Chris Jericho è stato ospite del podcast di Chris Van Vliet due giorni fa. Una lunga intervista in cui ha raccontato un anno di permanenza in All Elite Wrestling e alcune scelte fatte sia in merito alla formazione dell’Inner Circle e sia in merito ad alcuni feud, soprattutto quello con Orange Cassidy. Un intervento a tutto tondo del DemoGod di cui riportiamo un punto molto interessante.

La nascita dell’idea della stable

Tony voleva che facessi parte di una stable. Ero riluttante all’inizio, non mai stato parte davvero di una fazione. Però voleva che fossi un po’ il Ric Flair della situazione o che guidassi un gruppo come fosse una band. Dovevamo essere i Guns’n’Roses della AEW, era figo. Ho detto: ok, proviamoci. Il primo nome scelto era Fist. Avevamo già pronta l’idea del merch, ci stavamo lavorando da giorni quando Nick e Matt mi hanno chiesto di partecipare a BTE. E ad un certo punto ho detto una frase del tipo ‘il mio circolo ristretto sarà coinvolto nello show’. Appena finito, ci siamo guardati e abbiamo detto: wow, Inner Circle sembra davvero cool. Così abbiamo cambiato. All’inizio in tanti pensavano fosse un nome terribile, invece ora tutti lo adorano. È orecchiabile, riconoscibile”.

I Lucha Brothers e MJF nell’Inner Circle?

Originariamente dovevamo essere in quattro. Il tag team doveva essere quello dei Lucha Brothers. Solo che non volevo con me dei ragazzi che avessero maschere o gimmick. Così li scartai. Santana e Ortiz erano ospiti alla prima crociera, non li conoscevo bene ma i Bucks me ne hanno parlato molto bene. Così furono dentro. Un altro sicuro doveva essere MJF, ma Cody aveva già preparato una lunga storyline assieme e quindi non si poteva. Cody mi ha poi sottoposto Sammy Guevara, che io stesso avevo fatto metter sotto contratto. Avevano idea di pusharlo da face, ma io gli ho detto che questo ragazzo aveva una faccia da stro**o perfetta. Così fu dentro. Tony voleva anche un quinto membro e si era pensato a Anthony Ogogo. Ma non volevo avere un pugile al mio fianco. Volevo avere uno alto, grosso, con un bel background. Quando proposi Jake Hager, Tony ne fu entusiasta. Non sapevano che farci di quelli alti e grossi, io gli ho dato una buona idea”.