribaltamento di fronte e alla fine è il Rising Champion ad avere la meglio, per poi rifilare allo sfidante un altro paio di Chop. Disaster però evita l’ultima Chop all’angolo, facendo urtare duramente la mano del Campione contro l’acciaio.

Lo sfidante riporta Akira sul ring e lo travolge con un altro Diving Elbow Drop, ottenendo un due; lo porta quindi all’angolo e lo colpisce con un Uppercut, ma non riesce a proiettarlo con un Suplex ed è anzi “Il Ragazzo Prodigio” a eseguire la mossa dopo un rapido ribaltamento di fronte.

Akira mantiene il controllo del match, ma non va a segno con il Double Foot Stomp e subisce un Michinoku Driver, che vale a Matt Disaster un altro due. L’ex FCW Tag Team Champion cerca il Disaster Driver, Akira si divincola e prova la Rolling DDT, ma Disaster connette con la sua finisher “out of nowhere”, senza però riuscire a portare a casa il titolo. Frustrato, Disaster prepara il colpo di grazia, una Double Underhook DDT, ma Akira gli sfugge e, dopo un rapido scambio, stende il giovane FCW con un Superkick, per poi finirlo con la Rolling DDT. A fine match, a testimoniare nuovamente la stima tra i due ragazzi, una seconda stretta di mano.

Juxhin: Un confronto interessante tra i due giovani assi high-flyer della ICW ed FCW rispettivamente, qualche pecca nella prima fase ma sono andati in crescendo con alcuni incastri di nota (quali la Cutter di Matt su un tentativo di Rolling DDT di Akira), garantendo una valida riuscita. Akira mantiene il titolo con una risposta fulminea che porta l’avversario allo schienamento.

Vincitore e ancora Rising Champion: Akira

 Match #4

LCW Tag Team Championship – Hard Knocks Inc. (Blake & Burchill) vs The Arrows of Hungary (Nitro & Dover)

Violli: Primo match internazionale di oggi, con gli Hard Knocks Inc., tag team di punta della HOPE, che difendono i Titoli della Leicester Championship Wrestling contro l’inedita versione degli Arrows of Hungary formata da Dover e Nitro, ormai habitué della Rising Sun e intenzionati a mostrare di non essere affatto inferiori agli avversari inglesi.

I Campioni non perdono tempo e attaccano alle spalle gli ungheresi mentre stanno ancora salutando il pubblico: senza grossi problemi però gli sfidanti li fanno finire fuori dal quadrato; Blake e Burchill tirano giù Dover, ma l’ex HCW Champion li fa scontrare tra loro, rendendoli anche facile oggetto del Tope con Hilo di Nitro. Quest’ultimo riporta poi sul ring Burchill, facendo partire ufficialmente il match, che nelle prime fasi vede un dominio pressoché incontrastato degli sfidanti, i quali gestiscono senza fatica prima Burchill e poi Blake, sia individualmente che con azioni combinate, tanto che i Campioni scappano e abbandonano per qualche secondo l’area della palestra che ospita il ring.

Quando tornano in scena, gli inglesi simulano un tag fuori dal ring, ben consapevoli dell’irregolarità dell’azione: l’arbitro richiama Burchill e gl’impedisce di entrare, ma Blake ne approfitta per attaccare alle spalle Nitro, distratto dalla discussione. L’attuale HCW Champion viene isolato e subisce a lungo l’offensiva dei Campioni, scorretta e di potenza, senza che i suoi Roll Up riescano a impensierirli seriamente. Soltanto quando per l’ennesima volta Burchill si distrae per infastidire Dover e quest’ultimo lo colpisce, Nitro trova lo spiraglio per dare il cambio al compagno, che fa volare l’inglese con un Belly-to-Belly Suplex e lo abbatte con delle Clotheslines.

Dover si appresta a chiudere il match con una Celtic Cross, ma Blake lo ferma e con Burchill lo stende con una doppia Spear: solo l’intervento di Nitro salva il match per gli ungheresi. L’HCW Champion fa finire fuori Blake, permettendo a Dover di connettere con la Celtic Cross, cui seguono una Frog Splash di Nitro e il conto di tre.

Interviene però prontamente Nyko, il quale segnala all’arbitro che Burchill ha un piede sulla corda più bassa (la sequenza non è riuscita bene: non è chiaro se sia stato Nyko a muoversi in ritardo e a non mettere il piede di Burchill sulla corda o se al contrario sia stato l’inglese a posizionarsi troppo presto e l’intervento dell’”Entertrainer” dovesse avvenire dopo il tre pulito): il direttore di gara fa dunque ripartire l’incontro, Burchill tenta subito di approfittarne con un Roll Up, ma Dover ne esce ed esegue nuovamente la Celtic Cross; questa volta però Blake ferma lo schienamento e, con Nitro fuori dai giochi, gli Hard Knocks Inc. concludono il match con la loro finisher di coppia.

Juxhin: Incontro con una chiara distinzione face/heel, con gli ungheresi ormai di casa nel ruolo di paladini e i novizi attaccabrighe inglesi in quello dei villani. Il ritmo è blando ma comunque si nota una certa fisicità e metodica da parte degli Hard Knocks, che isolano l’evidente FIP (Face In Peril) Nitro sino a quando questo da’ il tag al forzuto Dover che rovescia le sorti dell’incontro. Blake e Burchill però riescono a sbarazzarsi di Nitro e isolare Dover, colpendolo in sincrono e schienandolo mentre costui ha una gamba che tocca visibilmente le corde (senza che l’arbitro se ne accorga). Altra macchia a rovinare il quadro, l’incursione del presentatore della serata, Nyko “the Entertrainer”, che trattiene l’arto dell’ungherese per aiutare gli inglesi senza che ce ne sia un bisogno pratico o alcuna spiegazione.

Vincitori e ancora LCW Tag Team Champions: Hard Knocks Inc.

Match #5

Gene Munny vs Paul McSherry

Violli: Dopo una breve pausa si torna sul ring con un’altra sfida tutta inglese, questa volta tra due atleti che non si sopportano: ad aggiungere ulteriore benzina sul fuoco la stipulazione che prevede l’ingresso del vincitore nel match internazionale dello Stage 2.

McSherry non trova il supporto del pubblico e offre una stretta di mano all’avversario, che ingenuamente accetta, finendo vittima di un German Suplex e altri ne subisce anche nei momenti seguenti (non a caso, nelle schede introduttive distribuite prima dello show, McSherry era stato definito “la risposta inglese a Brock Lesnar”), prima di riuscire a reagire con degli Arm Drag e con una Headscissors che fa finire l’heel fuori dal ring. Lì Munny lo raggiunge, ma viene scagliato contro un paletto ed è poi steso da un Dropkick al rientro nel ring.

Tutte le reazioni di Gene Munny vengono rapidamente abortite dai German di McSherry, che lo stende anche con un Superplex; anche quando il face tenta di sorprenderlo con un Sunset Flip, McSherry risponde subito con un Dropkick basso e prevale anche nel successivo scambio di colpi, ma quando tenta di sollevare l’avversario, questo lo colpisce con un Enziguri, che lascia entrambi al tappeto.

Rialzandosi i due ingaggiano un altro scambio di colpi e ha ancora la meglio McSherry, che stende poi Munny con una Blockbuster, che gli vale un due, proprio come il successivo Lariat. McSherry tenta allora una fulminea F5, ma “Mr. Salsicciotto” gli sfugge e lo abbatte con un Superkick, senza però riuscire a chiudere; Munny riprova la tecnica, ma McSherry lo abbranca e lo schianta con la F5 decisiva. Paul McSherry tornerà dunque questa sera e sarà uno degli avversari di Jack Jester.

Juxhin: Dimenticabile. L’emulo inglese del Lesnar moderno nelle vesti di sindaco di “Suplex city” (McSherry) è sembrato essere assai svogliato, costringendo Gene Munny ad alzare la china dell’incontro come meglio poteva, sfoggiando i suoi numeri interessanti. McSherry la chiude però con una pesante F5 e procede alla sfida internazionale a più uomini per il titolo HOPE.

Vincitore: Paul McSherry

 Match #6

24/7 Championship – Scramble Match

Violli: Per la prima difesa del Titolo 24/7 (già finito tra le grinfie dell’Arcadia) la Sun ha organizzato un incontro molto particolare: chiunque potrà partecipare (cinque sfidanti sono già confermati), chi schienerà il Campione conquisterà la cintura, vincerà chi deterrà il titolo allo scadere del tempo prestabilito di dieci minuti.

I primi ad entrare sono il Campione Horus, Kyo Kazama e David Silas: i tre cercheranno di far restare l’oro in mano all’Arcadia (Horus e Kyo sono membri della stable, Silas si è alleato con loro per impressionare il leader del gruppo e Direttore Generale Kobra); li seguono Leon, Steve McKee, Nico Narciso e Paziente Zero (aggregatosi all’ultimo e accompagnato come sempre da Insanity).

I face fanno immediatamente piazza pulita, con Leon che si posiziona al centro del ring e abbatte uno a uno gli heel che Narciso, McKee e Paziente Zero gli lanciano incontro. Non ci vuole molto a capire che il BWT Champion è il più pericoloso tra tutti i contendenti e infatti tutti gli avversari (eccetto Kyo e Narciso, che si fronteggiano all’altro capo della palestra) si coalizzano contro di lui e lo lasciano al tappeto in un angolo del SUNtuario.

Ritornano sul ring Horus e Silas, che lavorano insieme su McKee, fino a quando Silas non tenta il colpo gobbo con un Roll Up sul Campione; il conseguente diverbio rende i due vulnerabili a un doppio Dropkick dalle corde dell’FCW Tag Team Champion, che schiena poi “L’Assoluto” con un Sunset Flip e conquista il primo titolo individuale della sua carriera, salvo subire subito dopo la Star Cutter di Silas, che gli soffia subito la corona. Ma l’alloro fa gola a molti e, spinto dall’arroganza di Silas, l’arbitro Malalana lo stende con una DDT e lo schiena per l’ovazione dei fan (Malalana è da sempre un idolo del pubblico Sun); anche la sua gioia ha però vita breve: l’arbitro Cesana infatti lo schiena con un Roll Up (contandosi da solo il pin). A riportare ordine riemerge Leon, che pinna Cesana dopo un devastante Michinoku Driver e fa poi piazza pulita di McKee, Paziente Zero e Silas che tentano di attaccarlo.

Il Campione si trova allora di fronte al compagno di squadra Nico Narciso, ma prima che i due possano affrontarsi li disturba Horus; l’ASCA Tag Team Champion viene rapidamente liquidato, ma torna sul ring Kyo Kazama, scortato dagli Hard Knocks Inc., che in breve tempo allontanano Narciso e abbattono Leon con la doppia Spear, permettendo a Horus di riconquistare il Titolo. A questo punto interviene Nyko, che, nonostante avesse appena annunciato il superamento dei sette minuti, ferma il match, impedendo che “L’Assoluto” possa subire un altro pin e consegnando il Titolo all’Arcadia.

Juxhin: Più un angle che un match in sé, uno scramble di 10 minuti in cui diventa campione chi per ultimo ha eseguito uno schienamento o una sottomissione su qualsiasi partecipante che si presenti. Kyo Kazama, il compagno di Horus, si è ridotto a fare da aribtro/enforcer e perlopiù a fermare Nico Narciso mentre i due risseggiavano fuori dal ring. L’azione è stata frenetica e ricca d’imprevisti più o meno esilaranti: Steve McKee riesce a schienare a sorpresa Horus ma viene poi gabbato dall’alleato dell’Arcadia David Silas con la Rolling Cutter. Il rispettato arbitro Andrea Malalana però si intromette e schiena Silas con uno schoolboy mentre il suo collega Andrea Cesana fa il conto. Quest’ultimo se ne approfitta pure lui e frega Malalana contandosi da solo il roll-up. Subentra il possente Leon che disintegra Cesana con una Dominator portandosi via il titolo. Nel frattempo, Nyko avvisa che mancano tre minuti, un Horus desideroso di riconquistare il suo titolo si fa avanti e con l’aiuto dei suoi spazza via un’altra volta gli sfidanti e isola Leon schienandolo con la sua Ushi-goroshi patentata. Entertrainer interrompe il match per scandenza del tempo limite nella sorpresa generale, una mossa poco chiara per terminare una cascata di eventi sicuramente ben gestita ma altrettanto confusionaria.

Vincitore e 24/7 Champion: Horus

Ma Tornaghi non ci sta. Il Presidente si dice stufo dei comportamenti dell’Arcadia e lancia la sfida per lo Stage 2: un match 5-on-5 a eliminazione, Arcadia vs Sun; se l’Arcadia vince il contratto di Kobra sarà rinnovato, ma se perde i suoi membri non potranno più far squadra in RSWP.

Main Event

HOPE Heavyweight Championship – Jack Jester vs Paxxo

Violli: Siamo dunque arrivati al Main Event della prima parte di Rising Hope: il Campione HOPE Jack Jester difende il suo titolo contro una vecchia conoscenza della Rising Sun, Paxxo, già wrestler ICW e ora rookie della scozzese GPWA, allievo tra gli altri proprio di Jester.

Non appena parte la sfida, Jester esce dal ring per innevorsire Paxxo e rientra solo quando il conto dell’arbitro raggiunge il nove; la scena si ripete una seconda volta e quando il Campione esce ancora l’arbitro Malalana conta molto velocemente, spingendolo a rientrare subito.

Una volta nel match, però, il dominio di Jester è pressoché totale: ogni tentativo di controffensiva dello sfidante è rapidamente interrotto e l’incontro è mantenuto su ritmi lentissimi. Anche quando Paxxo riesce a connettere con lo Spezzasorriso, lo scozzese non solo si salva, ma, fuggito fuori, gli mette le dita negli occhi e lo getta contro i gradoni d’acciaio, per poi travolgerlo con un Guillotine Legdrop.

Poco dopo Paxxo reagisce nuovamente, colpisce più volte “The Big Kink”, lo solleva per un Samoan Drop, ma Jester ribalta in un Roll Up, da cui l’italiano si libera, finendo però travolto da un Lariat e sconfitto con una Tombstone Piledriver.

Juxhin: Paxxo si trova faccia a faccia con uno dei suoi mentori dell’Asylum e non sfigura, anche se l’incontro non è stato nulla di che. Jester passa la prima fase a evitare il contatto e quello che si vede poi sul ring è del lottato decente e senza particolare “heat”, sino allo schienamento per Tombstone Piledriver che gli fa mantenere il titolo, riconoscendo però poi il valore del pagliaccio pazzo.

Vincitore e ancora HOPE Heavyweight Champion – Jack Jester

Conclusa la battaglia, i due contendenti si stringono sportivamente la mano e Jack Jester lascia il ring permettendo a Paxxo di godersi l’applauso del SUNtuario. E su questa scena si conclude lo Stage 1; l’appuntamento per il secondo evento di oggi è tra circa mezz’ora.

Stage 2

 Match #1

N.1 Contender’s Match – The Greatest vs Gravity vs Ashley Dunn

Violli: Lo Stage 2 si apre subito con un match ad alta velocità che mette in palio la possibilità di sfidare qualunque campione della Rising Sun in qualunque momento. A contendersi la title shot saranno TG, Gravity (che hanno entrambi richiesto opportunità titolate alla dirigenza) e Ashley Dunn, che, sconfitto prima da Chris Tyler, si rivela essere il partecipante a sorpresa.

I tre cercano da subito il supporto del pubblico, che si schiera prevalentemente con Dunn (ma anche TG ha la sua fetta di supporters, meno nutrita sembra invece quella di Gravity); “The Superstar” si attira però qualche fischio facendosi da parte e lasciando a stancarsi gli avversari. La parità tra TG e Gravity (che viene spronato a farsi avanti con una Chop) sembra assoluta, tanto nella prova di forza (impressionante quanto sia flessibile il corpo del giovane ICW) quanto nel chain, ed è suggellata dall’incontro dei loro Dropkick. Proprio con un doppio Dropkick però torna a farsi vivo Dunn, che si concentra poi su Gravity, il quale stupisce l’inglese con le tecniche grazie a cui sfugge ai suoi colpi, salvo poi farsi sorprendere da un Boot quando è in posizione di ponte ed essere gettato fuori dal quadrato.

Dunn subisce le durissime Chop di TG, che cerca subito la vittoria con una Tornado DDT e una Vertical Suplex Side Slam. Dunn si salva ma si rifugia fuori dal quadrato, dove nel contempo rientra Gravity, che stende TG con i suoi vari calci e lo colpisce con un Front Handspring Forearm, per poi salire in quota; il suo tuffo viene però intercettato da un Belly-to-Belly Suplex di TG, che poi colpisce “Il Dominatore dell’Aria” con alcune Chop e lo atterra con un Tiger Driver.

Dunn ferma il pin e con la sua velocità d’esecuzione riesce a confondere gli avversari, stendendo con una Neckbreaker uno dei due, che trascina con sé anche l’altro in DDT. Dunn si lancia all’attacco degli italiani agli angoli, ma TG para il colpo e dispensa German Suplex a tutti e due gli avversari (Dunn addirittura cade di testa), per poi salire sulla terza corda e abbatte entrambi con una Cannonball. Il dieci volte campione assoluto continua a rifilare Chop, ma Gravity riesce a farlo finire fuori dal quadrato, dove Ashley Dunn lo stende con un Suicide Dive (qualche attimo di paura per la caduta rovinosa dell’inglese) e “Il Dominatore dell’Aria” travolge entrambi con un Moonsault.

Gravity riporta sul ring Ashley Dunn ed esegue con uno Split-Legged Legdrop che gli vale un due, poi porta l’inglese all’angolo e lo colpisce con un Big Boot. Quando riprova il colpo però Dunn si sposta e prova a proiettarlo con un German Suplex: dopo qualche ribaltamento di fronte, a essere scaraventati via sono tutti e due, cortesia di TG, che cerca la vittoria con un Lionsault su Gravity, ma Dunn ferma il pin. TG prova la Vertebreaker sull’inglese, che gli sfugge, e fa lo stesso subito dopo anche Gravity, prima che Dunn metta al tappeto entrambi: “The Italian Immortal” con un Superkick, Gravity con una Twisting Ushigoroshi; il giovane esce dallo schienamento al due. I contendenti spostano l’epicentro della lotta sul paletto: sembra pronta una Tower of Doom, ma Dunn, che ha sollevato TG in Powerbomb, si allontana e il Campione FCW ribalta la situazione con una Hurracanrana, senza avvedersi però della Supernova di Gravity. “Il Dominatore dell’Aria” si avvia a schienare TG, ma Dunn lo mette ko con una ginocchiata in testa e lo chiude nel pin di rapina decisivo. Finito il match, anche questi tre atleti si abbracciano dimostrando la reciproca stima.

Juxhin: Un incontro a tre di livello, gli scambi sono stati incessanti e ognuno ha portato al tavolo le proprie manovre migliori (Dunn con le sue manovre spericolate, Greatest il suo arsenale temibile e Gravity le sue pregevoli doti ginniche). Il crescendo è stato misurato sino al rocambolesco finale che ha visto Dunn sbarazzarsi di Greatest e schienare Gravity dopo una Bomaye da dietro.

Vincitore: Ashley Dunn

 Match #2

LCW Tag Team Championship – Hard Knocks Inc. vs Leon & Nico Narciso

Violli: Altra difesa per gli Hard Knocks Inc., che abbiamo imparato a conoscere prima; questa volta a sfidarli è il duo tutto BWT composto da Leon e Nico Narciso.

L’inizio degli sfidanti è ottimo: Narciso tiene testa egregiamente a Burchill e, ricevuto il tag, Leon esegue un Vertical Suplex sull’inglese, seguito da due doppie gomitate insieme al partner. Vedendosi in difficoltà, i Campioni agiscono scorrettamente: Blake distrae l’arbitro, permettendo a Burchill, precedentemente scappato fuori dal ring, di calciare le corde proprio quando le sta attraversando Nico Narciso, che viene così isolato e fatto vittima del lungo dominio degli heel, basato tanto su mosse combinate (come la combo Splash + Legdrop) quanto su tecniche individuali (come lo Uranage di Blake da posizione di Arm Drag).

Solo una Tornado DDT permette al “Volto Più Bello del Wrestling Italiano” di dare il cambio a Leon, mentre dalla parte opposta entra Blake: “Il Giovane Leone del Ring” riequilibra immediatamente le sorti della contesa e lui e  Narciso sembrano sul punto di conquistare i titoli dopo una variante di Doomsday Device, ma interviene Burchill: Leon cerca di scacciarlo ma manca un Big Boot all’angolo e gli Hard Knocks Inc. hanno campo libero per la loro doppia Spear. Ma non finisce qui: Blake infatti si arrampica sulla terza corda e finisce Narciso con una Twisting Blockbuster che strappa non pochi applausi al pubblico, vista soprattutto la stazza dell’esecutore.

Juxhin: Ha seguito lo stesso canovaccio del precedente incontro di coppia ma è stato decisamente più sostenuto e gli Hard Knocks hanno mostrato della sorprendente rapidità per le proprie dimensioni, specie il panciuto Blake che schiena uno stordito Narciso nel finale dopo una Over-the-Castle Flying Neckbreaker che ha spiazzato tutti.

Vincitori e ancora LCW Tag Team Champions: Hard Knocks Inc.

 Match #3

Elimination Match – Team Sun (Steve McKee, Matt Disaster, Gene Munny, Hustle Malone & Paziente Zero, w/ Insanity) vs Arcadia (Kyo Kazama, Horus, Miso Mijatovic, David Silas & Nyko)

Violli: La sfida decisiva per la stable di Kobra si apre con una (mezza, visti i fatti dello Stage 1) sorpresa: data l’inferiorità numerica, all’Arcadia si aggrega Nyko. “The Entertrainer” viene però immediatamente eliminato da un Lariat di Gene Munny, il quale è a sua volta fuori dopo un Roll Up di Mijatovic.

Il bosniaco dà il cambio a Horus, che con la sua Ushigoroshi mette fuori causa Paziente Zero, prima di essere coinvolto in una lotta senza quartiere con Hustle Malone: i due vengono contati fuori e spariscono nel backstage continuando a picchiarsi. 3-2 per l’Arcadia.

A prendere possesso del ring sono Matt Disaster e David Silas, che evitano ripetutamente le rispettive Cutter: alla fine prevale Disaster, che intercetta con la Disaster Driver un volo dell’ex ICW. Il giovane FCW è però costretto ad arrendersi a una Leglock di Kyo Kazama, che lascia il solo Steve McKee a fronteggiare Mijatovic e lo stesso Kazama.

Kyo controlla il match senza problemi e stende McKee con una Falcon Arrow, per poi dare il cambio al God of Sun, che sottopone “The Last Renegade” al trattamento fatto di Chop e Lariat, ma viene sorpreso da una Killswitch ed eliminato. 1 vs 1.

McKee afferra al volo Kyo e lo atterra con una Swinging Side Slam e con una Jumping DDT, solo due. Il Campione di Coppia FCW si avventura sulla terza corda, Kyo lo raggiunge ma viene scaraventato giù; proprio adesso torna però sul ring Miso Mijatovic, che spinge giù anche McKee. Le cose sembrano mettersi malissimo per “The Last Renegade”, ma il God of Sun tradisce l’Arcadia e Kyo e dopo aver choppato più volte quest’ultimo, lo mette ko con un Big Boot. Miso lascia il ring, dove in compenso rientra Matt Disaster: il giovane rianima McKee versandogli addosso dell’acqua, lo aiuta a rialzarsi e poi lo stende con una Cutter, posizionandogli sopra Kyo e garantendo all’Arcadia la sopravvivenza in Sun e il rinnovo di Kobra; del doppio turn finale ad avvantaggiarsi sono ancora loro.

Juxhin: All’inizio l’Arcadia si presenta in svantaggio numerico ma dal nulla Nyko decide che è il loro quinto membro per quest’evenienza. Il resto è una concitata sequenza di finisher ed eliminazioni veloci, sulla falsariga dello scramble precedente, nel quale vengono eliminati per primi Nyko, Munny e Zero e successivamente sia Hustle Malone che Horus perché contati fuori mentre risseggiavano. Il match riprende con i face in svantaggio numerico, Disaster schiena Silas e a sua volta viene eliminato da Kyo Kazama. Il rimanente Steve McKee elimina repentinamente Miso con la sua Unprettier e rimangono ormai provati solo Kyo e lui. In un’ulteriore colpo di scena tra i troppi della serata, Miso attacca Kyo e interviene poi Disaster per dar manforte all’amico Steve per poi colpirlo a tradimento, permettendo a Kyo di vincere e tenere quindi l’Arcadia attiva anche ai prossimi eventi Sun.

Vincitori: Arcadia

Tornaghi prende il microfono, ma fa appena in tempo a pronunciare qualche sillaba che dall’ingresso per gli spettatori fanno irruzione Horus e Hustle Malone, ancora intenti a combattere. Non resta dunque che sancire un match valido per il Titolo 24/7.

Match #4

24/7 Championship – Horus vs Hustle Malone

Violli: Lo sfidante mette in difficoltà Horus, che evita per un pelo un Rainmaker, ma non riesce a eseguire l’Ushigoroshi e subisce la tecnica, che termina non con una Clothesline ma con una testata, a cui Malone fa seguire anche una DDT, guadagnandosi però solo un due. L’inglese solleva “L’Assoluto”, ma i due cadono e travolgono l’arbitro Cesana; subito Malone s’impadronisce di una sedia e dopo averla avvolta intorno al collo del Campione esegue una Swinging Reverse STO: sarebbe un tre, ma l’arbitro è ancora a terra. Malone lo sveglia, ma quando si riavvicina a Horus questi gli infila le dita negli occhi e lo finisce con la Ushigoroshi.

Juxhin: Ritornano subito dopo Malone e Horus dal backstage mentre combattono ancora, viene sancito un match per il 24/7, il quale dura per poco, sino a quando l’Assoluto non schiena Malone dopo un low blow a tradimento, seguito dalla sua finisher devastante.

Vincitore e ancora 24/7 Champion: Horus

Il Campione 24/7, forse ancora teso per il match difficile, inizia a inveire contro l’arbitro e i fan; non si accorge però che si è ripreso Hustle Malone, che gli rifila un Low Blow e invita sul ring una cameraman!

Match #5

24/7 Championship – Horus vs Cameragirl

Violli: Dopo un attimo d’incertezza la Cameraman dà ascolto ad Hustle Malone e si fionda nel ring a schienare Horus, che non si libera!

Juxhin: Durante i festeggiamenti dei villani, però, Horus viene beccato di sorpresa da Hustle con low blow e costui invita una signora delle riprese (presa in riferimento prima dallo stesso Horus come una sfidante più temibile di alcuni suoi precedenti avversari) a schienarlo, così accade. Ogni commento è superfluo.

Vincitrice e nuova 24/7 Champion: Cameragirl

Dopo questo colpo di scena, Tornaghi c’informa di un’ultima breve pausa da effettuare per ripulire il ring; dopodiché si procederà con l’ultima parte dell’evento.

Match #6

HOPE Heavyweight Championship – Jack Jester vs Paul McSherry vs Red Scorpion vs Nitro vs Dover

Violli: Torna sul ring Jack Jester, ancora impegnato a difendere il Titolo HOPE; il requisito per entrare nel match è quello di essere un wrestler di caratura internazionale: soddisfatto questo, chiunque può inserirsi e tentare l’assalto alla cintura inglese. Oltre a Paul McSherry, guadagnatosi la shot nello Stage 1, rispondono all’appello Red Scorpion e gli ungheresi Nitro e Dover.

Alla partenza dell’incontro si formano subito due capannelli d’azione: da una parte Jester e McSherry, che abbandonano subito la zona ring e spariscono dietro le quinte; dall’altra Red Scorpion e gli ungheresi, che occupano invece il ring. “Il Custode delle Bestie Terrene” subisce il lavoro combinato dei wrestler HCW, in particolare i loro Stomp; gli ungheresi si distraggono per bearsi del supporto dei fan e vengono messi al tappeto da Scorpion, che compie poi lo stesso errore (lui però viene fischiato) e viene nuovamente posto a mal partito dal gioco di squadra degli avversari, che lo mettono KO con una doppia ginocchiata. Dover prova il pin, ma Nitro lo ferma: la scena si ripete a ruoli invertiti e gli ungheresi iniziano a duellare tra loro; dopo essersi scambiati una serie di colpi, Dover colpisce Nitro con una violenta testata, a cui l’HCW Champion risponde con una Olympic Slam.

Riemerge però Jack Jester, armato di sedia: lo scozzese colpisce tutti, ma viene sorpreso dalla Celtic Cross di Dover, che resta solo sul ring con Red Scorpion. Lo Scorpione esegue una Falcon Arrow, ma il pin viene interrotto da Jester, che colpisce l’italiano con delle Chop e un Knee Drop, prima di essere trascinato fuori dal ring da Nitro: Nitro e Dover lo scagliano contro i gradoni d’acciaio, ma vengono sorpresi dal Suicide Dive di Scorpion, che poi fa impattare il viso di Jester di nuovo contro i gradoni e riporta il Campione nel quadrato, dove cerca di chiudere con un Michinoku Driver.

A fermare lo schienamento è il rientrante McSherry, che stende Scorpion con la F5, prima di subire un Lariat di Dover, a sua volta vittima di un Pumphandle Driver di Nitro; l’HCW Champion evita una mossa di Jester e prova un Roll Up, “The Big Kink” esce, ma Nitro lo colpisce con un Superkick basso e sale in quota: Jester però rotola via ed evita la Frog Splash di Nitro, che subisce poi la Tombstone Piledriver decisiva. Finita la contesa, sembra esserci qualche screzio tra Nitro e Dover, subito appianato con un abbraccio; gli ungheresi escono battuti da Rising Hope, ma ricevono l’applauso del SUNtuario.

Violli: Ben ritmato, Jester come in precedenza si assenta dalla prima parte di incontro (questa volta senza alcuna logica plausibile), lasciando i rimanenti quattro a scambiarsi mosse. Nota di menzione per Scorpion che ha subito vari bump e si è dato assai da fare, rivelandosi un osso duro per la competizione. McSherry blando come prima, mentre Dover e Nitro agiscono perlopiù senza intralciarsi, seppur a un tratto scatti una scintilla tra i due e ad aprofittarsene è Jester che schiena Nitro con una Tombstone Piledriver. L’icona Insane se ne esce ancora vincitore mentre i due Arrows si riappacificano tra l’approvazione del pubblico.

Vincitore e ancora HOPE Heavyweight Champion: Jack Jester

 Match #7

FCW Championship – The Greatest vs Domenico Dinamite

Violli: Secondo impegno per TG, che, dopo aver preso parte al primo match dell’evento, difende il Titolo FCW contro uno dei nuovi innesti della promotion, l’ex Campione WIVA Domenico Dinamite.

Dopo qualche prima schermaglia, TG inizia a lavorare un braccio del giovane avversario, che reagisce intrappolandolo in una Side Headlock, da cui il Campione sfugge con delle Chop; TG non si ferma e rifila altre Chop al già provato petto di Dinamite, per poi far volare fuori lo sfidante con una Headscissors.

Al rientro Dinamite si porta in vantaggio abbattendo il Campione con un Lariat, per poi eseguire una Bodyslam e mantenere il controllo con delle scorrettezze. Riesce anche a sollevare “The Italian Immortal” sopra la testa in posizione di Gorilla Press e lo schianta con un Michinoku Driver: TG si salva. Poco dopo Dinamite manca un colpo all’angolo e TG lo proietta con un German Suplex, che l’emiliano ripaga con la stessa moneta, irritando TG e subendone altri tre per il disturbo. Il Campione manca però il Lionsault e subisce un Diving Crossbody di Dinamite, conto di due. Lo sfidante sale ancora sulle corde, ma TG lo raggiunge ed esegue un Superplex; i due si rialzano lentamente scambiandosi scortesie e TG sale in quota e abbatte Dinamite con un Crossbody, che lo sfidante prova senza successo a parare.

Dinamite esce dal pin e si rifà stendendo l’attuale MAW Insurrextion Champion con una Jackhammer e una Sit-Down Powerbomb, senza riuscire però a conquistare match e titolo. Solleva allora “The Italian Immortal” in Vertical Suplex: TG però lo costringe a lasciare la presa con delle Chop. Il Campione si scatena: dopo aver percosso ripetutamente il petto dello sfidante con svariate altre Chop, abbranca Dinamite e lo finisce con la Vertebreaker.

Juxhin: Sorpresa della serata, soprattuto grazie al giovane defezionista WIVA e ora allievo FCW Dinamite. Per quanto ancora ci sia da curare molto la presentazione, il ragazzo mostra un’impressionante fisicità ed esplosività, mettendo TG alle strette con alcune manovre pericolose (tra le quali una Gorilla Press Slam eseguita con somma facilità). Greatest però riesce a tenergli testa e nella fase finale lo oblitera prima con una violenta scarica di chop e poi a finirlo con una decisiva vertebreaker. Sono molto interessato a vedere cosa farà Domenico in futuro, dopo questo incontro “veterano vs. giovane ruspante” da manuale.

Vincitore e ancora FCW Champion: The Greatest

 Main Event

Rising Championship – Akira vs Chris Tyler

Violli: È quindi tempo di Main Event: Akira, che ha mantenuto il Rising Title nello Stage 1 contro Matt Disaster, affronta Chris Tyler, che si è guadagnato la shot sconfiggendo Ashley Dunn.

I due contendenti iniziano l’incontro con del chain, per poi parare reciprocamente i loro rapidi calci. Dopo un paio di tentativi di schienamento da parte di entrambi, Tyler solleva Akira in posizione di Gory Bomb, ma “Il Ragazzo Prodigio” gli sfugge e ha la meglio in un confronto ad alta velocità grazie a un Dropkick. Il Campione si lancia contro Tyler all’angolo, ma l’inglese lo lancia oltre le corde e lo fa cadere fuori con un Jumping High Kick: il tentativo di Suicide Dive viene però fermato da un calcio del “Ragazzo Prodigio”.

Akira si lancia in un Diving Crossbody, ottenendo però solo un conto di due. Dopo un paio di colpi duri, il Campione colpisce Tyler con una Running Corner Clothesline e lo abbatte con un Double Knee dalla terza corda; di nuovo due. “Il Ragazzo Prodigio” fa finire Tyler fuori dal ring, ma il suo Pescado termina tra le braccia dello sfidante, che lo getta sull’apron con una Powerslam e inizia a lavorarlo. Akira reagisce con delle sonore Chop, ma subisce un Running Corner Kick e un Soccer Kick; prima di essere schiacciato da un Moonsault però, Akira sorprende Tyler con un Roll Up, ma l’inglese, dopo aver restituito la mossa, lo colpisce con un repentino Elbow Drop. Il Campione rotola fuori dal quadrato e trascina con sé anche Tyler: dopo un paio di Chop, gli si lancia addosso con un Suicide Dive e, non contento, ripete la mossa una seconda volta; alla terza Tyler gli restituisce il favore di prima fermandolo con un calcio ed è lui a stenderlo con il tuffo tra le corde e poi, prevedendo il colpo del Campione, cambia direzione prima di lanciarsi ancora e lo abbatte con un calcione dall’apron. Tenta allora di nuovo il Suicide Dive, ma Akira si getta nel ring e lo ferma con un Superkick, lo abbranca, Tyler gli scappa e i due si colpiscono contemporaneamente con un calcio alla testa: campione e sfidante restano a terra, senza forze, mentre dal pubblico, partono i cori “Fight Forever”.

Lentamente i due wrestler si dirigono ad angoli opposti del ring e si rialzano: Akira corre verso Tyler e gli rifila un poderoso Forearm all’angolo, ma quando torna indietro per ripetersi è Tyler a colpirlo; la scena si ripresenta nello stesso modo finché Tyler non arresta improvvisamente la sua corsa, ma Akira se ne accorge e gli salta in groppa, finendo però vittima di una Buckle Bomb, seguita da un Bicycle Kick e un Bridging German Suplex: due. Tyler provoca Akira, che risponde colpendolo più volte e sfiora la vittoria con una Sunset Flip Powerbomb.

Akira decide di porre fine al match con la Rolling DDT, ma lo sfidante se lo scrolla di dosso, manca un primo calcio, ma connette col secondo e si lancia verso Akira all’angolo: il Campione lo ferma ma, salito sulla seconda corda, viene fatto cadere da un Superkick a una gamba e subisce dalla scomoda posizione una Codebreaker (proprio come accaduto ad Ashley Dunn nel primo match di oggi); “Il Ragazzo Prodigio” si salva ancora al due. Frustrato, Chris Tyler posiziona Akira all’incrocio delle corde e, dopo un altro High Kick, prova un Superplex; il Campione gli sfugge e prova una Sunset Flip Powerbomb da quell’altezza, ma l’inglese si aggrappa saldamente: “Il Ragazzo Prodigio” opta allora per un Cheeky Nandos Kick e una Sit-Down Powerbomb che quasi gli vale la riconferma del Rising Title.

Con in sottofondo il “Tutti in piedi!” dei fan del SUNtuario, ormai totalmente assiepati attorno al ring, Tyler esegue un Back Body Drop su Akira e abbatte “Il Ragazzo Prodigio” con un Superkick: il giovane bergamasco però ne ha ancora ed esce di nuovo dallo schienamento. L’inglese si arrampica allora sulla corda più alta e si esibisce in una 450° Splash a regola d’arte, la quale trova però ad attenderlo le ginocchia alzate di Akira, che prova di nuovo a vincere con una Cradle, da cui lo sfidante riesce a divincolarsi, per poi colpire “Il Ragazzo Prodigio” con un calcione alla testa e sollevarlo per la Brainbuster, la mossa che gli è valsa l’accesso a questo Main Event; Akira però gli sfugge ancora e va a segno con la Rolling DDT. Intuendo però un probabile nuovo kickout di Tyler, il Campione sceglie di andare sul sicuro e fa l’inglese oggetto anche di una Canadian Destroyer, che infatti regala ad Akira la vittoria in un match che ha davvero fatto alzare dalle proprie sedie la quasi totalità dei tifosi presenti.

Juxhin: Il match della serata e un’altra perla da parte del giovane Akira, grazie anche all’atletismo del più muscoloso e noto Chris Tyler (il quale è stato presente agli eventi del WWE UK Tournament). I due danno vita ad un impressionante sprint di scambi e manovre che diventa sempre più eccitante ogni secondo sino alla fantastica parte finale in cui i due decidono di lanciarsi contro ogni finisher, con alcuni azzeccati falsi finali e una conclusione al cardiopalma tra il furore del pubblico, che vede Akira vincitore dopo uno Shiranui di disperazione. Tyler, dopo essersi ripreso, seppur provato ringrazia il pubblico e il suo sfidante per l’atmosfera e l’occasione creatasi, mettendo over Almenno e il ragazzo prodigio. Un incontro degno di essere visto e apprezzato nel caso ne esca una registrazione e, sono noto per non essere alcunché generoso nelle valutazioni.

Vincitore e ancora Rising Champion: Akira

Nonostante la giovane età, Akira non lascia che il successo gli dia alla testa e offre una stretta di mano a Chris Tyler, che non solo ricambia, ma, prima di ringraziare il pubblico e lasciare la scena, riconosce pubblicamente il talento dell’avversario. A completare le congratulazioni, arrivano ad abbracciare Akira anche il suo tag team partner Gravity e il Presidente Fabio Tornaghi, che ringrazia a sua volta i fan (e ne è ringraziato) e dà la buonanotte a tutti, chiudendo lo show.

O almeno così pare: restando nei paraggi abbiamo infatti intravisto un ulteriore passaggio di mano del 24/7 Championship, finito ora alla vita di Nyko. Non avendo assistito a tutta la scena non sappiamo riferirvi cosa sia accaduto precisamente; quello che ci è parso è che “The Entertrainer” abbia in qualche modo spinto la cameraman a consegnargli il titolo senza ricorrere allo scontro fisico. Siamo comunque certi che il fatto, ripreso, sarà già stato reso noto dalla Rising Sun quando questo report uscirà; vi rimandiamo dunque al sito e alla pagina Facebook della RSWP e vi ringraziamo per averci seguito fino a qui.

Un evento divertente, la prima interazione tra i britannici della HOPE e gli atleti italiani convocati dalla Rising Sun ha relativamente funzionato e il tutto è stato ben compattato (con un pubblico abbastanza consistente che ha apprezzato il tutto dai più accaniti alle famiglie), sebbene l’alto numero di incontri, il ricorrente booking schizofrenico (specie nelle parti dedicate all’Arcadia contro i vari paladini di turno) e alcune frequenti pecche summentovate.

 

Alla prossima!

 

“Violli” Emanuele F. Violante e Juxhin Deliu