Salve a tutti i lettori di Zona Wrestling e agli amanti del circuito indy americano. Quest’anno si occupa degli Awards il vostro Corey in una nuova edizione speciale dell’Indy City Beatdown: in questa occasione si terrà conto solo ed esclusivamente del territorio americano, dato che per quello europeo ci sarà una versione apposita. Siete pronti? Partiamo pure!


BEST ROOKIE: Paco Gonzalez (AAW)
Iniziamo con la categoria più piccola di tutti gli awards. Quest’anno vince un ragazzo che non è nuovo nella scena ma che solo quest’anno si è affacciato nel wrestling che conta. Paco Gonzalez è un allievo di Michael Elgin della scuola Ring Of Honor che ha seguito il suo maestro e si è preso un ottimo spazio negli show della AAW ricordando per verve e movenze il primo Andrew Everett. Ha sorpreso per la naturalezza con cui è entrato prepotentemente nel giro che conta, ha dimostrato di sapersi districare anche nei meandri dell’hardcore e della categoria di coppia, dove con Ace Perry sembra potersi prendere molte soddisfazioni. Batte due wrestler completamente diversi tra loro: da un lato Dan O’Hare, sbocciato nel lowcarding della CZW e Space Monkey, particolare personaggio della Chikara che è arrivato ad essere il campione Young Lion del 2017.


MOST IMPROVED WRESTLER: Maxwell Jacob Feinstein (CZW)
Categoria dove la lotta è stata veramente serrata. Tanti sono stati i wrestler che hanno vissuto una evoluzione pazzesca negli show di diverse compagnie. Maxwell Jacob Feinstein (in alcuni casi, Maxwell Jacob Friedman) ha unito l’importanza dei match all’importanza del personaggio, ha saputo regalare un heel subdolo e vincente, quasi un emulo del primo Ric Flair però in una versione meno “urlata”, più legata allo snobbismo. Ha vinto per due volte il titolo Wired della CZW, si è imposto con piacere tanto che alcune compagnie hanno regalato degli show in suo onore. Si tratta di un ragazzo che farà tanto bene nei prossimi anni. E come lui, faranno bene anche Fred Yehi (Evolve), Austin Theory (FIP), Flip Gordon (ROH) e Sammy Guevara (FIP, PWG): quattro nomi che esploderanno definitivamente nel 2018 dopo un 2017 di costruzione del proprio futuro. Attenzione in particolare a Theory poiché ha iniziato a caricare le marce per arrivare nei main event di tutte le promotion d’America.


BEST CHARACTER: Darby Allin (Evolve)
Un personaggio teoricamente innocuo, costruito per essere un jobber come tanti. Il suo look particolare andava sfruttato, e così Gabe Sapolsky ha deciso di porsi a tavolino e scrivere due cosette cercando di capire cosa sarebbe successo. Quando una mente è forte e preparata, sa che il risultato della sua creatività sarà il massimo possibile: Darby Allin è sbocciato definitivamente, ha impressionato ovunque sia andato, diventando ben presto uno dei personaggi più riconoscibili e attesi sia in EVOLVE che in FIP, Style Battle, MLW e GCW. Inizierà l’anno nuovo dando l’assalto al titolo massimo EVOLVE a degno coronamento di un 2017 strepitoso (segnatevi il feud con Ethan Page, guardatelo e poi ne riparliamo). In lizza c’erano anche il campione assoluto della Chikara Juan Francisco de Coronado e i due wrestler della CZW, Joe Gacy e Mr. Claxton.


BEST FEUD: Catch Point vs Catch Point (Evolve)
A riprova di come la EVOLVE abbia vissuto un anno fantastico dal punto di vista della scrittura, c’è il feud interno ai Catch Point. Un anno fa Drew Gulak aveva lasciato il passo ai giovani e a Tracy Williams leader. Williams però è sempre rimasto a metà tra colui che cercava di fare il bene del gruppo e colui che non avrebbe voluto subìre il gruppo. Alla lunga, ha lasciato il passo alle velleità dei suoi vecchi partner per accoglierne di nuovi: per Chris Dickinson e Jaka che erano entrati giusto un anno fa, sono usciti Matt Riddle e Fred Yehi. Questi due hanno iniziato a puntare in alto (e nel caso di Riddle arrivandoci), costringendo Williams a tirar fuori tutta la sua gelosia e le grinfie per conservare il proprio ruolo da leader. Un processo che ha avuto un arco lungo e ben delineato, e che per il 2018 pare possa sparare ben altre cartucce. Nel novero dei feud ci sono anche Darby Allin vs Ethan Page, Joey Janela vs Lio Rush, Keith Lee vs Donovan Dijak e Matt Riddle vs Drew Galloway.


BEST MATCH: Keith Lee vs Donovan Dijak (Evolve 84)
Non pensavo mi sarei ritrovato a votare un match di Donovan Dijak, ma devo ammettere che una volta uscito dalla Ring Of Honor ha fatto davvero i fuochi d’artificio. A dargli manforte uno dei wrestler meglio riusciti del 2017, quel Keith Lee che è diventato in un amen uno dei moneymaker della scena indy. Si sono sfidati una marea di volte, ma voto il primo match della serie che ho potuto vedere – quello in Evolve – poiché è stato quello che mi ha fatto sobbalzare dalla sedia più e più volte. La assoluta particolarità di questo incontro è che si trattava di un opener, un match che in genere deve stare nel discreto per non offuscare il resto della card. E invece i due la risucchiarono completamente, lasciando tutti esterrefatti. Entrano nella categoria anche i seguenti match: Jay Lethal vs Marty Scurll (ROH Final Battle), Matt Riddle vs WALTER (Evolve 97), Scarlet & Graves vs EYFBO (CZW Eighteen), Sami Callihan vs Rey Fenix (AAW Chaos Theory).


BEST SHOW: PWG Nice Boys (Don’t Play Rock’n’Roll)
Troppo facile scegliere uno show della Pro Wrestling Guerrilla. È facile poiché hai (quasi) sempre delle cardone esagerate e dunque la qualità massima possibile. E questa è stato una di quegli show che prometteva bene ed ha continuato a far bene. Abbiamo visto per la prima volta Keith Lee a contatto con un luogo che ama platealmente gli atleti come lui, la crescita dei Chosen Bros (Matt Riddle & Jeff Cobb), uno Shane Strickland tornato al suo massimo e la grande vittoria di Pentagon Jr e Rey Fenix dei titoli di coppia: dopo oltre un anno e mezzo, i due messicani hanno messo fine all’egemonia degli Young Bucks. In lizza come miglior show anche i seguenti eventi: AAW Killers Among Us, CZW Night of Infamy, ROH Death Before Dishonor e Evolve 84.


BEST TAG TEAM: Scarlet & Graves (CZW)
Altra categoria dove la scelta era così ampia che si è dovuti andare ai dettagli per riuscire a dare un vincitore. Nel novero vi erano sempre i soliti nomi: OI4K (Dave & Jake Crist), EYFBO (Ortiz & Santana) e gli Young Bucks (Nick & Matt Jackson). Dietro di loro due tag team hanno messo ben presto la freccia in due modi diversi, gli uni con la forza delle vittorie e delle prestazioni e gli altri con la forza delle storie raccontate. Al fotofinish hanno vinto i giovani Dezmond Xavier e Zachary Wentz, esplosi definitivamente in ogni parte del globo e fortificatisi con prestazioni sempre eccellenti dovunque essi siano andati. Hanno battuto i campioni di coppia della AAW Mat Fitchett e Davey Vega, meglio conosciuti come Besties In The World. I due team hanno dato vita anche ad un grosso feud in AAW dove i ragazzi terribili hanno superato i più esperti avversari.


BEST HEEL: Sami Callihan (AAW)
Un wrestler carismatico che da heel dà davvero il meglio di sé. L’allineamento ai fratelli Crist gli consente davvero di far esplodere tutte le sue qualità, dando il meglio sia nell’interpretazione del personaggio che nella costruzione dei match. Ha dominato la AAW, ha dato un contributo importante alla CZW, si è tolto soddisfazioni ovunque, detenendo per lungo tempo quattro titoli assoluti. Lui è l’heel che tutte le compagnie vorrebbero avere, e non è un caso che sia passato anche ad Impact Wrestling per svegliare le platee. Si sono giocati la palma di miglior “cattivo” anche Christopher Daniels (ROH), Maxwell Jacob Feinstein (CZW) e Ethan Page (EVOLVE).


BEST FACE: Keith Lee (Evolve)
Vittoria inattaccabile per Keith Lee che, oltre ad essere uscito prepotentemente fuori dal guscio, ha saputo letteralmente trascinare le folle ovunque. Piace perché è grosso ma non è il classico grosso che non si può battere. Piace perché è grosso ma non è necessariamente cattivo. Piace perché è grosso ma sa volare, adeguandolo al nuovo costume secondo cui i wrestler di grossa statura debbano saper essere anche agili e saper fare di tutto. Si perde il conto dei match di alto livello prodotti, i feud e l’interpretazione del proprio personaggio. Si perde il conto della scrittura che Gabe Sapolsky gli ha cucito addosso, liberandolo dal poco entusiasmo visto in Ring Of Honor per farlo diventare un main eventer di prima grandezza. Al momento è il campione WWN e non pare ci possa essere nessuno in grado di prendere il suo posto. E certamente si prenderà la scena europea nel 2018 prima che la WWE lo reclami tutto per sé.


BEST FEMALE WRESTLER: Priscilla Kelly (Shine)
Rinominata come la “Paige delle indy”, questa ragazza di appena vent’anni ha sbaragliato tutte le colleghe con audacia e ottime prestazioni. Campionessa del Nova Title in Shine la scorsa estate dopo aver superato incontri tostissimi, ha poi conservato con orgoglio la cintura dall’attacco di atlete come Jordynne Grace, Veda Scott, Kiera Hogan e Santana Garrett. Ha ottenuto riconoscimenti in Evolve e in FIP, si è presa spazio nella RISE ed ottenuto il plauso di veterane come Cheerleader Melissa e Mercedes Martinez. Ottimo il suo personaggio, utile anche come valletta dell’astro nascente Austin Theory. Sentiremo ancora parecchio parlare di lei.


BEST MALE WRESTLER: Zack Sabre Jr (Evolve/PWG)
Sono conscio del fatto che questa scelta possa far discutere. Perché mai come quest’anno abbiamo avuto una tale quantità di wrestler in grado di ambire alla cima più alta. La lista comprendeva: Matt Riddle, Keith Lee, Timothy Thatcher, Sami Callihan, Chuck Taylor, Ricochet, Rey Fenix e Shane Strickland. Tanti, troppi main eventer in grado di far vacillare chiunque, di spostare il vento a destra o sinistra a seconda del match o dello show. Ma alla fine della fiera voglio premiare colui che ha rappresentato più di tutti un focus ovunque sia andato. Tra tanti match sopraffini, aggiungiamo i regni da campione assoluto in Evolve e PWG, la scrittura di Gabe Sapolsky e l’assoluta varietà delle sfide, contro atleti generalmente da midcarding che con lui sono riusciti a svettare (pensiamo a Jaka, ACH, Lio Rush, Ethan Page, Fred Yehi, Tracy Williams, Chuck Taylor e Trent Baretta). Il vero campione lo vedi sia nelle altezze che nelle sfide tecnicamente meno d’impatto ma che possono regalare molte sorprese, e così è stato sempre. Dunque palma meritata.

In questa serie di premi mancano tre categorie che metto qui a parte: vince il trofeo di “Most Shocking Moment” la reazione di Lio Rush allo spot dalla scala effettuato ai suoi danni da Joey Janela, un momento che ha fatto tanto discutere ma che visto in diretta ha fatto gridare a tutti “WTF?”; alla Battle of Los Angeles va il trofeo di miglior torneo dell’anno, battendo sul filo di lana il Jim Lynam Tournament della AAW; infine la miglior promotion del 2017, come dimostrato anche nelle altre categorie, è stata la EVOLVE per tanto quanto messo in scena durante tutto l’anno tra match, racconti e crescita di atleti giovani dal lowcarding all’uppercarding.

Ora tocca a voi dare i vostri pareri: siete d’accordo coi voti? Chi avreste voluto come vincitori? Diteci la vostra!

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.