I fan più costanti e diletti nella visione settimanale di ogni show promosso dalla WWE avranno certamente notato come, negli ultimi due/tre mesi (parallelamente all’esplosione del problema Coronavirus), Charlotte Flair sia stata ampiamente utilizzata in tutti i brand della federazione, diventando, tra le tante cose, campionessa di NXT pur essendo un talento del main roster. Questo ha fatto storcere il naso ad una larga fetta di fan, ma è la stessa Queen a delineare, definitivamente, la sua versione della vicenda.

Dichiarazioni di Charlotte Flair nell’intervista per Sportskeeda

Durante una recente intervista per Gary Cassidy di Sportskeeda avuta prima di NXT TakeOver: In Your House (estratto che potete trovare nel video sottostante), infatti, Charlotte ha voluto rispondere, in modo molto franco e diretto, alla domanda circa il suo riuscire a competere, simultaneamente, in tre brand e roster differenti. Queste sono state le iniziali parole di The Queen:

“Non ho idea di come sia venuto fuori. Come avevo già menzionato, penso davvero che la mia costanza in WWE sia un detrimento per la mancanza che le persone potrebbero sentire di me. Sento di star lavorando, sia sul ring che sui promo, come mai prima d’ora, ma siccome i fan mi vedono tutto il tempo, si prende tutto per scontato e si hanno aspettative troppo alte. E’ frustrante perché penso: ‘Beh, non dovrei forse essere ambiziosa? Non dovrei forse sempre voler essere al top e combattere per migliorare?’.”

Sono state numerose le voci in merito a questa onnipresenza di Charlotte Flair nelle programmazioni settimanali della WWE, e altrettante sono state quelle sull’inaspettata vittoria del titolo femminile di NXT a WrestleMania 36 contro Rhea Ripley. Molti hanno dedotto che la presenza di Charlotte ad NXT sia stata dovuta al voler attrarre attenzioni in vista della guerra per gli ascolti del mercoledì notte contro la AEW; Charlotte, tuttavia, la vede in modo completamente diverso:

“Non saprei. Posso solo dire che sì, sono in tutti e tre i brand, ma se guardate alle mie storyline, in realtà non sono mie, faccio piuttosto parte di storyline altrui, non sto ricevendo io il push. Vengo messa lì perché posso fare, sostanzialmente, qualsiasi cosa loro chiedano. Ad esempio, il mio far visita a Smackdown non è stato a mio favore. Quello non è un push, piuttosto un ‘Charlotte è un nome e sta arrivando a Smackdown’. Quindi sì, io sono dappertutto, ma semplicemente perché sono la lavoratrice migliore e più diligente della compagnia, almeno tra le donne.”

In un ultimo commento durante l’intervista con Sportskeeda, Charlotte ha parlato della sua longeva carriera nella federazione di Stamford, ribadendo il concetto che, secondo lei, il suo lavoro possa, eventualmente, essere sottostimato e male interpretato unicamente per la sua grossa visibilità e rilevante posizione avuta nel corso degli anni. Queste sono state le sue parole:

“Sono, ormai, sei anni che sto proseguendo, costantemente, con il mio lavoro. E, sapete, mi piace migliorare, mi piace essere a lavoro, questa è la mia occupazione, e la amo. Non voglio andar via. Tuttavia, allo stesso tempo è snervante, perché penso che le persone, vedendomi tutto il tempo, prendano per scontata la mia crescita e sottovalutano il mio lavoro. Ragazzi, è difficile, non so nemmeno io quale dovrebbe essere il giusto mezzo in merito.”