Giovedì scorso, con l’uscita degli ascolti e dei rilevamenti demografici, buona parte dei siti americani riguardanti il wrestling hanno intitolato le loro news con la AEW ha distrutto NXT. Una dichiarazione forte, in parte veritiera e in parte no, che serve a fare visite e a scatenare sicuramente il dibattito. Certamente la differenza si è sentita e alla vigilia non era così scontata. Tony Khan e compagni speravano di raggiungere almeno 700 mila spettatori, ne hanno acciuffato il doppio.

Molti di voi hanno parlato di risultato prevedibile e scontato. In realtà, non è stato così semplici per tre motivi: a) NXT ha prodotto un mini Takeover, sponsorizzandolo tantissimo nei giorni precedenti, proponendo i ritorni di Finn Balor e Tommaso Ciampa che erano di sicuro interesse, e concludendo dieci minuti più tardi rispetto a Dynamite; b) NXT ha iniziato la sua corsa ben due settimane prima, costruendosi un pubblico che non aveva sul Network e facendo conoscere a poco a poco le proprie star; c) NXT ha comunque il cappello della WWE indosso, ovvero della federazione che ha dominato il mercato negli ultimi vent’anni. C’è poi un quarto motivo, ben più importante: non c’era tutto questo effetto curiosità di cui parlano tutti. La All Elite esiste da maggio come progetto effettivo, ha già fatto quattro ppv, ed esiste da inizio anno con tutto il processo di comunicazione e conoscenza dei wrestler. Non hanno preso del pubblico occasionale, ma il proprio pubblico, quello dei social e di Youtube.

IL CONFRONTO NUMERICO

Dynamite ha totalizzato 1,490 milioni di telespettatori mercoledì notte mentre NXT ne ha raggiunto 890 mila. Rispetto alle precedenti puntate, il brand giallo ha perso circa 300 mila spettatori, assestandosi su un dato ottimo viste le premesse. Durante la serata infatti si è mantenuta decisamente in linea coerente con i propri numeri, perdendo quasi 200 mila persone nell’ultima mezz’ora, quella del main event. Saranno passate tutte su TNT? In realtà in minor parte, visto che lo switch è stato di appena 66 mila persone durante tutto l’arco delle due ore. Dunque vi è stato un calo fisiologico, dovuto forse all’aver posto il match di maggior rilievo (Cole vs Riddle) come opener.

Anche la AEW è stata lineare: è partita molto forte, ha perso qualcosa nella parte centrale, e poi si è risollevata prepotentemente negli ultimi 45 minuti. Si può pensare che la presenza di Chris Jericho, Cody, gli Elite, e Jon Moxley siano fattori imprescindibili. Sarà utile capire quanto questi numeri rimarranno stabili e quale fisiologico ribasso ci sarà già dalla prossima puntata, quando inizierà il torneo per i titoli tag team e verranno introdotte altre star.

FASCE DEMOGRAFICHE, I RILEVAMENTI

Partiamo dalla fascia 18-49, quella di maggior riferimento: Dynamite ha doppiato NXT. La AEW ha fatto segnare un 0.68 (totale 0.7) mentre il brand WWE si è fermato a 0.32 (totale 0.4). Non è però necessario disperarsi per NXT visto che rispetto ad una settimana fa ha leggermente migliorato i rilevamenti. Nel totale è mancato l’apporto fondamentale del pubblico over 50, quello più legato ai programmi dei McMahon. È incredibile come un programma fresco e giovane possa piacere tanto ad un fetta di pubblico così lontana dal target. Sappiamo infatti che la divisione è questa: 35% la fetta che guarda anche le indy e affini, 65% guarda solo la WWE.

Dynamite ha sbancato tra i maschi della fascia 18-49, arrivando persino ad uno 0.92 di rilevamento. Non riesce ad attirare più di tanto il pubblico femminile, ma anzi nella fascia maschile 12-34 riesce addirittura a fare meglio di Raw. È un indicatore specifico che ci dice come i giovani che frequentano i social e le piattaforme in streaming siano maggiormente attratti da questo prodotto. Pochissimo invece arriva dagli over 50 e ancora meno dal pubblico made in WWE che, come detto sopra, ha inciso in misura minore (circa il 24%, il resto è un pubblico indy, che segue il wrestling occasionalmente o che segue solo la AEW dalla nascita).

C’è un dato molto incoraggiante per Cody e soci, ovvero quello su cui molti nostri lettori si sono focalizzati giovedì: quello di Charlotte. Nella zona di questa ostica città, molto legata alla WWE, Dynamite ha ottenuto il rilevamento più alto assieme a Chicago, Detroit e Atlanta. Ma in particolare, la compagnia ha ottenuto il suo massimo risultato nella zona del nord-est degli Stati Uniti, ovvero quella dove gli Elite erano maggiormente conosciuti grazie ai trascorsi nella Ring of Honor e, per alcuni, in WWE. Dunque si tratta di un pubblico che ha sceltouna collocazione specifica, senza volersi dividere tra i due programmi.

SIAMO SICURI VADA TUTTO BENE?

Tutto ciò ci fa capire che la AEW non ruba pubblico a NXT ma ne crea di ulteriore, o semplicemente redistribuisce quello che c’è. Sono numeri ottimi se pensati in relazione a questo momento storico, ma fortemente bassi se pensati in relazione al passato. Segno che comunque il wrestling in America continua a tirare poco rispetto agli altri sport. È possibile che l’ingresso in scena di Dynamite, Smackdown su Fox e il ritorno di Impact su un canale decente, possa consentire di accrescere ulteriormente il totale degli spettatori nel corso dei prossimi due anni.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.