Sin dai primi giorni della sua venuta in All Elite Wrestling, Danhausen è stato attaccato dai fan italiani. Non sa lottare, non sa far comedy, è inutile, prende il posto di altri, non ha senso con la faccia pitturata, ma cosa se ne fanno. Insomma, è stato visto come quel wrestler così inadatto a qualsiasi realtà, da dividere totalmente l’opinione e a dar risalto alle accuse più diverse. Dopo tutto, con i tanti talenti che ci sono in giro, proprio uno come Danhausen andava preso?

Eppure sorgono delle domande. Prende davvero così tanto spazio? Toglie spazio a qualcuno migliore di lui? Incide nelle principali storyline di uno show? Ha ottenuto vittorie di prestigio contro atleti di maggiore caratura? La risposta è sempre No. Perché la AEW ha saputo ritagliare per lui uno spazio giusto, piccolo, non insignificante ma neanche invadente. Peraltro al fianco di un ragazzo, Hook, che ha la necessità di crescere passo dopo passo, senza dover per forza correre. Non sminuendo la gimmick di bulletto da liceo, ma dandogli anche una connotazione da nerd degli anni ’90 che potrebbe essergli utile poi nel futuro.

Danhausen non dà fastidio, davvero. Se perde in 20 secondi contro Tony Nese, contro un atleta molto più grosso e più forte, non dà fastidio. Se dovesse vincere (e vincerà) a Double Or Nothing, non sarà grazie alla sua prestazione. Se sta nel lowcarding, non è un problema. La sua presenza, anzi, è richiestissima dal pubblico americano, presso il quale è over come pochi altri atleti. E darà una mano ad Hook in un connubio che abbiamo già visto in altre forme nel passato (Booker T-Goldust, William Regal-Eugene) e anche nel presente (la strana coppia Riddle-Orton) per consentirgli di fare quel passetto in avanti in più e adattarsi ad una dimensione.

Dunque c’è poco di cui lamentarsi. Può piacere o non piacere come personaggio, ma quello spazio lì, quello che sta occupando or ora, non può essere occupato da altri. Non da Malakai Black, Samoa Joe, Wardlow, Sammy Guevara. Non da atleti che hanno uno status molto elevato rispetto al suo e che sarebbero sfruttati male in quella posizione. E fa il suo senza dare fastidio a nessuno.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.