Alle volte bisogna lasciar andare. Cose, persone, situazioni. Bisogna rendersi conto che forzare una relazione può solo far del male. Quanto può funzionare? Ricucire, ricucire, finché la toppa non decide di allargarsi. E non la puoi cucire più. Bisogna lasciar andare, allora. Con qualche rimpianto, magari. Ma come dice qualcuno, il meglio deve ancora venire. E arriverà.

L’ennesimo litigio, alterco, chiamatelo come volete, che ha coinvolto Andrade e Sammy Guevara dà la dimensione di come, a volte, servirebbe il pugno di ferro nello gestire una compagnia di wrestling. Davanti a tale irresponsabilità, soprattutto dopo quanto accaduto nel post All Out, sarebbe dovuta scendere la mannaia del licenziamento. Soprattutto SE i due sono da tempo speranzosi di andare altrove.

Andrade per esempio. Presentato come un signor nessuno, tra l’indifferenza generale, gestito con un pizzico di pigrizia e schizofrenia, mai veramente valutato come una top star. Lui avrebbe voluto essere una top star. Avrebbe voluto dopo aver restituito indietro pigrizia e qualche buona prestazione. Perché in ring ci sa fare, ma non potrà mai essere l’emulo di Alberto El Patron. Meglio, molto meglio quando indossava una maschera. Non era obbligato a mostrare tutti i suoi limiti nella recitazione.

Sammy Guevara è invece il Randy Orton della AEW. Quante volte lo hanno sospeso, fermato, rimproverato, declassato. Ma anche premiato, utilizzato, fatto vincere titoli e match. Passa dall’inferno al paradiso come una trottola di anno in anno e non nasconde i suoi obiettivi: vuole andare in WWE e portarsi dietro la moglie. Tony Khan, che evidentemente ci tiene oltremodo, continua a coprirlo. Da Eddie Kingston ad Andrade è passato appena un mese. E nulla è cambiato.

Il concetto è: se vogliono andare, lasciateli andare. Il wrestling è cambiato a tal punto che i talenti non corrono tutti dietro la WWE. Per un Andrade che torna da Charlotte, ci sarà un Rush pronto ad esplodere. Per un Guevara che corre da Cody, ci sarà un Garcia pronto a mangiarsi anche il suo pezzo di torta.

La AEW non è obbligata a legarsi a personaggi che minano la tranquillità del backstage. Che devi sospendere ogni 6 mesi, che dicono a gran voce “me ne voglio andare”. Ci sono altri anni di contratto da rispettare? Gli accordi possono essere rimodulati. Sarebbe un bene per ambo le parti: i wrestler andrebbero verso il loro Eldorado, la compagnia acquisirebbe il proprio Eldorado. Più vantaggio di così..

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.