Durante una recente ospitata nel podcast Gresh and Keefe su WEEI, la star dell’AEW Bryan Danielson ha discusso di vari argomenti, tra cui cosa ha trovato nella federazione dei Khan che mancava invece in WWE, oppure le leggende della disciplina che gli sarebbe piaciuto affrontare se avesse iniziato la carriera in un’era di wrestling diversa.

Cosa gli piace del roster AEW rispetto a quello della WWE

Non sminuirei mai il roster della WWE perché quegli ragazzi e ragazze sono fantastici. Però il fatto è che sono stato lì per 11 anni e ho lottato con la maggior parte di loro. Cesaro è uno dei miei migliori amici, ci siamo visti lo scorso weekend. L’ho affrontato un sacco di volte. Poi guardo al roster dell’AEW e vedo tutti quei ragazzi straordinari con cui non ho mai lavorato. Sono un veterano, una parte di me pensa che i più giovani possano imparare molto da me. Però c’è anche un’altra prospettiva. Penso che anche io possa imparare molto dai più giovani, perché hanno varcato la porta del wrestling per motivi del tutto diversi dai miei. Faccio wrestling da 22 anni e in questo lasso di tempo il mondo è cambiato drasticamente. […] Riesci a capire cos’è che stimola l’interesse del pubblico più giovane. È una cosa che mi affascina.

Le leggende che gli sarebbe piaciuto affrontare

C’è sempre qualcuno che vorresti aver affrontato. Forse molti non lo conosceranno, però sì, mi sarebbe piaciuto lottare contro Lou Thesz. Oppure Shawn Michaels, che è stato il mio mentore.[…] Onestamente, cerco di non preoccuparmi di cose che non potranno mai accadere. Mi concentro su cose più reali, che è uno dei motivi che mi ha spinto a venire in AEW. Qui ho lottato il match di debutto contro Kenny Omega, uno di quelli con cui avrei voluto lavorare già da quando ero in WWE perché negli anni è diventato sempre più bravo. Detto ciò, ci si deve focalizzare su cose raggiungibili, non su cose impossibili.