NXT, più di qualsiasi altro brand sin dai tempi della ECW, beneficia in modo organico ed esponenziale dal coinvolgimento del suo pubblico. Così come molti dei personaggi, anche gli spettatori sono evoluti a “cottura lenta”, sviluppando un certo tipo di palato fino per determinate pietanze ed un’irrimediabile rigetto, quasi sempre irreversibile, per altre: il pubblico ha dunque sviluppato un rapporto viscerale con il brand e molti dei momenti speciali vissuti in quel di NXT non sarebbero stati gli stessi con una platea diversa. In questo contesto, dunque, è ovvio e fisiologico che sia uno dei brand maggiormente colpiti dalla rimozione di un importantissimo fattore: i fan di wrestling.

A questo aggiungiamo una streak non proprio eccezionale riguardante i cosiddetti “match cinematografici” (sia Gargano Vs Ciampa che Cole Vs Dream sono stati piuttosto meh tocca essere estremamente onesti a riguardo) e ne vien fuori un leggero calo qualitativo, con uno dei Takeover meno coinvolgenti da un po’ di tempo a questa parte. Intendiamoci, parliamo sempre e comunque di uno show estremamente gradevole (l’atmosfera nostalgica piuttosto impagabile ed un paio di match sopra il 7) ma lontano da quei livelli medi di assoluta eccellenza che da sempre contraddistinguono gli show miliari di NXT. Fatto sta, comunque, che la ruota del fato non conosce pause o quarantene, dunque andiamo a constatare per quali 5 atleti la dea Ananke ha serbato qualche sorpresa in quel di NXT: Takover IYH.

1. Damien Priest: Finalmente una prestazione da 8 per l’arciere dell’infamia (cosa vuol dire poi lo stanno solo ad Orlando) contro un avversario di primissimo taglio in quel di NXT. È vero, una sconfitta è pur sempre una sconfitta, ma se analizziamo la prestazione, il tempismo, il livello di violenza mostrato e soprattutto la storia raccontata da lui e Balor, beh abbiamo assistito alla prima, vera notte di eccellenza per il mastodontico antieroe. In senso assoluto non mi dispiacerebbe vederlo in un tag team in grado di ravvivare un po’ quella divisione che per anni ha retto lo show, ed oggi sembra essere quella più debole e depauperata: in questo modo potrebbe avere maggiore visibilità e magari essere impiegato in match di questo tipo più spesso, con un buon minutaggio ed una storia da raccontare. Finn ha forse guidato la contesa, ma ha trovato un compagno di danza certamente all’altezza.

2. Velveteen Dream: Veniamo a due dolenti note. La prima riguarda proprio l’ex n°1 contender, ancora una volta sconfitto da Cole ed ancora una volta in un incontro non propriamente esaltante. Vi è stato un periodo dove Dream era straordinariamente creativo, innovativo, esaltante…in una parola, over. Ora non lo è più, anzi forse non lo è più da un bel pezzo: il coinvolgimento emotivo nei suoi confronti si è esponenzialmente raffreddato e le sue prestazioni in ring, per qualche motivo che mi sfugge, si sono abbassate di qualche gradino. A questo aggiungiamo una storyline che, una volta coinvolto, avrebbe potuto e dovuto vederlo solo come trionfante ed una stipulazione finale piuttosto deludente (il match in sé per me non raggiunge la sufficienza): quel che resta è un potenziale main eventer completamente smarrito, non vi sono cosplay alla Negan di Walking Dead che tengano. Che sia il momento di reinventare parzialmente il personaggio, o di cambiare aria verso lidi rossi o blu?

3. Rhea Ripley: Seconda dolente nota e discorso simile al precedente per la Ripley. Nel periodo che va dalla fine del 2019 all’inizio del 2020 questa lottatrice sembrava essere la “next big thing”, il miglior talento sfornato dalla fucina di Orlando assieme alle four horsewomen. Probabilmente è ancora così, intendiamoci, ma la memoria ci andrebbe quantomeno rinfrescata. La Ripley in certi momenti del match mi è sembrata smarrita, quasi fuori posto: può capitare quando le tue compagne di danza sono le due lottatrici migliori del mondo per distacco, tuttavia ho notato una certa involuzione già rispetto a Wrestlemania per esempio. In questo incontro la sua offensiva mi è sembrata svogliata, il suo posizionamento spesso casuale, il suo selling poco coerente. Ripeto, forse la finezza di Charlotte e Shirai ha messo in risalto la sua fisiologica opacità, tuttavia in questo frangente mi è sembrata un pesce fuor d’acqua. Sarà interessante osservare come verrà reinventato il suo personaggio, e se gli si ridarà quello spessore così coinvolgente come qualche mese fa.

4. Keith Lee: Vado subito al dunque, credo che allo stato attuale delle cose il Titolo Nordamericano vada strettissimo al mio panzone forzuto preferito.  Più passano i mesi, più Lee sembra essere l’unico personaggio possibile (Balor a parte) sufficientemente ed organicamente over per poter scalzare Cole da un oramai scomodo trono: è un babyface amatissimo, è una minaccia seria per qualsiasi altro lottatore di NXT e contro la Undisputed Era si potrebbe creare quella bella dinamica Simba Vs Iene che tanto piace a noi nostalgici. La prima persona che mi viene in mente e che potrebbe essere quella adatta a scalzarlo come Campione Nordamericano potrebbe essere proprio Roderick Strong, seguendo quel canovaccio che portó Cena quasi 15 anni or sono a perdere il Titolo US contro Orlando Jordan per poi sfidare e sconfiggere Bradshaw per il Titolo Massimo: sono il solo a vederla cosí?

5: Io Shirai: The best in the world, poco da aggiungere. Dopo una prestazione da MVP della serata in senso assoluto, in quello che a mio avviso non è stato un match da 9 solo per i motivi sopra citati relativi a qualche scivolone della Ripley, ho molte volte temuto che non vi sarebbe stato il “premio” alla fine, e che anzi sarebbe potuta essere lei a prendersi il pin, scendendo immeritatamente nei ranking. Boy oh boy, quanto mi sbagliavo: la Shirai finalmente siede su un trono che le appartiene di diritto, il suo personaggio acquisisce sempre più spessore e la sua sicurezza sul quadrato cresce di match in match, usando quegli spot già presenti durante il Mae Young Classic introduttivo in modo più ordinato ed asservito alla storia, in pieno stile HHH. La sua evoluzione è stata qualcosa di meraviglioso da osservare, la sua ascesa una vera e propria goduria.

Bene, lascio a voi la parola: a casa vostra per chi è cambiato il destino in quel di Takeover?